Nel giardino dei sogni

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I

La sera umana

lenta

sconfina nella notte

mentre il canto del ruscello

addolcisce l’immensità del cielo

inondato di stelle.

Nel giardino dei sogni mi sono svegliato

ascoltando il silenzio senza voce

che d’improvviso irrompe come grido:

lama d’inquietudine

che rode le radici del silenzio.

Il vento,

impigliato tra i rami,

continua a cantare

il solare mormorio dell’amore.

II

L’ombra della sera

raccoglie la luce del tramonto.

Tra gli scogli delle fatiche del giorno,

senza vedere il sole,

respiro la luce delle stelle.

Mentre la musica s’avvolge

sul tremulo flauto traverso

e il tonfo dell’onda

s’infrange sugli scogli

e svanisce per sempre.

Per sempre rimane

la tenerezza d’uno sguardo fraterno.

III

Il cielo

ha il colore del piombo

e la pioggia

rende tutto più luccicante.

Il cupo brontolio dei tuoni

s’attorciglia

coi guizzi lancinanti dei lampi.

Desiderio di primavera

invade l’anima.

Nel respiro di luce

il cuore attende.

Nel giardino dei sogni

è sempre primavera.

IV

Liete nel volo

le foglie ingillite

cullate dal vento

danzano i ritmi del distacco

per acquietarsi

nel grembo materno della terra.

L’attesa dell’aurora

non è spazio vuoto di tempo perduto

ma silenzio del cuore

che nel buio della notte

ritma i palpiti

nei sogni della vita.

V

Un’altra aurora

ci offre in dono il nuovo giorno!

E noi,

pellegrini nel dolce e forte fluire del tempo,

armonizziamo le tessere delle ore

sognando e sperando

gioiendo e soffrendo

nell’incanto dell’attesa

immersa

nell’immenso e profondo oceano

dell’Amore.

Gioire e soffrire insieme

è sempre primavera!

VI

Mentre le stelle

come stille di rugiada

brillano tremule

nel grembo degli spazi siderali

e i gabbiani

nell’ebbrezza del volo

lanciano il loro rotto stridio,

arpe di serafini e gemiti di colombe

s’intrecciano

con il lungo singhiozzo del vento:

insieme al mondo

mi rapirà l’aurora.

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