Il papa in Scozia incontra Elisabetta II

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Ha brillato a lungo il sole questa mattina ad Edimburgo. Non si sa se per l’ arrivo del papa da Roma o per la parata della festa di San Ninian organizzata dalla Chiesa cattolica. Ma di fatto il papa stesso ha camminato sulla strada tracciata dai giovani che avevano sfilato durante il suo colloquio con la regina Elisabetta. Accolto dal Duca di Edimburgo, principe consorte e padrone di casa , Benedetto XVI ha avuto il benvenuto ufficiale al Palazzo Reale di “Holyrood House”. La vettura del Duca di Edimburgo, eccezionalmente, è entrata a far parte del corteo papale precedendo la macchina del Santo Padre. Come sempre già in volo il papa aveva affrontato uno dei temi più diffcili: la pedofilia nella Chiesa. Dalle sue parole traspare il dolore per le vittime, lo sgomento per la non attenzione che alcuni hanno dato al problema e la voglia di essere vicino e dire grazie a chi oggi si occupa di chi ha subito abusi.

Accolto dalla coppia reale e dagli onori militari il papa è stato accompagnato dalla Regina nel Salone delle Udienze “Morning room”. Un colloquio che oltre che privato sembrava personale. La regina e il papa per la prima volta in un incontro “di stato”. In Scozia infatti la sovrana non è anche capo della Chiesa. Questo rendeva l’ incontro diplomaticamante più semplice. Dopo una ventina di minuti Benedetto ed Elisabetta, che sfoggiava un completo lavanda con cappello e penna dello stesso colore, sono usciti nel parco per i discorsi pubblici. Sintetico quello della Regina che ha ricordato i tanti motivi di impegno comune tra Regno Unito e Santa Sede . Ma ha detto , dalla visita di Giovanni Paolo II il paese è cambiato. E ha ricordato come Newman sia un segno di riconciliazione e di pace. Un grazie poi all’impegno nella scuola della Chiesa cattolica , sottolineando che la religione è un punto cruciale nella identità del paese. Il papa ha ricordato l’importanza della fede cristiana nella storia e nella cultura delle Isole. A partire dai grandi re santi come Edoardo il confessore e Margherita di Scozia. E poi i gradi testimoni come Florence Nightingale e fino a John Henry Newman. “

Questi e molti altri come loro furono mossi da una fede profonda nata e cresciuta in queste isole” ha detto il papa. Benedetto aveva anche ricordato che “Il nome di Holyroodhouse, residenza ufficiale di Vostra Maestà in Scozia, evoca la “Santa Croce” e fa volgere lo sguardo alle profonde radici cristiane che sono tuttora presenti in ogni strato della vita britannica.” Una forza morale che nella Seconda Guerra Mondiale fece opporre i capi della nazione “ad una tirannia nazista che aveva in animo di sradicare Dio dalla società e negava a molti la nostra comune umanità, specialmente gli ebrei, che venivano considerati non degni di vivere. Desidero, inoltre, ricordare l’atteggiamento del regime verso pastori cristiani e verso religiosi che proclamarono la verità nell’amore; si opposero ai nazisti e pagarono con la propria vita la loro opposizione. Mentre riflettiamo sui moniti dell’estremismo ateo del ventesimo secolo, non possiamo mai dimenticare come l’esclusione di Dio, della religione e della virtù dalla vita pubblica conduce in ultima analisi ad una visione monca dell’uomo e della società, e pertanto a una visione riduttiva della persona e del suo destino” .

Dopo aver ricordato come il Regno Unito “abbia avuto un ruolo essenziale nel forgiarsi del consenso internazionale del dopo-guerra, il che favorì la fondazione delle Nazioni Unite e diede inizio ad un periodo di pace e di prosperità in Europa, sino a quel momento sconosciuto. Negli anni più recenti la comunità internazionale ha seguito da vicino gli eventi nell’Irlanda del Nord, i quali hanno condotto alla firma dell’Accordo del Venerdì Santo ed alla devoluzione di poteri all’Assemblea dell’Irlanda del Nord. “ Un richiamo anche alla influenza della cultura anglosassone in ogni parte del mondo anche attraverso i media “poiché le loro opinioni raggiungono un così vasto uditorio, i media britannici hanno una responsabilità più grave di altri ed una opportunità più ampia per promuovere la pace delle nazioni, lo sviluppo integrale dei popoli e la diffusione di autentici diritti umani.”

Poi il forte richiamo finale: “Oggi il Regno Unito si sforza di essere una società moderna e multiculturale. In questo compito stimolante, possa mantenere sempre il rispetto per quei valori tradizionali e per quelle espressioni culturali che forme più aggressive di secolarismo non stimano più, né tollerano più. Non si lasci oscurare il fondamento cristiano che sta alla base delle sue libertà” .

Dopo aver percorso “Princes Street” il corteo papale è arrivato alla Residenza dell’Arcivescovo di Edimburgo il cardinale Keith Patrick O’Brien e l‘Arcivescovo di Glasgow monsignor Mario Conti. Alle 17.00, in Italia saranno le 18.00, il papa celebra la messa a Glasgow nella ricorrenza liturgica di San Niniano.

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