La comunicazione ai tempi di Papa Francesco

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“Informazione religiosa – Le nuove frontiere della formazione giornalistica” è il tema del dibattito promosso dall’Unione Cattolica della Stampa Italiana, che avrà luogo il 2 dicembre a Roma, con inizio alle 17.30, presso il Pio Sodalizio dei Piceni (Piazza San Salvatore in Lauro, 15), in occasione della presentazione del volume del giornalista Massimo Enrico MilonePronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo”, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana. Dopo i saluti di don Giuseppe Costa, direttore LEV, e di Filippo Bizzarri, vicepresidente del Pio Sodalizio dei Piceni, si svolgerà una tavola rotonda che prevede gli interventi di padre Francesco Occhetta S.I., scrittore de “La Civiltà Cattolica”, Vincenzo Morgante, direttore del Tgr Rai, monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana. L’incontro sarà introdotto e moderato da Andrea Melodia, presidente dell’Ucsi. Sarà presente l’autore, che è responsabile della struttura Rai Vaticano.

Il volume da cui prende spunto il dibattito ripercorre il primo anno di pontificato di Papa Francesco attraverso le sue parole ai giornalisti. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei media, oltre seimila, riuniti nell’Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all’indomani del Conclave, fino all’intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono oggi la Chiesa.

Milone lo racconta con gli occhi del cronista e del testimone. Arrivato a Roma nel giorno in cui Papa Benedetto XVI annunciava la sua rinuncia al pontificato, dopo aver diretto per dieci anni la redazione del TGR Campania, ha voluto raccogliere e mettere insieme quanto Papa Francesco, in un anno, ha detto ai giornalisti sul ruolo e le responsabilità dei media. Rivisitando il complesso rapporto tra Chiesa e mondo dell’informazione, si interroga inoltre su una professione, quella giornalistica, che oggi, specialmente in Italia, richiede più che mai una rivoluzione etica per rigenerarsi. “Ad un anno dalla sua elezione, Papa Francesco ha forse già scritto una vera e propria Enciclica sui media. O, comunque, ne ha gettato ampiamente le basi. Vogliamo farne ‘memoria’” premette l’autore. “Per capire Papa Francesco e la sua ‘rivoluzione’ dello Spirito – spiega Milone – occorre tentare di ‘leggere’ la sua concezione di comunicazione e di informazione provando ad analizzare contenuti, linguaggio, gestualità, collocandone l’operato in continuità rispetto al Magistero dei predecessori, ma considerandolo rivoluzionario per quanto riguarda modalità, tempi, stile, obiettivi”. L’autore analizza così il linguaggio diretto e colloquiale di Papa Francesco, i suoi discorsi ai comunicatori e i contenuti di un rapporto mediatico che segna decisamente un cambio d’epoca.

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