Azione cattolica e Caritas insieme per i terremotati d’Abruzzo, pensando al medio-lungo periodo

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“L’Azione Cattolica Italiana e Caritas Italiana, vista la gravità della situazione provocata dal terremoto che ha colpito l’Aquila e la sua provincia nella notte del 6 aprile, condividendo la necessità di un impegno che, al di là dell’emergenza della prima ora, si concretizzi in una presenza duratura nel breve-medio periodo, intendono definire una collaborazione al fine di progettare un’azione ordinaria di sostegno umano e materiale per la fase post-emergenziale e per la ricostruzione del tessuto civile ed ecclesiale.” E’ quanto si legge in una nota congiunta della più grande e antica associazione di laici cattolici e dell’organo caritativo della CEI, che dopo l’emergenza delle prime ore, pensano all’aiuto concreto alle popolazioni terremotate abruzzesi nel medio-lungo periodo.

 

Una collaborazione, quella annunciata oggi, che è stata attivata già nell’emergenza delle prime ora, quando l’AC ha subito stabilito di destinare i suoi aiuti alla Caritas, ha aderito alla colletta CEI, e ha invitato a non favorire iniziative personali e senza coordinamento. Questo perché, spiegano i vertici dell’Azione cattolica, l’associazione “desidera, con questa scelta, aiutare gli amici colpiti dal terremoto non attraverso azioni isolate e solitarie, ma in comunione con tutta la Chiesa.”

Dopo la presenza ai funerali e nei giorni successivi, la presidenza nazionale di Ac incontrerà venerdì 24 aprile la delegazione regionale dell’Abruzzo-Molise, “per valutare ogni possibile ulteriore apporto che l’associazione può fornire alle comunità colpite dal sisma.”

Tutto questo in un ottica congiunta e condivisa, come spiegato nella nota odierna. “In particolare, volendo valorizzare la dimensione diocesana e regionale delle rispettive organizzazioni – si legge – e vista la suddivisione del territorio colpito dal sisma in otto zone omogenee, ciascuna delle quali è stata ‘gemellata’ con una o più Delegazioni regionali Caritas, invitano le Delegazioni regionali di Azione Cattolica e Caritas a definire in ciascuna regione forme di collaborazione per una presenza di servizio nelle zone terremotate.”

Nell’aiuto della Chiesa, inoltre, non solo l’ovvio sostegno materiale, ma anche una capillare azione sociale di supporto, anche spirituale. “L’Azione Cattolica – continua la nota – metterà a disposizione volontari per il supporto ai sacerdoti per la riorganizzazione della vita comunitaria, per l’animazione liturgica, per ascolto e accompagnamento degli anziani e animazione dei bambini e giovani; nel periodo estivo i gruppi di Azione Cattolica diocesane e parrocchiali si renderanno disponibili ad accogliere ragazzi e giovani presso le strutture ove si svolgono le tradizionali attività estive. Ai suddetti referenti regionali si chiede di definire al più presto una prima programmazione per almeno un semestre al fine di mettere in campo azioni concrete di animazione delle comunità, di vicinanza con le famiglie vittime del sisma e di aiuto alle persone più vulnerabili.”

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