Il Papa ai giovani palestinesi: ‘La violenza si sconfigge con la pace!’

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Prima del congedo dai Territori Palestinesi, Papa Francesco ha incontrato i bambini dei Campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo profughi di Dheisheh. Entrando il Papa è stato accolto da molti bambini con dei cartelli in italiano, arabo e inglese in cui denunciavano la loro condizione di profughi.

‘Auguro ogni bene a voi e sono contento di visitarvi. Spero che Dio realizzi ciò che desiderate. Io sono con voi’, ha detto Papa Francesco nel suo breve saluto in spagnolo.

La parola è poi andata ad un ragazzo palestinese. ‘Noi – ha detto il giovane – soffriamo in questo campo. Noi palestinesi, musulmani e cristiani, non siamo stati creati essere oppressi ma per essere fratelli. Nonostante la sofferenza dovuta all’occupazione e alla privazione dei diritti di una vita degna, siamo ragazzi che non hanno perso la speranza, la sua visita rafforza la nostra speranza di vedere riconosciuti i nostri diritti’. ‘L’occupazione – ha aggiunto – è un peccato contro Dio e l’uomo, ci viene negato il diritto al culto. Grazie per il suo sostegno per farci vivere come tutti, in uno stato indipendente. Questa terra santa cerca salvezza dall’oblio e dall’occupazione e ha bisogno delle preghiere del Papa e dei suoi sforzi’. ‘Nella Bibbia – ha concluso il ragazzo – c’è scritto pace e qui non c’è: preghiamo per una pace giusta ripetendo le parole di Gesù: beati costruttori pace, perchè saranno chiamati figli di Dio’.

Ascoltato il saluto del giovane palestinese, Papa Bergoglio ha ringraziato per i canti e i doni. ‘Ho letto i vostri cartelli – ha spiegato Francesco – comprendo bene quello che mi state trasmettendo. Ma non lasciate mai che il passato vi faccia interrompere la vita, guardate sempre avanti. Lavorate e lottate per riuscire a fare le cose che volete fare e sappiate che la violenza non si sconfigge con la violenza’. ‘La violenza – ha concluso il Papa – si batte con la pace’.

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