L’Ordine di Malta per l’ Africa, un impegno che continua

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Nel continente africano l’Ordine di Malta opera in 40 paesi, con progetti di prevenzione delle epidemie di tubercolosi, malaria e Aids, che rimangono purtroppo le prime cause di morte in Africa. Le attività si concentrano anche sul trattamento sanitario per le madri e i bambini sieropositivi, la fornitura di impianti idrico-sanitari, assistenza medica e psicologica alle donne vittime di violenza. L’Ordine gestisce centri medici e dispensari in molte zone rurali e sviluppa progetti che mirano a rendere le popolazioni autosufficienti.

L’Associazione francese del Sovrano Ordine di Malta è presente nella Repubblica Centroafricana da oltre 30 anni, dove sostiene strutture e associazioni dislocate in modo capillare, soprattutto nell’area occidentale del Paese.

La sua presenza garantisce ogni anno sostegno alimentare a circa 3.000 bambini malnutriti e più di 90.000 visite mediche nelle strutture sanitarie sostenute dall’Ordine.

A seguito della nuova ondata di violenze scoppiata nel 2013, Ordre de Malte France ha intensificato il proprio impegno nella regione per sostenere il servizio sanitario in buona parte compromesso, attraverso l’invio di ulteriori attrezzature e materiale medico per gli ospedali locali, le cliniche pediatriche nei pressi della capitale e i 14 centri sanitari sostenuti dall’Ordine di Malta.

Secondo le ultime stime Onu, diffuse nel mese di giugno 2014, sono oltre 500mila i civili interni sfollati in tutta la Repubblica Centrafricana dal dicembre 2013, e più di 226mila i rifugiati e i cittadini di Paesi terzi fuggiti nei Paesi vicini, di cui 86mila in Camerun, 14mila in Ciad, oltre 14mila nella Repubblica Democratica del Congo e circa 9mila nella Repubblica del Congo (fonte UNHCR). La percentuale di persone in fuga dalla Repubblica Centrafricana verso le regioni limitrofe è inoltre in costante aumento. Secondo l’Organizzazione Internazionale per

le Migrazioni dal 4,6 per cento del marzo 2014, al 9 per cento dell’aprile 2014, all’11 per cento nella sua ultima indagine.

Numerosi gli accordi di collaborazione stipulati dall’Ordre de Malte France per garantire un’assistenza capillare e diversificata alla popolazione locale:

Centro di Riabilitazione per bambini disabili A Bangui, nella capitale del Paese, l’Ordine di Malta sostiene il Centro di Riabilitazione per bambini disabili diretto dall’Arcidiocesi della città e dalla Congregazione delle Sorelle di San Giuseppe. La struttura è l’unico centro per bambini con difficoltà motorie nel Paese a possedere una strumentazione adeguata.

L’Ordine di Malta ha anche stretto un accordo con l’associazione des Amis Comtois des Missions

Centrafricains (ACMC), che invia quattro volte l’anno personale qualificato nella struttura per operare i piccoli pazienti. Il personale del centro è composto da 7 operatori sanitari altamente qualificati, che gestiscono un reparto di 20 posti letto, dove nel 2012 sono state effettuate 846 visite cinesiterapiche (il 51% a bambini), 6.584 sedute di riabilitazione per 2.084 pazienti e 83 operazioni chirurgiche pediatriche.

Sempre nella capitale, l’Ordine di Malta collabora dal 1994 con la Fondazione Voix du Coer, che gestisce un centro di accoglienza e recupero per 60 bambini di strada, fra cui “bambini soldati”. Qui i piccoli usufruiscono di cure mediche, di educazione scolastica e di percorsi di reinserimento sociale. I servizi offerti ai ragazzi comprendono soprattutto la ricerca delle famiglie d’origine e l’inserimento al lavoro, reso possibile grazie agli accordi di cooperazione stipulati dal centro. Il personale è costituito da dieci operatori sanitari, tra cui uno psicologo e un’infermiera.

