Dal centro alle periferie, i titoli dei nuovi cardinali di Papa Francesco

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Ai fedeli di Santa Maria in Trastevere, l’antica chiesa romana in cui si raduna la Comunità di Sant’Egidio, luogo di incontri ecumenici e di assistenza ai poveri, farà sicuramente piacere vedere nell’atrio di ingresso accanto a quello di Papa Francesco lo stemma del cardinale Loris Francesco Capovilla, storico segretario di Papa Giovanni e cardinale ‘anziano’ del primo concistoro di papa Bergoglio . Come ad ogni porporato, anche a lui è stato assegnato un titolo o una diaconia, cioè una chiesa romana di cui diventa ‘titolare’ e che testimonia in maniera visibile il legame del nuovo cardinale con il Papa e con il suo ministero. Di esse, stabilisce il canone 357 del codice di diritto canonico, i cardinali, dopo averne preso il possesso,  hanno il compito di promuoverne ‘il bene mediante il consiglio e il patrocinio”, senza interferirne con potestà di governo e nell’amministrazione dei beni. Dal momento dell’insediamento, il cardinale assegnatario cerca di partecipare alla vita pastorale della parrocchia ed è  molto frequente che venga invitato a celebrare i solenni Pontificali di Natale e Pasqua, ma anche ad amministrare le Cresime e a presiedere altre cerimonie. Oppure a dire Messa in occasioni particolari, come nelle domeniche di pausa delle Congregazioni generali prima dell’apertura del Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Spesso egli partecipa, con un contributo personale o della diocesi di cui è vescovo, anche ai lavori di restauro o di ristrutturazione che dovessero rendersi necessari. Alcune si trovano nel centro storico e sono basiliche antiche, ricche di reliquie di santi e di capolavori artistici. Altre si trovano negli angoli più lontani della periferia e sono espressione dell’architettura contemporanea.

A una di esse, i Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, è stato assegnato il Segretario di Stato Pietro Parolin. Stessa destinazione decentrata anche per l’arcivescovo di Santiago del Cile Ricardo Ezzati Andrello, che sarà titolare del Santissimo Redentore a Valmelaina, chiesa lasciata libera dallo scomparso cardinal Tonini, per il cardinale del Burkina Faso Philippe Nakellentuba Ouedraogo, a cui è stato attribuito il titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, per il porporato filippino Orlando B. Quevedo, che va a Santa Maria Regina Mundi a Torre Spaccata, per l’arcivescovo di Abidjan Jean-Pierre Kutwa, che andrà a insediarsi a Sant’Emerenziana a Tor Fiorenza, per il cardinale Gérald Cyprien Lacroix, che sarà il ‘pastore’ della comunità parrocchiale di San Giuseppe all’Aurelio, e per il cardinale brasiliano Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, al quale è andata la chiesa di Santa Maria Madre della Provvidenza a Monte Verde. Agli angoli della città anche gli altri due cardinali ultraottantenni insieme a Capovilla, Ferdinando Sebastian Aguilar e Kelvin Edward Felix, titolari rispettivamente di Sant’Angela Merici al Nomentano e Santa Maria della Salute a Primavalle. Più centrali e maggiormente conosciute le assegnazioni riservate agli altri porporati.

Così al cardinale Lorenzo Baldisseri è andata la diaconia di Sant’Anselmo all’Aventino, rimasta libera dopo la scomparsa del cardinale umbro di Curia Fortunato Baldelli, e al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Ludwig Muller, è stata assegnata la diaconia di Sant’Agnese in Agone, capolavoro borrominiano che domina piazza Navona. A San Giacomo in Augusta si insedierà il primo porporato haitiano Chibly Langlois, il Prefetto della Congregazione per il Clero, Beniamino Stella, sarà cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano al Foro Romano, e poco lontano, la chiesa di Sant’Alfonso a via Merulana sarà il titolo del cardinale arcivescovo di Westminster Vincent Gerard Nichols.

Il nuovo titolare di San Gioacchino ai Prati di Castello, titolo occupato fino alla sua scomparsa dall’arcivescovo di Napoli Michele Giordano, sarà l’arcivescovo di Managua Leopoldo José Brenes Solorzano, mentre sono situati a Trastevere il titolo di San Crisogono per il cardinale di Seoul Andrew Yeom Soo jung e quello di Santa Cecilia per l’arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, che lo eredita dal cardinale Carlo Maria Martini. Continuità ideale con il suo predecessore anche nel titolo, infine, per il cardinale argentino Mario Aurelio Poli, arcivescovo di Buenos Aires, che raccoglie l’eredità di San Roberto Bellarmino, titolo  assegnato nel concistoro del 2001 all’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio e da lui custodito fino all’elezione pontificia del 13 marzo 2013.

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