Papa Francesco: chi pratica la misericordia non teme la morte

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Il freddo ha reso  piazza San Pietro un po’ meno affollata questa mattina, ma i coraggiosi hanno ricevuto i complimenti di Papa Francesco che ha scelto il cappotto e la sciarpa per affrontare il freddo nonostante il palco sia riscaldato. Il Papa ha concluso le catechesi sul Credo e ha parlato della morte e del  «morire in Cristo». 

Il Papa ha posto le domande più classiche, lo scandalo della morte dei bambini, e la paura della morte: “Questo capita quando consideriamo la nostra vita come un tempo rinchiuso tra due poli: la nascita e la morte; quando non crediamo in un orizzonte che va oltre quello della vita presente; quando si vive come se Dio non esistesse. Questa concezione della morte è tipica del pensiero ateo, che interpreta l’esistenza come un trovarsi casualmente nel mondo e un camminare verso il nulla. Ma esiste anche un ateismo pratico, che è un vivere solo per i propri interessi e le cose terrene. Se ci lasciamo prendere da questa visione sbagliata della morte, non abbiamo altra scelta che quella di occultare la morte, di negarla, o di banalizzarla, perché non ci faccia paura.”

Il senso cristiano della morte nonostante il dramma del distacco ci fa capire che ci dice che la nostra vita non finisce con la morte.

E il Papa spiega: “Se viviamo uniti a Gesù, fedeli a Lui, saremo capaci di affrontare con speranza e serenità anche il passaggio della morte.” E del resto dice il Papa  “se la mia vita è stata un cammino con il Signore, di fiducia nella sua immensa misericordia, sarò preparato ad accettare il momento ultimo della mia esistenza terrena come il definitivo abbandono confidente nelle sue mani accoglienti, in attesa di contemplare faccia a faccia il suo volto.”

Ecco cosa fa il cristiano, si prepara bene alla morte, stando vicino a Gesù  anche con la pratica della carità. Il Papa rilegge il passo del Vangelo di Matteo che si conclude con : “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”

E nel suo stile fa ripetere alla Piazza il concetto: “ Chi pratica la misericordia non teme la morte.” E conclude : “Se apriremo la porta della nostra vita e del nostro cuore ai fratelli più piccoli, allora anche la nostra morte diventerà una porta che ci introdurrà al cielo, alla patria beata, verso cui siamo diretti, anelando di dimorare per sempre con il nostro Padre, con Gesù, Maria e i santi.”

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