Nei sobborghi di Bangui, all’ambulatorio Charles Lwanga, l’Ordine di Malta offre

medicinali, soprattutto vaccini, e sostegno logistico che rendono possibili le 30.000

visite annue del centro. La struttura è composta da quattro reparti, uno per la distribuzione dei farmaci e tre ambulatori per adulti e bambini, con 12 posti letto. Il centro è un punto di riferimento in una zona della capitale densamente popolata come la banlieue di Bégoua, anche per

l’assistenza alla maternità: visite ginecologiche e forniture di medicinali di difficile reperimento nella regione, come acido folico e ferro, contribuiscono a migliorare le condizioni delle future mamme e dei loro bambini. Inoltre, Il laboratorio di analisi interno – la cui strumentazione è offerta dall’Ordine di Malta – è molto attivo nella prima diagnosi dell’HIV, piaga della Repubblica Centrafricana, dove secondo le stime ONU circa l’11% della popolazione è sieropositiva e solo il 3% può usufruire della terapia antivirale.

Anche nella Prefettura di Mambéré-Kadéï, nei pressi del capoluogo Berberati, dove le particolari condizioni climatiche rendono l’arrivo degli aiuti umanitari più difficoltosi in alcuni mesi dell’anno, l’Ordine di Malta sostiene alcune realtà benefiche che si adoperano nella distribuzione alimentare e nell’assistenza sanitaria, soprattutto a favore dei più piccoli.

In Uganda dall’agosto 2013 l’Ordine di Malta fornisce assistenza medica a oltre 20mila rifugiati in fuga dalla confinante Repubblica Democratica del Congo.

Sempre in Uganda l’Ordine di Malta ha intensificato le sue attività nel campo profughi di Rhino, dove si riversano gli sfollati in arrivo anche dal vicino Sud Sudan, il giovane Paese nel cuore dell’Africa che ha conquistato l’indipendenza solo nel 2011, in cui il sanguinoso conflitto in corso dalla fine dello scorso anno ha provocato – secondo le stime delle Nazioni Unite – oltre un milione e trecentomila sfollati. Dopo mesi di combattimenti il paese è a rischio di carestia e centinaia di migliaia di persone hanno bisogno di assistenza. Oltre trecentomila le persone che, abbandonate le loro case, sono state costrette a fuggire nei paesi confinanti, tra cui appunto l’Uganda dove l’Ordine di Malta è impegnato nella fondamentale riqualificazione delle condotte e delle sorgenti di acqua, che permette o no la distribuzione di 20mila litri di acqua potabile al giorno.

Le attività nel Burkina Faso, al confine con il Mali, sono state intensificate a seguito dell’emergenza umanitaria causata dal conflitto scoppiato nel marzo 2012. L’Ordine di Malta, che sostiene con medicinali ed attrezzature diversi centri medici e dispensari, è impegnato nell’assistenza umanitaria e medica delle migliaia di persone che varcano il confine: con l’ausilio di ambulanze i volontari con la croce ottagona trasportano i rifugiati bisognosi nei campi di assistenza nel nord del Burkina Faso, dove possono ricevere cure mediche adeguate, acqua e cibo.

Personale di pronto soccorso è operativo 24 ore su 24 per rispondere alle esigenze della popolazione ridotta allo stremo.

Nella Repubblica Democratica del Congo il Sovrano Ordine di Malta opera dai primi anni ‘80 con numerosi progetti sanitari, educativi, agricoli e sociali per alleviare le condizioni di vita della popolazione, spesso ai limiti della sopravvivenza. L’impegno riguarda anche progetti di natura infrastrutturale, come la costruzione di una strada nella provincia Nord-Est del Congo, che rende possibile l’apertura di un corridoio umanitario agevolato, per il transito degli aiuti dello stesso Ordine di Malta e delle Organizzazioni umanitarie presenti nella regione.

Nelle classifiche internazionali ancora oggi la Repubblica Democratica del Congo risulta avere il triste primato degli stupri. Dall’inizio dello scontro armato – conosciuto come conflitto dell’Ituri fra le etnie Lenda e Hema e non ancora concluso – si stima che quasi 200.000 donne abbiano subito violenze negli ultimi 14 anni. Negli ultimi 10 anni il Malteser International,

l’agenzia di soccorso dell’Ordine, ha fornito assistenza medica e psicologica a circa 50mila donne vittime di aggressioni e stupri, attraverso 64 centri di sostegno sparsi prevalentemente nella zona nord-orientale del paese, nelle regioni dall’Alto Uele e del Sud Kivu.

L’assistenza si svolge integrando le cure mediche di base, normalmente fornite dal Malteser International, con interventi mirati per il sostegno psicologico alle vittime, tra cui visite a domicilio per raggiungere anche i casi più acuti, e distribuzione diretta dei farmaci. Le attività sono svolte in stretta collaborazione con gli ospedali presenti nelle zone di soccorso.

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