18 dicembre una data da ricordare per la tutela dei lavoratori migranti
Il 18 dicembre ricorda la data in cui, nel 1990, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva adottato la Convenzione Internazionale per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Dopo quasi 25 anni da quella Convenzione, anche in Italia assistiamo a una crescita di fenomeni di tratta e di sfruttamento dei lavoratori immigrati che attraversano il nostro Paese, complice la crisi. Nel mercato del lavoro ci sono due elementi che vanno sottolineati sia in ordine allo sfruttamento lavorativo che alla discriminazione sul lavoro dei migranti. Un primo dato riguarda l’inserimento occupazionale , dove la qualifica di operaio mentre riguarda poco meno del 40% dei lavoratori italiani, riguarda invece quasi il 90% dei lavoratori non comunitari, pur avendo un titolo di studio superiore. Un secondo elemento da sottolineare riguarda la retribuzione dei lavoratori migranti, inferiore a quella degli italiani quasi del 25%. E’ importante, quindi, nel Giornata del 18 dicembre ricordare questo mondo del lavoro immigrato, perché nell’ambito dello sfruttamento lavorativo si nascondono pieghe che riguardano il contratto, la retribuzione, il diritto al riposo settimanale soprattutto nel comparto agricolo e dei servizi, insomma i diritti fondamentali dei lavoratori.
Al tempo stesso occorre non abbassare la guardia attorno a gravi fenomeni di tratta nel mondo lavorativo che interessano migliaia di lavoratori immigrati e su cui lucrano 27 clan mafiosi: Rosarno, Castelvolturno, Prato sono nomi di città che ci ricordano ancora oggi questo dramma. L’auspicio è che questa Giornata del 18 dicembre ricordi a tutti la necessità di tutelare tutti i lavoratori, anche coloro che provengono da altri Paesi: una battaglia che oggi riguarda non solo 2 milione e quattrocentomila lavorati immigrati in Italia, ma anche quasi 2 milioni di lavoratori italiani all’estero.