La nuova ferula di Papa Francesco, in materiale “equo e solidale”
Oggi nella messa al Verano il Papa ha usato la nuova croce pastorale, opera dello scultore-orafo romano di Trastevere, Maurizio Lauri, dal titolo “Crux gloriosa”, ideata come ferula pontificia. È stata donata al Papa in una Udienza privata il 3 ottobre 2013 ad una rappresentanza del “Gruppo di ricerca sui metalli etici”. Fortemente voluta dal Cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, S.D.B., Arcivescovo di Tegucicalpa in Honduras, Presidente di Caritas Intenationalis e Membro, con funzione di coordinatore, del gruppo di Cardinali per consigliare il Santo Padre nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica “Pastor bonus” sulla Curia Romana. La nuova ferula pontificia è stata realizzata con materie prime “etiche” (legno di kaoba, bronzo ed argento) estratte con metodologie non invasive dell’ambiente e rispettose delle comunità locali, provenienti dall’Honduras e offerte dalla società Goldlake. “L’opera esprime concettualmente la sintesi della visione della morte di Cristo, della sua passione, del suo dolore, ma anche della sua risurrezione; è quindi il segno della sua pienezza di vita e della speranza che ne deriva per tutti. È la stessa sintesi che ne da’ l’Evangelista Giovanni nel Quarto Vangelo”, ha spiegato lo scultore Lauri.
“La Crux gloriosa vuole testimoniare la vita che supera la morte, il corpo che infrange il limite, la barriera paurosa della fine”. “L’immagine del Cristo – che dalla croce secca e contorta, ormai svuotata di senso si divincola, lentamente si scioglie – è tensione verso la luce, liberazione di un’energia compressa, tentativo di volo; in verità l’atto del transumare, in un momento che la tradizione vuole tragico e umanissimo, anticipa la Risurrezione, esprime il dolore umano già sconfitto, superato, riscattato”.