Papa Francesco a Caritas Internationalis: “lo scandalo di un miliardo di persone che ancora soffrono la fame”
Caritas Internationalis parte dal Vangelo dei cinque pani e due pesci per descrivere il senso del suo impegno contro la fame nel mondo nel suo sito ufficiale. E parte dallo stesso Vangelo Papa Francesco, che in un videomessaggio sostiene la campagna contro la fame nel mondo “One Family, Food for all” lanciata da Caritas Internationalis. “Siamo di fronte allo scandalo mondiale di circa un miliardo di persone che ancora oggi soffrono la fame. Non possiamo girarci dall’altra parte e far finta che questo non esista”, dice Papa Francesco.
Il Papa che ha fatto della cultura dello scarto e della lotta agli sprechi una delle sue bandiere non può non appoggiare l’iniziativa di Caritas Internationalis. L’obiettivo finale è quello di porre fine alla fame nel mondo dal 2025. La Caritas già fa sul campo un enorme lavoro. Ma ha deciso di fare un passo ulteriore. Il 10 dicembre, giornata internazionale dei diritti umani, Caritas Internationalis lancia una maratona della preghiera che partirà dalle Isole Samoa e girerà il mondo coinvolgendo tutte le 164 organizzazioni che sono sotto il suo ombrello.
Nel suo videomessaggio, Papa Francesco ricorda che Gesù si è identificato con quanti hanno fame quando ha detto agli apostoli “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”. E poi ricorda la parabola dei cinque pani e due pesci, di Gesù che incita gli apostoli a cercare del cibo per sfamare la moltitudine, e che questi, “essendo poveri essi stessi, non trovarono altro che cinque pani e due pesci, ma con la grazia di Dio arrivarono a sfamare una moltitudine di persone, raccogliendo persino gli avanzi e riuscendo così a evitare ogni spreco”.
Sottolinea il Papa: “Il cibo a disposizione nel mondo basterebbe a sfamare tutti. La parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci ci insegna proprio questo: che se c’è volontà, quello che abbiamo non finisce, anzi ne avanza e non va perso”.
La lotta agli sprechi alimentari era stata anche al centro della lettera inviata da Papa Francesco al presidente della FAO per la 32esima Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Dopo aver denunciato lo scandalo della fame, il Papa aveva sottolineato che i “dati forniti dalla FAO indicano che circa un terzo della produzione alimentare mondiale è indisponibile a causa di perdite e di sprechi sempre più ampi. Basterebbe eliminarli per ridurre in modo drastico il numero degli affamati. I nostri genitori ci educavano al valore di quello che riceviamo e che abbiamo, considerato come dono prezioso di Dio”.
“Questa campagna – dice il Papa nel suo videomessaggio – vuole anche essere un invito a tutti noi a diventare più consapevoli delle nostre scelte alimentari, che spesso comportano lo spreco di cibo e un cattivo uso delle risorse a nostra disposizione. E’ anche un’esortazione a smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto sulle vite di chi – vicino o lontano che sia – la fame la soffre sulla propria pelle”.
Lotta agli sprechi, ma anche condivisione per superare il dramma della fame nel mondo.
“Condividiamo – dice il Papa – quel che abbiamo nella carità cristiana con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno così primario e al tempo stesso facciamoci promotori di un’autentica cooperazione con i poveri, perché attraverso i frutti del loro e del nostro lavoro possano vivere una vita dignitosa”.
Papa Francesco invita poi “tutte le istituzioni del mondo, tutta la Chiesa e ognuno di noi, come una sola famiglia umana, a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo”.
Con la benedizione del Papa vengono così lanciate le radici spirituali della campagna di Caritas Internationalis.
In un comunicato stampa, la Caritas ha fatto sapere che è uno scandalo che circa un miliardo di persone soffre la fame in un mondo che ha risorse sufficienti per nutrire tutti.
Un primo passaggio sarebbe quello di garantire il diritto al cibo nelle leggi nazionali degli Stati, perché “il diritto al cibo protegge il diritto di tutti gli essere umani di vivere in dignità, liberi dalla fame, dall’insicurezza alimentare e dalla malnutrizione”.
Per la prima volta, le organizzazioni Caritas tutte insieme sono coinvolte in una campagna globale. Un impegno che va oltre l’advocacy (ovvero, la pressione legislativa) portata avanti dalla Caritas nei confronti di governi e alle nazioni unite. Un impegno che punta a far sì che tutte le organizzazioni Caritas adottino obiettivi nazionali che migliorino la sicurezza alimentare, e allo stesso tempo enfatizzino un cambiamento personale di ciascuno riguardo lo spreco di cibo.
La foto fa parte della mostra Why Poverty in questi giorni alla Radio Vaticana