Papa Francesco: il dialogo interreligioso si basa sulla identità reciproca e la presenza della religione nella società

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Il dialogo si basa sull’identità e sul coraggio per superare la paura dell’ altro e della religiosità. Papa Francesco riceve i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e rilancia alcuni dei temi già proposti da Benedetto XVI e ripresi nella Evangelici gaudium: “Dialogare non significa rinunciare alla propria identità quando si va incontro all’altro, e nemmeno cedere a compromessi sulla fede e sulla morale cristiana” dice il Papa e aggiunge: “ non imponiamo nulla, non usiamo nessuna strategia subdola per attirare fedeli, bensì testimoniamo con gioia, con semplicità ciò in cui crediamo e quello che siamo. In effetti, un incontro in cui ciascuno mettesse da parte ciò in cui crede, fingesse di rinunciare a ciò che gli è più caro, non sarebbe certamente una relazione autentica. In tale caso si potrebbe parlare di una fraternità finta.”

C’è poi ancora un’altra paura “che riscontriamo purtroppo in aumento nelle società più fortemente secolarizzate: la paura verso le diverse tradizioni religiose e verso la dimensione religiosa in quanto tale.”

Quando la religione è vista come pericolosa o si diffonde il pensiero “secondo cui la convivenza sarebbe possibile solo nascondendo la propria appartenenza religiosa” allora il dialogo serve a ricordare che non “sarebbe possibile creare vere relazioni, costruire una società che sia autentica casa comune” dimenticando la “parte intima del proprio essere”.  Il Papa conclude con una indicazione: “Il futuro sta nella convivenza rispettosa delle diversità, non nell’omologazione ad un pensiero unico teoricamente neutrale. Diventa perciò imprescindibile il riconoscimento del diritto fondamentale alla libertà religiosa, in tutte le sue dimensioni.” Ed è questa, dice il Papa, la strda per la Pace nel mondo.

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