L’«inganno tenebroso» di Halloween

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L’ambigua macchina di Halloween anche quest’anno è partita con largo anticipo, coinvolgendo una grande moltitudine di persone, specie i giovani, che associano al mese di ottobre tale pagana “festività” di origine anglosassone invece della celebrazione di tutti i santi. La parola Halloween deriverebbe da una composizione di più termini inglesi, “All-Hallows-Eve”, che significa “vigilia di tutti i santi”. 
L’espressione viene utilizzata per indicare un fenomeno che sempre più si sovrappone alla festività religiosa di Ognissanti presentandosi come una pseudo-festività delle tenebre; ma dinanzi a quella che molti ritengono una carnevalata si nasconde, invece, un mondo sotterraneo ispirato da satana e dai suoi spiriti malefici allo scopo di introdurre i nuovi adepti verso il baratro dell’oscurità. Questa radice malvagia si rivela attraverso situazioni e fatti concreti e oggettivi.

I bambini ignorano l’esistenza della festa dei santi e della commemorazione dei defunti mentre già da diverse settimane vengono coinvolti negli allestimenti delle festicciole dedicate ad Halloween. Nelle scuole si racconta la leggenda dell’irlandese errante Jack O’Lantern che offrì l’anima al diavolo, e le maestre, sin dall’asilo, si prodigano bene a preparare le zucche in tutte le salse, imprimendo nelle menti degli infanti immagini e termini legati alle realtà sataniche e magico-esoteriche.

Maschere macabre e mostruose che grondano sangue, streghe e fantasmi, scheletri e personaggi con asce in mano e cappi al collo vengono mostrate ovunque producendo un effetto di normalità, banalizzando l’orrore, dissacrando il senso della morte e dell’aldilà. In molti Paesi si realizzano delle vere e proprie sagre dell’horror, abbinando il business con l’esaltazione dell’occultismo.

Intanto c’è chi fa sul serio non fermandosi a giocare con le mascherine, ma vivendo questo periodo come un tempo dedicato al principe delle tenebre; il capodanno del satanismo – così viene definito il 31 ottobre – ha lo scopo di voler trascinare tante anime in un inferno che inizia già su questa terra per coloro che si votano al male. I seguaci di satana considerano la partecipazione diretta o indiretta a questo evento come l’adesione ad un grande rito propiziatorio per ingraziarsi gli spiriti maligni; altro che “dolcetto o scherzetto”!

Le origini. Halloween affonda le sue radici nei culti superstiziosi di antiche civiltà celtiche che celebravano, verso la fine di ottobre, rituali di passaggio tra la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno; questi riti prendevano il nome di Samhain, indicato come “signore della morte”. Per la casta sacerdotale dei Celti, i Druidi, nella notte di Samhain il “principe delle tenebre” avrebbe umiliato il dio Sole facendo ritornare le anime dei morti sulla terra per rientrare nei corpi dei vivi. Durante la festa si svolgevano riti orgiastici, con uso smodato di bevande alcoliche; l’offerta di sacrifici, forse anche umani, era considerata necessaria per ingraziarsi gli spiriti delle tenebre.

I Druidi si presentavano con lanterne realizzate con rape svuotate e intagliate a forma di viso, al cui interno bruciava una candela ricavata dal grasso dei sacrifici animali; l’indomani mattina veniva acceso il fuoco nuovo con il quale i sacerdoti facevano il giro delle case portando i carboni ardenti presso le famiglie. Se qualcuno rifiutava, veniva maledetto. Il culto pagano è rimasto sepolto per secoli nelle tradizioni dei popoli del Nord fin quando non venne assorbito, ma mai del tutto eliminato, dalla predicazione cristiana dei primi secoli.

Storicamente la Chiesa, per opera di Papa Gregorio IV nell’834, decide di spostare la festa di Ognissanti dal tredici maggio al primo novembre, proprio per sradicare le superstizioni, i rituali e gli appuntamenti occultistici derivanti dall’antica festa druidica. Lo stesso accade nel X secolo, quando viene introdotta la festa di tutti i fedeli defunti per anteporsi a quella delle streghe. La riforma protestante contribuisce invece ad un graduale ritorno di questa “commemorazione degli spettri” proprio per sminuire la festività di Ognissanti.

L’evoluzione. La “festa” di Halloween fu recuperata inizialmente nei Paesi di cultura anglosassone. Nel XIX secolo l’Irlanda fu investita da una terribile carestia e per sfuggire alla povertà molte persone decisero di abbandonare la loro terra tentando fortuna negli Stati Uniti. In questo contesto venne riesumata la celebrazione di Halloween proprio al fine di mantenere vive le tradizioni e i costumi di quella nazione. I ragazzini, travestendosi da fantasmi, andavano di casa in casa ripetendo la formula “trick or treat”, che dietro all’innocente significato di “dolcetto o scherzetto” e alla traduzione letterale di “trucco o divertimento”, nasconde quello originario di “maledizione o sacrificio”. Questo gioco così divertente contagiò la gioventù degli Usa favorendo nuove attività commerciali per poi proliferare in tutto l’Occidente.

Dietro le maschere. Molte persone non conoscono e non immaginano ciò che si nasconde dietro Halloween. I gruppi legati al satanismo, alle realtà magico-esoteriche, neo-pagane e stregoniche come la Wicca, rievocano questa data come il capodanno di satana. Le cronache riportano sempre più frequentemente i misfatti che avvengono durante la notte tra ottobre e novembre: innumerevoli riti malefici, profanazioni di camposanti, furti di ostie consacrate, sacrifici di animali, vere e proprie messe nere.

