Papa Francesco: camminare con Gesù è la nostra gioia

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Riprende la riflessione che ha fatto nella Cappella Sistina all’inzio del pontificato Francesco a e ai cardinali appena creati parla del “camminare”. Come Gesù che cammina avanti a noi, come i pastori. Ma camminare con Gesù oggi come sempre significa accettare al croce. Lo ha detto Gesù ai discepoli stupiti, increduli ma aggiunge il Papa “noi sappiamo che Gesù ha vinto, e non dovremmo avere paura della Croce, anzi, nella Croce abbiamo la nostra speranza. Eppure, siamo anche noi pur sempre umani, peccatori, e siamo esposti alla tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio.”

Se invece si pensa in modo mondano, non cristiano ci si sdegna “se prevale la mentalità del mondo, subentrano le rivalità, le invidie, le fazioni…”

Ma la parola del Vangelo “ci purifica interiormente, fa luce nelle nostre coscienze, e ci aiuta a sintonizzarci pienamente con Gesù, e a farlo insieme, nel momento in cui il Collegio dei Cardinali si accresce con l’ingresso di nuovi Membri.”

Nel cammino il Signore si ferma per “convocare” i dodici per istruirli. “Ascoltiamolo- dice il Papa- con la gioia di accogliere insieme la sua Parola, di lasciarci istruire da essa e dallo Spirito Santo, per diventare sempre di più un cuore solo e un’anima sola, intorno a Lui.”

Del resto la Chiesa “ha bisogno di voi, della vostra collaborazione, e prima ancora della vostra comunione, comunione con me e tra di voi. La Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna, e per dare testimonianza alla verità. La Chiesa ha bisogno della vostra preghiera, per il buon cammino del gregge di Cristo, la preghiera che, con l’annuncio della Parola, è il primo compito del Vescovo. La Chiesa ha bisogno della vostra compassione soprattutto in questo momento di dolore e sofferenza in tanti Paesi del mondo.”

E qui il Papa pensa ai cristiani “che soffrono discriminazioni e persecuzioni. La Chiesa ha bisogno della nostra preghiera per loro, perché siano forti nella fede e sappiano reagire al male con il bene. E questa nostra preghiera si estende ad ogni uomo e donna che subisce ingiustizia a causa delle sue convinzioni religiose.”

Un appello a costruire la pace “con le nostre opere, i nostri desideri, le nostre preghiere: per questo invochiamo la pace e la riconciliazione per i popoli che in questi tempi sono provati dalla violenza e dalla guerra.”

Ls conclusione è uno slogan da portare a casa: “Camminiamo insieme dietro il Signore, e lasciamoci sempre più convocare da Lui, in mezzo al Popolo fedele, alla santa madre Chiesa.”

Dopo l’omelia si è svolto il rito della creazione dei nuovi cardinali.
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