Il papa ribadisce il valore dell’ora di religione. L’incontro con il segretario della Lega Araba

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Lungi dal costituire “un’interferenza o una limitazione della libertà”, la presenza nella scuola pubblica italiana degli insegnanti di religione selezionati dalla Chiesa cattolica “è, anzi, un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno”: lo ha affermato il Papa ricevendo gli insegnanti di religione in Vaticano in occasione di un convegno organizzato dalla Conferenza episcopale italiana.

Ratzinger ha sottolineato che il “servizio” svolto dagli insegnanti di religione si svolge “senza improprie invasioni o confusione di ruoli” ed ha aggiunto: “E’ significativo che con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi”. “Auguro a tutti voi – ha detto il Papa citando San Paolo – che il Signore vi doni la gioia di non vergognarvi mai del suo Vangelo, la grazia di viverlo, la passione di condividere e coltivare la novità che da esso promana per la vita del mondo”. “Con la piena e riconosciuta dignità scolastica del vostro insegnamento – ha detto ancora Benedetto XVI – voi contribuite, da una parte, a dare un`anima alla scuola e, dall`altra, ad assicurare alla fede cristiana piena cittadinanza nei luoghi dell`educazione e della cultura in generale. Grazie all`insegnamento della religione cattolica, dunque, la scuola e la società si arricchiscono di veri laboratori di cultura e di umanità, nei quali, decifrando l`apporto significativo del cristianesimo, si abilita la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto ed a raffinare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro”.

Ieri, il papa aveva incontrato il segretario generale della Lega Araba, Amre Moussa, in occasione della firma di un accordo con la Santa Sede. “Nel corso dei cordiali colloqui – si legge in una nota – è stata sottolineata l’importanza dell’Accordo, inteso a favorire una sempre maggiore collaborazione tra le due Parti in favore della pace e della giustizia nel mondo. Particolare rilievo è stato dato al ruolo del dialogo interculturale ed interreligioso. Non è mancato, infine, uno scambio di idee sulla situazione internazionale, soprattutto in Medio Oriente, e sulla necessità di trovare una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese e agli altri conflitti che travagliano la regione”.

Fonte: Apcom

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