Per i seguaci dell’occulto è la grande occasione per adescare nuovi adepti, cercando delle vittime per obiettivi nefasti e pericolosi. I ragazzi e i giovani sono i più esposti a causa di incontri “festaioli” che in certi casi possono diventare vere e proprie trappole infernali. Coloro che sottovalutano il fenomeno di fatto lo promuovono, permettendo di celebrare queste miserie addirittura negli ambiti educativi, fino ad arrivare alle aule di catechismo.

Iniziative. Sono in aumento le diocesi, parrocchie, associazioni e semplici educatori che avanzano la proposta di opporsi ad Halloween tornando a celebrare la festa di Tutti i Santi. Santi che hanno l’indubbio merito di essere persone di grande esempio morale, realmente vissute e non creature partorite da chissà quale mente malata o da qualche lontana usanza pagana. Per la sera del 31 ottobre, in molte città, si svolgono Messe, veglie di preghiera e adorazioni. Tra queste citiamo l’iniziativa straordinaria “La notte dei santi” a Roma nel teatro Orione con un concerto e l’adorazione eucaristica presieduta da monsignor Sigalini, con il supporto della pastorale giovanile della diocesi di Roma e con la collaborazione dei movimenti cattolici – l’omonima iniziativa si terrà anche a Torino presso la chiesa Gran Madre di Dio – e “Una luce nella notte” organizzata da Chiara Amirante di Nuovi Orizzonti in diverse città italiane, oppure “HolyWin”, iniziativa con una veglia di preghiera e Messa presso il Santuario della Santa Casa di Loreto con la Comunità Papa Giovanni XXIII ed altri movimenti.

Proposte pastorali. I cristiani sono chiamati a vivere la festa di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti. Queste due celebrazioni sono per la Chiesa cattolica un appuntamento fondamentale dell’anno liturgico. Il richiamo della festa dei santi, e l’ancor più sentita preghiera per i defunti, sta subendo una forte crisi di partecipazione. Il fenomeno Halloween procura confusione sostituendosi ai momenti liturgici significativi. I bambini, sempre più frastornati e bombardati da questo evento, non conoscono o non sentono la festività di Tutti i Santi. È necessario sollecitare gli insegnanti cattolici, a partire da quelli di religione, i catechisti, gli educatori dei tanti gruppi e movimenti ecclesiali (sacerdoti compresi) affinché si impegnino a rafforzare la solennità cristiana. Bisogna trovare il modo di far comprendere che la partecipazione diretta ma anche indiretta ad Halloween promuove la realizzazione di un rito satanico.

I credenti che partecipano alla festività di Ognissanti già il 31 ottobre entrano nella grande solennità con i primi vespri della liturgia. La famiglia cristiana fa festa ai testimoni della vita, della speranza, dell’amore anche esaltando dei segni visibili in casa e ovunque sia possibile: accendere la luce, esporre le immagini dei santi, i fiori e tutto ciò che indica la bellezza e la gioia della santità in opposizione alle immagini squallide di Halloween. È anche importante non aderire neanche minimamente all’evento commerciale, promuovendo così il fallimento di questo business.

In questi giorni si compiono sacrilegi e profanazioni di ogni genere, si rinnovano promesse al demonio, si invocano gli spiriti immondi. I cattolici possono pregare il santo rosario, far celebrare Messe in riparazione ai sacrilegi e a qualsiasi atto tenebroso e criminale. Le diocesi e le parrocchie potrebbero officiare, anche insieme, i primi vespri dei Santi proprio per dare la giusta rilevanza alle nostre celebrazioni. Anche le veglie di preghiera, l’adorazione eucaristica, le fiaccolate, le liturgie penitenziali, le missioni giovanili nei pub e nelle discoteche contribuiscono ad una rinnovata evangelizzazione.

Occorre divulgare, attraverso tutti i mezzi di comunicazione, il messaggio cristiano senza timore di essere “voce che grida nel deserto”: a volte, infatti, alcuni credenti hanno paura di prendere posizione contro chi appoggia questa moda deleteria assecondandola, di fatto, con il proprio silenzio. Il cristiano non deve temere di essere un segno di contraddizione andando controcorrente, né deve desistere di fronte alle critiche di chi banalizza il pericolo di Halloween.

In uno dei suoi ultimi articoli fu proprio don Oreste Benzi, fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII, a commentare con queste parole il pericoloso diffondersi di Halloween: «In questi ultimi decenni il mondo dell’esoterismo ha trasformato questo avvenimento in un rituale collettivo altamente propagandistico, interessando e coinvolgendo i bambini e i giovani. La domanda originaria si è trasformata così in “dolcetto o scherzetto?” assumendo un significato sempre più legato all’occultismo e quindi all’esaltazione dell’orrore e della morte. Mi rivolgo ai genitori e a tutti gli educatori: accettando questa celebrazione si promuove e si sviluppa l’adesione al mondo satanico che già ingabbia moltitudini di adolescenti, soprattutto nelle fasce urbane delle più grandi città. Già si vedono nella nostra società i segni nefasti di questo mondo oscuro che cattura i giovani portandoli a vestirsi di nero, ad ascoltare la musica satanica, a frequentare locali dark, a tatuarsi i simboli del male. Vogliamo che i nostri figli festeggino il giorno di Ognissanti con i demoni, il mondo di satana e della morte oppure con gioia e pace vivendo nella luce? Esortate i vostri figli dicendo loro: vuoi giocare e divertirti con i demoni e gli spiriti del male o invece scegli di gioire e far festa con i Santi che sono gli amici simpatici e meravigliosi di Gesù?».

*Don Aldo Buonaiuto, animatore generale del Servizio AntiSette della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi

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