Concistoro sulla famiglia: in attesa di capire
Diciamoci la verità, di cose nuove non ce ne sono molte. Il Concistoro straordinario ha rimesso sul tavolo le solite questioni ormai un po’ ammuffite sul tema “famiglia” senza affrontare i problemi davvero gravi. La relazione introduttiva del Cardinale Kasper è stata di “ampio respiro”, una larga visione sulla antropologia cristiana della famiglia, una serie di citazioni di testi ormai classici sul tema della famiglia e la questione, che sembra la sola ad interessare, della pastorale per i divorziati risposati.
Dai briefings quotidiani di Padre Federico Lombardi esce davvero poco su cosa stia succedendo nell’ aula del sinodo tra i 150 cardinali. Una atmosfera serena e costruttiva, temi che lasciano grande apertura per il lavoro del Sinodo del 2014 e del 2015, fedeltà alla dottrina e necessità di una pastorale misericordiosa. Ma i testi, a cominciare da quello del cardinale Kasper, rimangono top secret, tranne le solite veline lasciate uscire con furbizia. Quindi impossibile in effetti capire che cosa succede davvero tra i cardinali. Considerando che il tema “famiglia” riguarda essenzialmente i laici e quindi la gran parte della opinione pubblica, suona strana tutta questa segretezza. Anzi sa un po’ di clericalismo.
Se i Padri devono parlare di “pastorale familiare” sarebbe bene che certe istanza passassero grazie ai media nel dibattito pubblico, nei movimenti, nelle parrocchie. Certo i media dovrebbero avere la capacità di parlare dei temi e non solo essere i portavoce di questo o di quello. Insomma ci dovrebbe essere una collaborazione più sincera tra Chiesa e media.
Intanto quello che è certo è ciò di cui i cardinali non hanno parlato: matrimonio omosessuali, morale sessuale, tra cui il problema della procreazione responsabile, impegno popolare per la difesa della famiglia.
Si è parlato invece di come accompagnare nella penitenza i divorziati risposati alla Eucaristia. Ma cosa si intenda per “cammino penitenziale” nel concreto non è stato detto. Almeno alla stampa.
Insomma tutto è avvolto in uno stretto riserbo. Ed è bene così dice Padre Lombardi. Se il testo di Kasper venisse pubblicato gli si attribuirebbe il valore di pronunciamento del Concistoro, invece è solo un testo di partenza per le riflessioni che sono molto varie, spiega il direttore della Sala Stampa. Sembra che non ci sia una grande fiducia nei media.
Del resto è anche vero che la questione non è semplice e si deve basare su solide fondamenta dottrinale e magisteriali. Insomma ci vogliono degli esperti. Chi sarebbe però più esperto sulla famiglia se non le famiglie stesse? Una vera novità e apertura sarebbe stata quella di far fare la relazione introduttiva non solo da un cardinale, ma anche da qualche laico che certi problemi li vive sulla propria pelle. Altro che Congregazione dei laici.