XXXI Domenica del Tempo Ordinario: Signore, dona la pace a chi confida in te!
La Chiesa oggi, dopo la celebrazione ieri della festa i tutti i santi, ci invita a ricordare nella Messa tutti i defunti. Dove sono costoro? Oggi sono qui, accanto a noi; il loro corpo riposa al Cimitero, che per noi è ‘Camposanto’; la loro anima è in cielo. Nessuno di noi può pensare che essi sono assenti: quel corpo infatti , che nella vita aveva subito tante trasformazioni (piccolo, appena nato, adolescente, maturo per l’età), oggi riposa al Cimitero, per noi ‘Camposanto’, il luogo dove i santi di Dio aspettano la risurrezione finale perché figli di Dio.
Gesù infatti ebbe a dire: vado a prepararvi un posto: come Gesù è in cielo anima e corpo, come la Madonna è stata assunta in cielo, così noi diciamo: ‘Credo nella risurrezione della carne’. La vita terrena è infatti un cammino verso il cielo; in questa vita terrena dobbiamo seminare bene per raccogliere a pieni mani, come ci ha ricordato il Cristo.
I defunti, che oggi ricordiamo e per i quali preghiamo esprimendo il nostro affetto cristiano, sono fratelli e sorelle nostre, entrati ormai nel secondo stadio della vita: la vita eterna. Da qui la necessità di ritrovarci oggi davanti a Dio per testimoniare il nostro amore.
Le loro anime, infatti, sono in cielo in attesa di riprendere il loro corpo. Il cielo non è un luogo lontano, ad esempio: sopra le stelle; dire ‘in cielo’ significa che non si vedono e non si toccano non perchè sono lontano ma perché sono entrate nella dimensione dello spirito; esse sono accanto a Dio, che è presente in ogni luogo.
Noi preghiamo per essi; essi non possono essere lontano: tutti siamo davanti a Dio, che è in ogni luogo. La Chiesa oggi ci invita a pregare Dio, Padre di tutti, perchè sia sempre vero padre, ricco di misericordia e perdono. Il Signore, amici carissimi, che leggete o ascoltate, è la risurrezione e la vita; Cristo è la speranza che non delude, il Signore è veramente luce che vince le tenebre del peccato e della morte.
Come famiglia di Dio oggi ciascuno di noi non deve pensare solo ai propri defunti ma a tutti i morti perché sono nostri fratelli e sorelle. Ciò che sostiene la nostra preghiera ed infonde in noi serenità è la nostra fede; la certezza, perché ‘Parola di Dio’, che con la morte la vita non è tolta ma trasformata. Dall’assemblea eucaristica oggi deve emergere un grido di speranza: la morte cede alla vita; Cristo è morto e risuscitato e prepara per noi un posto nel regno dei cieli. Siamo confortati, amici carissimi,dalla presenza della Santissima Vergine Maria, madre di Gesù e madre nostra.
Il primo miracolo operato da Gesù fu alla nozze di Cana per intercessione di Maria. Invochiamola di cuore: rivolgi a noi, Madre, gli occhi tuoi misericordiosi; santa Maria, madre di Dio e nostra, prega per noi. siamo peccatori, ma figli tuoi, a Te consegnati da Cristo Gesù morente in croce. I nostri fratelli e sorelle defunti ci hanno solo preceduti; ma Gesù ci ricorda oggi l’amore: amatevi come io vi ho amato. Seminare bene nel Vangelo, parola di Dio, è amare in nome di Dio, che invochiamo: ‘Padre nostro, che sei nei cieli’.




























