Beato!

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Dopo una giornata così intensa come quella della beatificazione di Giovanni Paolo II tanti pensieri volano in testa come rondini al tramonto.
Dalla centinaia di migliaia di persone che hanno un po’ stravolto Roma ( non pareva ci fosse  il raccoglimento e la voglia di preghiera di sei anni fa a dire il vero), a quelle che si sono messe in fila per salutare le spoglie del nuovo beato, ai tanti giornalisti che hanno voluto seguire, e non solo come professionisti, tutta la messa dalla terrazza assolata del Braccio di Carlo Magno. E poi la gente un po’ confusa, ma piena di entusiasmo. A dire il vero molti sembravano più in gita che ad una messa, ma certo la stanchezza ha avuto spesso la meglio sulla concentrazione.

Pensieri che volano come rondini. Giorno di festa questo primo maggio 2011, manche di malinconia. Sembra quasi che la “vicenda” Giovanni Paolo II si concluda davvero. Si certo, forse tra un paio d’anni diverrà santo, ci saranno santini di ogni genere, preghiere, inni. Ma avremo davvero capito l’uomo Karol Wojtyla? Sappiamo davvero chi è stato questo pontefice? Il suo magistero in quanti lo hanno capito, imparato, conosciuto e amato?
Insomma la gente che dice “è stato il mio papa”, sa effettivamente cosa ha detto Giovanni Paolo II?
Chi lo ha amato non può non amare Benedetto XVI. Le cose che insegnano sono le stesse.
E come ha ricordato il papa nella sua omelia, al centro del messaggio di Giovanni Paolo II c’è il Concilio: “ In una parola ci ha aiutato a non avere paura della verità, perché la verità è garanzia di libertà”. Verità e libertà un binomio caro a papa Ratzinger che proclamando beato il suo amico e predecessore, aveva la voce rotta dall’emozione. Ci benedica Santo Padre!

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