Canonizzazioni, 839 i santi dell’era moderna da Clemente VIII a papa Francesco

Condividi su...

Il record lo detiene lui, Giovanni Paolo II, che domenica 27 aprile si unice, insieme a Giovanni XXIII,  agli 837 santi della Chiesa proclamati dai Papi all’indomani della riforma del 1588. Con 482 canonizzazioni (che sarebbero 483 se si considerasse il ripristino del culto di San Meinardo, vescovo della Livonia, il cui atto fu firmato a Riga, in Lettonia, l’8 settembre 1993) il pontefice polacco guida la speciale classifica delle santificazioni operate dai vescovi di Roma a partire da Clemente VIII, dopo che il 22 gennaio 1588, con la costituzione apostolica “Immensa aeterni Dei”, Sisto V aveva istituito la Sacra Congregazione dei Riti, tra i cui compiti vi era quello di regolare il culto divino e di trattare le cause relative ai Santi e ai Beati. E’ verosimile che il primato wojtyliano sia destinato a rimanere ineguagliato per molto tempo, seguito come secondo in classifica da Paolo VI e dalle sue 84 canonizzazioni. Terzo, con un salto temporale di un secolo, è Pio IX (con 52 santi proclamati), dopo il quale si posizionano Benedetto XVI (45), Pio XI (34) e Pio XII (33). Nei suoi cinque anni di pontificato, dal 1958 al 1963, il prossimo santo Giovanni XXIII poté procedere a 10 canonizzazioni, conducendo agli onori degli altari i beati Carlo da Sezze, Gioacchina de Veruna de Mas, Juan de Ribera, Maria Bertilla Boscardin, Martino de Porres, Pietro Giuliano Eymard, Antonio Maria Pucci, Francesco Maria da Camporosso, Vincenzo Pallotti e Gregorio Barbarigo. Quest’ultimo, cardinale e vescovo di Bergamo e Padova, sentito da Papa Roncalli come esempio e guida per dottrina e ministero episcopale, fu proclamato Santo il 26 maggio 1960 durante una celebrazione solenne in San Pietro senza procedere al riconoscimento del requisito del ‘secondo miracolo’ che, da Benedetto XIV in poi, regola la qualificazione ordinaria della santità di coloro che sono già stati proclamati beati.

Altra modalità è quella cosiddetta della ‘canonizzazione equipollente’, cioè quando il Papa estende in maniera precettiva a tutta la Chiesa, con la semplice sottoscrizione di un decreto e non ricorrendo alla formula richiesta dal rito, il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato attraverso l’inserimento della sua festa nel Calendario dei Santi della Chiesa universale. Una procedura utilizzata in tempi recenti anche da Benedetto XVI e da papa Francesco. Il primo l’ha adoperata il 10 maggio 2012 per estendere il culto liturgico in onore di santa Ildegarda di Bingen, la mistica del Reno famosa per le sue intuizioni profetiche. A sua volta, Papa Bergoglio, che in un anno di pontificato ha già provveduto a compiere 8 canonizzazioni (a cui andranno aggiunti i due Papi santi di domenica 27 aprile), l’ha usata per i beati Angela da Foligno, Pietro Favre, François de Laval, José de Anchieta e Maria dell’Incarnazione, mentre ha riconosciuto Santi in maniera ordinaria Laura di Santa Caterina da Siena, María Guadalupe García Zavala e Antonio Primaldo e compagni, i cosiddetti “martiri di Otranto”.

A questo riguardo è da dire che se fossero stati riconosciuti tutti gli 800 compagni di Primaldo, Papa Francesco sarebbe balzato immediatamente al primo posto della classifica, mentre nel pontificato di Giovanni Paolo II, nel numero complessivo dei 482 Santi riconosciuti, sono compresi diverse centinaia di ‘compagni martiri’. I primi furono i 102 martiri coreani canonizzati il 6 maggio 1984 insieme ad Andrea Kim Taegon a Seoul, la prima cerimonia compiuta dal Papa fuori del Vaticano, mentre risale al 20 giugno 1982 la prima celebrazione di canonizzazione compiuta dal papa polacco, che portò agli onori degli altari il cappuccino Frà Crispino da Viterbo.

Ma a scorrere la lista delle canonizzazioni compiute da papa Wojtyla nei suoi 27 anni di pontificato a Roma e nel mondo compaiono tante espressioni della santità antica e contemporanea. Tra questi martiri come Massimiliano Maria Kolbe, Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), Agostino Zhao Rong e i suoi 119 compagni cinesi; fondatori di ordini religiosi e movimenti come Annibale Maria Di Francia, Luigi Orione, Arnold Janssen, Daniele Comboni, Giuseppe Marello, Gaspare Bertoni, Clelia Barbieri, Josemaria Escrivà de Balaguer; mistici come Pio da Pietrelcina e Faustyna Kowalska e missionari come Josef Freinademetz, ma anche laici come Juan Diego Cuauhtlatoatzin, l’azteco messicano a cui apparve la Vergine di Guadalupe, il medico amico della povera gente di Napoli Giuseppe Moscati e Gianna Beretta Molla, la mamma milanese morta a 39 anni per salvare la sua gravidanza da un pericolo di vita a causa di un tumore all’utero. Gianna Beretta Molla è stata l’ultima santa da lui proclamata il 16 maggio 2004. La sua memoria liturgica ricorre il 28 aprile, appena il giorno dopo in cui Papa Wojtyla diventa Santo.

Free Webcam Girls
151.11.48.50