La missione ad Haiti del Centro Sportivo Italiano
“Strade strette e sporche, lamiera e cartone, polvere, ignoranza e miseria formano i binari lungo cui corre ogni settimana il treno di ferrea volontà delle ‘nostre suorine’, che visitano tutte le famiglie per verificarne le condizioni e portare aiuto ai più bisognosi”. A descrivere su Facebook, come in un diario, alcuni degli scenari trovati ad Haiti sono i giovani del Centro Sportivo Italiano, che sono stati impegnati in missione nell’isola caraibica. Sul più comune dei social network, giorno per giorno, tutti i momenti principali di un’avventura che ha coinvolto quaranta giovani del Csi nostrano tra i 18 e i 65 anni. “CSI per HAITI” è un progetto nato nel 2011, l’anno dopo il catastrofico terremoto che ha devastato soprattutto la capitale, Port-Au-Prince. Era il 12 gennaio 2010 quando un violento sisma di magnitudo 7 colpiva Haiti, provocando la morte, stimata, di oltre 250 mila persone. Proprio lì, sotto cinquanta gradi, il Csi ha deciso di avviare un progetto e realizzare attività nell’ambito entro il quale si spende da sempre: quello sportivo ed educativo.
Quella del mese di agosto 2014 è stata la nona spedizione. Un’esperienza intensa, resa possibile grazie anche all’amicizia con gli enti che già operano sul territorio haitiano e con la gente del posto. Protagonisti i bambini, soprattutto, avvicinati, coinvolti nelle tante attività ludiche e ricreative organizzate dai volontari italiani. Diverse le realtà dove i quaranta volontari si sono spesi. “Titanyen è un luogo speciale. L’orfanotrofio si trova in cima a una piccola collina dalla quale si può ammirare il blu intenso del Mar Caraibico”, si legge su Facebook. “Un luogo magico. Non è bello, non è colorato, non è comodo, ma lì abbiamo vissuto un’esperienza straordinaria e scoperto che nella dignità e nella semplicità delle persone si può nascondere una bellezza umana travolgente”, dice Elena Motta, una delle volontarie.
L’orfanotrofio di Titanyen, che ospita ottanta bambini di età compresa tra i 2 e i 16 anni, è solo una delle realtà dove i volontari del Csi hanno prestato servizio. Insieme ad essa, il Centro Comunitario degli Scalabriniani dove dieci volontari hanno operato ogni giorno con duecentocinquanta bambini; Camp Corail con sette volontari e duecentocinquanta bambini; il centro delle Suore Francescane dove hanno operato quattro persone con circa settanta bambini; il quartiere di Titanyen con quattro volontari e ottanta bambini; l’oratorio di Mare Rouge dove hanno trovato servizio cinque volontari impegnati con centocinquanta bambini. E poi la strada, i campi di calcio, di basket, gli allenamenti. I bambini al centro del progetto, da formare, da coinvolgere, da avvicinare alla pratica dello sport. Una missione riuscita, come dichiara con soddisfazione a Korazym Luca Tagliabue, della Segreteria area progetti Csi Milano. “È stata un’esperienza forte e appagante al contempo.
Il gruppo dei quaranta volontari del Centro Sportivo Italiano ha affrontato ogni situazione con il sorriso e con una grande coesione”. A parlare sono le foto e le testimonianze sui social network. “Le emozioni scaturite da ogni esperienza in territorio haitiano sono infinite – prosegue Tagliabue. Da qui si torna sempre arricchiti nella mente e nel cuore. Il sorriso e la gioia negli occhi dei bambini haitiani sono la più grande soddisfazione per ognuno di noi”. Di sorrisi, gli organizzatori della manifestazione, insieme al presidente del Csi Massimo Achini che ha raggiunto la missione, ne hanno visti tanti nella giornata dello sport che ha concluso l’evento. Oltre mille bambini allo stadio St. Terese di Petionville hanno partecipato ai tornei di tornei di dodgeball, ultimate, baseball, rugby e calcio, per una giornata all’insegna della festa e dell’amicizia. L’impegno continua.