Papa Francesco ai giovani argentini: “Gli apostoli erano giovani che erano andati incontro al Messia”

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Dura venti minuti il messaggio che Papa Francesco ha inviato ai giovani argentini e che è stato diffuso sabato 26 aprile, ai vespri della Domenica in Albis, in occasione della “Pascua de la Joventud”, la Pasqua della Gioventù promossa in Argentina dalla pastorale regionale per i giovani. Ricordando che gli apostoli erano giovani che erano andati ad incontrare il Messia, Papa Francesco ha messo in luce le storie dei giovani del Vangelo, invitandoli a riflettere sul loro incontro e il loro compromettersi con Gesù.

Sono stati circa 10 mila i giovani che hanno partecipato alla manifestazione, che ha coinvolto i giovani delle diocesi di Buenos Aires, Avellaneda-Lanùs, Quilmes, Lomas de Zamora, San JJusto, Gregorio de Laferrere, Morò, Merlo Moreno, San Miguel, San Martìn e San Isidro.

Dai maxischermi installati nel Planetario di Buenos Aires, la voce del Papa – che ha parlato a braccio – sottolinea di “avvicinarsi a loro con piacere, su richiesta dell’arcivescovo di Buenos Aires”.

Ma cosa dire ai giovani? “Che non abbiano paura di nulla, è stato loro detto. Che siano liberi, è stato loro detto. E allora mi sono venute in mente le figure di alcuni giovani del Vangelo. Giovani che si sono incrociati con Gesù o dei quali ha parlato Gesù”.

Tra queste figure, i primi sono gli apostoli, “tutti giovani tranne uno, Giovanni era un ragazzino”. Gli apostoli “rimasero commossi dalla figura di Gesù, entusiasmati, di quello stupore che si produce quando uno si incontra con Gesù, e allora corrono e dicono agli amici: “Abbiamo incontrato il Messia! Abbiamo incontrato colui di cui parlano i profeti!”

E poi Papa Francesco parla del giovane ricco, che fu amato da Gesù ma non fu in grado di lasciare “le sue ricchezze e la sua tristezza”. E del figliol prodigo, che se ne va dalla casa del padre, dilapida le ricchezze e poi decide di tornare a casa, perché Dio lo “fa ragionare”. “E la gran sorpresa che trovò è che il padre lo stava aspettando”, racconta Papa Francesco. E dà a questo “gran peccatore l’abbraccio della misericordia.” Infine il Papa fa l’esempio del giovane morto, che Gesù resuscitò per compassione della madre.

E voi – chiede Papa Francesco alla fine – “come siete? Entusiasti come i primi apostoli, prima di cominciare il cammino? Desiderate seguire Gesù perché vi piace però siete legati con tante cose e non lo potete seguire, come il giovane ricco è legato alla mondanità, a tante cose? Come quello che spese tutta l’eredità del padre, però si fece coraggio a tornare e sta sentendo in questo momento l’abbraccio della misericordia? Oppure siete morti?”

“Ma se siete morti, sappiate che la Chiesa sta implorando per voi, e Gesù è capace di resuscitarvi”.

E poi il Papa pensa alle ragazze, che potrebbero pensare che sono tutti esempi maschili. E allora dà alle giovani il modello di Maria, la “donna della fedeltà, che non capiva cosa succedeva e però obbedì”. “La donna – dice il Papa – ha la capacità di dar vita e tenerezza che non hanno i ragazzi. Voi siete donne della Chiesa! Non del Chiesa, ma della Chiesa. La Chiesa è femminile, come Maria”.

Alla fine, il Papa invita tutti a incontrarsi con questo Gesù resuscitato. “Non abbiate paura. Guardate a Gesù, guardate a Maria e andate avanti!”

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