La “colonna sonora ” del conclave in un cd

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La  Deutsche Grammophon pubblica “HABEMUS PAPAM”, un doppio CD con la registrazione dal vivo che raccoglie le musiche eseguite dal Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”  durante il Conclave per l’elezione di Papa Francesco Bergoglio: la Messa per l’Elezione del Romano Pontefice (Basilica di San Pietro, 12 marzo 2013), l’ingresso in Conclave (Cappella Sistina, 12 marzo 2013), la Messa con i Cardinali elettori (Cappella Sistina, 14 marzo 2013) e la Messa per l’inizio del Ministero Petrino (Piazza San Pietro, 19 marzo 2013).

Sono tutti documenti mai pubblicati in passato, e quindi straordinari non solo dal punto di vista musicale, ma ancora più da quello documentale e storico. L’album è arricchito da un ulteriore valore aggiunto: l’annuncio della nomina e il primo discorso pronunciato da Papa Francesco subito dopo la nomina il 19 marzo 2013. Undici minuti che hanno incantato il mondo intero.
Tra i brani presenti nel doppio album è interessante notare il recupero di due “perle” della tradizione: l’offertorio Sicut in holocaustis di Palestrina, probabilmente scritto per la Messa per l’elezione del Romano Pontefice, e il mottetto Tu es pastor ovium, sempre di Palestrina, composto per l’incoronazione di Papa Sisto V (1 maggio 1585). Sono presenti anche brani di canto gregoriano, e di compositori come Bach, Molfino, Guerrero, Palombella e Perosi.
Il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” è guidato da  Massimo Palombella

La Cappella Pontificia “Sistina” ha, nella sua intima vocazione, il compito di vivificare il rito
ecclesiastico con la più attinente realizzazione delle creazioni dei grandi compositori della
Chiesa. Il compito si amplia dinanzi ad eventi imprevedibili e di portata mondiale quali il
Conclave. Affrontare musicalmente un Conclave è un cimento impegnativo, intrinseco
all’evento stesso, così carico di storia e insieme così attuale. Nasce infatti dalla Liturgia
consegnata dal Concilio Vaticano II, che sanamente si pronuncia a garanzia dell’imprescindibile
attenzione verso l’assemblea, in un dialogo illuminante con la cultura contemporanea e con una
sapiente inclusione di segmenti della tradizione, partecipi della storia, nel rispetto delle radici della
propria identità.

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