Il papa a Cipro: sono venuto a portare la fede e la pace

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“Quale successore di Pietro vengo in modo speciale a salutare i Cattolici di Cipro per confermarli nella fede ed incoraggiarli ad essere esemplari sia come cristiani che come cittadini, e a vivere pienamente il loro ruolo nellasocietà a beneficio sia della Chiesa, sia dello Stato.” Il saluto del papa al suo arrivo a Cipro è semplice ma teologicamente denso. “Cipro, spiega il papa al presidente, è perciò un luogo appropriato dal quale lanciare la
riflessione della nostra Chiesa sul posto della secolare comunità cattolica del Medio Oriente, la nostra solidarietà con tutti i Cristiani della regione e la nostra convinzione che essi hanno un insostituibile ruolo da sostenere nella pace e nella riconciliazione fra i suoi popoli.”

Nella breve conferenza stampa in aereo il papa a proposito della situazione politica di Cipro e della occupazione turca ha detto di non voler portare a Cipro ”un messaggio politico, quanto piuttosto un messaggio religioso che dovrebbe preparare gli animi a trovare l’apertura per la pace”. ”Non sono – aveva osservato parlando con i giornalisti in aereo – cose che vanno dall’oggi al domani. Ma e’ molto importante non solo fare i necessari passi politici ma anche preparare gli animi per essere capaci di compiere i passi politici necessari”. Occorre – aveva esortato – ”un’apertura interiore alla pace, che viene dalla fede in Dio e dalla convinzione che siamo tutti figli di Dio e fratelli e sorelle tra noi”.

Il presidente Christofias ha salutato il papa dicendo: “La sua presenza nel Paese e’ senza dubbio un evento storico”. Accogliendo Benedetto XVI  all’aeroporto internazionale di Paphos insieme all’arciverscovo ortodosso e alle principali autorita’ della Repubblica ha detto:”Dobbiamo arrivare a una giusta soluzione della questione cipriota, restituendo i diritti all’intero popolo di Ciprio”. “La nostra lotta – ha aggiunto – non e’ nazionalistica ma un nobile sogno che e’ condiviso da tutti quelli che seguono il cammino degli Apostoli”.

Il papa ha anche fatto riferimento alla adesione di Cipro all’Unione Europea che ha dato al  Paese anche l’accesso a mercati, a tecnologia e a conoscenze pratiche. “E’ grandemente auspicabile che questa appartenenza porti prosperita’ nel vostro Paese e che gli altri Paesi Europei, a loro volta, vengano arricchiti dalla vostra eredita’ spirituale e culturale, che riflette il vostro ruolo storico, trovandovi tra l’Europa, l’Asia e l’Africa” ha specificato il papa.”Cipro – ha ricordato il Pontefice – si trova all’incrocio di culture e religioni, di storie gloriose ed antiche insieme, ma che ancora mantengono un forte e visibile impatto sulla vita del vostro Paese. Ed essendo entrata recentemente nell’Unione Europea, la Repubblica di Cipro – ha osservato – ha iniziato a sentire il beneficio di scambi economici e politici con gli altri Paesi Europei”.

Rispondendo poi ad una domanda sull’ omicidio del vescovo Luigi Padovese Benedetto XVI si  è detto “assai rattristato”, ma ha aggiunto che l’omicidio non ha motivi politici e non ha alcuna influenza sul suo viaggio a Cipro. Il Pontefice, parlando ai giornalisti a bordo dell’aereo papale, ha ribadito come “non vada data la responsabilità dell’accaduto alla Turchia o ai turchi”, sottolineando come non si sia trattato di un omicidio “politico o religioso, ma causato da motivi personali” 

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