Comitato 3Ottobre: la lettera al Papa
Papa Francesco ha ricevuto oggi presso la Santa Sede una delegazione di circa 40 eritrei superstiti e parenti delle vittime del tragico avvenimento che l’anno scorso causò la morte in mare di 368 migranti al largo delle coste di Lampedusa. Un incontro fortemente voluto e organizzato dal Comitato 3 Ottobre, per chiedere sostegno al Pontefice al calvario che da quasi un anno queste famiglie vivono per vedere riconosciuti i corpi dei loro cari. La delegazione, giunta a Roma appositamente per incontrare il Pontefice, dopodomani sarà presente a Lampedusa insieme al Comitato 3 Ottobre per partecipare alle celebrazioni in memoria dei loro familiari e delle vittime di tutti i naufragi nel Mediterraneo
“Il 3 ottobre al largo di Lampedusa è affondato un barcone. A bordo c’erano molti di noi e molti altri erano i nostri figli i nostri genitori, le nostre sorelle” – ha fatto così appello a Papa Francesco uno dei parenti delle vittime attraverso una lettera aperta, a nome di tutti i familiari presenti e di quelli rimasti in Eritrea – “Una tragedia enorme dalla quale è difficile riprendersi e la distanza e l’incertezza non ci aiutano a superare quel trauma. Tanti di noi non sanno dove siano sepolti i nostri cari. Certamente in una delle tombe che gentilmente sono state concesse ai nostri morti dai siciliani, ma non sappiamo dove andarli a piangere, sotto quale numero siano […] “Santo Padre, vorremmo pregare assieme a Lei affinché quello che è successo non accada mai più. Vorremmo che Lei tornasse ancora a levare la sua voce affinché nessuno sia più costretto a fuggire dalla propria terra, la propria casa, i propri affetti; affinché nessuno sia più costretto a rischiare la vita nel lungo e difficile percorso che dal nostro paese, dai nostri paesi devastati dalla violenza, porta verso l’Europa, verso la pace e la tranquillità, verso una vita normale.”
Questa la sofferta richiesta di sostegno che i parenti delle vittime hanno rivolto al Papa durante l’incontro. Persone distrutte che faticano a tornare alla normalità, e che non riescono ancora a comprendere i motivi per cui i propri cari abbiano dovuto perdere la vita imbarcandosi su un mezzo di fortuna, trovando ogni altra strada sbarrata nonostante la maggior parte di loro avesse parenti residenti o cittadini in Europa, come raccontato al Comitato dai parenti stessi nei mesi scorsi.
Durante l’incontro, la delegazione eritrea e il Comitato 3 Ottobre hanno donato a Papa Francesco una scultura in ferro raffigurante una bottiglia nel mare che al suo interno racchiude una famiglia, l’immagine simbolo della giornata di celebrazione organizzata dal Comitato, e nata dalla creatività del celebre fumettista Massimiliano Frezzato che si è unito all’iniziativa per sottolineare il messaggio dell’iniziativa “Proteggere le persone, non i confini”.