Guglielmo Giaquinta, cento anni dopo. Le celebrazioni a Noto
A Noto, nei giorni di sabato 21 e domenica 22 giugno, il Movimento Pro Sanctitate ha celebrato la ricorrenza dei cento anni del suo fondatore, il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, Vescovo. Cento anni dopo, il movimento ha voluto riunirsi nel luogo natale del fondatore, e la splendida cattedrale è stato il luogo del ritrovarsi per centinaia di fedeli venuti, oltre che da diverse parti d’Italia e dalla stessa Sicilia, anche da diverse parti del mondo come la Lettonia, l’India (Kerala) e gli Stati Uniti.
Sabato pomeriggio, rievocazione del Servo di Dio e ritrovarsi nella fraternità, dopo il saluto del Vescovo di Noto Monsignor Antonio Staglianò, che ha voluto ricordare con forza come il nocciolo dell’apostolato della santità sia il “restare umani”, una raccomandazione meno ovvia di quanto sembri in un tempo segnato talvolta da astruse volontà di potenza.
Nella serata di sabato, invece il Movimento ha offerto alla città di Noto uno spettacolo di musica, danza e poesia dedicato alla figura di Giaquinta, che ha avuto luogo sulla scalinata della cattedrale: un modo per coinvolgere la città nella memoria di un suo concittadino che ha lasciato tanti segni di ricchezza interiore e ardore apostolico e sociale.
Il Sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che anche lui ha voluto salutare il movimento, si è soffermato sul valore sociale dell’apostolato alla santità, che non è in nessun caso via di fuga dall’impegno ma, al contrario, motore di spirito civico, e di generosa disponibilità sociale.
Domenica 22, l’intero Movimento si è ritrovato in Cattedrale nella celebrazione dell’Eucaristia. Alla Messa, celebrata da Monsignor Salvatore Di Cristina, Vescovo emerito di Monreale, e assistente ecclesiastico del Movimento Pro Sanctitate della nazione italiana, ha fatto seguito un singolare “pellegrinaggio” che centinaia di fedeli hanno compiuto alla casa natale di Guglielmo Giaquinta.
Preghiere e canti hanno accompagnato il cammino, compiuto non senza fatica sotto il sole siciliano di giugno, e per le pittoresche strade di Noto, i “ronchi”, di cui uno, appunto presso la sua casa natale, porta il nome del Fondatore, che viene così descritto nell’editto della causa di beatificazione firmato dal Cardinale Vicario di Roma il 17 marzo 2004: “Uomo di Dio, dotato di grande ingegno e di iniziative eccezionali, di carattere forte e dalla volontà tenace, nella piena fedeltà al carisma sacerdotale, sempre obbediente alla Chiesa e al Sommo Pontefice, il Servo di Dio seppe infondere nei fedeli e negli appartenenti alle varie organizzazioni della “Pro Sanctitate”, da lui fondata, la sete divina, il desiderio cioè da parte di Dio di raggiungere ogni creatura con il suo amore e la sua salvezza; intuendo, nella contemplazione e nella riflessione teologica, e divulgando che nella chiamata alla santità consiste la vocazione fondamentale dell’uomo”.
Il Movimento Pro Sanctitate da lui fondato, rafforzato da questo evento su cui possiamo ben sperare che abbia soffiato lo Spirito, prosegue l’opera di apostolato della Santità che il Papa Francesco lo ha incoraggiato a continuare rivolgendo un saluto ai suoi membri all’Angelus di domenica 15 giugno 2014