Alluvione in Romagna e Marche: vicinanza dalla Chiesa
A distanza di 16 mesi la Romagna e le Marche sono state ancora sommerse dalle acque, che hanno distrutto ciò che si stava ricostruendo, ma anche dalle polemiche politiche, che purtroppo hanno distrutto il morale dei cittadine, nonostante che molti argini hanno retto; allo stesso tempo il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, ha espresso “vicinanza e solidarietà alle tantissime persone sfollate a causa dell’alluvione e delle esondazioni in Emilia Romagna e nelle Marche”, invitando le comunità parrocchiali a farsi prossime e a pregare per quanti stanno vivendo questa nuova sofferenza:
“Speranza non è sinonimo di ingenuità, ma è quella forza che aiuta a guardare con fiducia al domani, anche quando tutto sembra, ancora una volta, perduto. Di fronte a questo dramma che torna ad abbattersi sul territorio dell’Emilia Romagna e delle Marche, siamo chiamati, come Abramo, a restare saldi nella speranza contro ogni speranza”.
Nel ringraziare le Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile e volontari, che si stanno adoperando nei soccorsi alla popolazione, il presidente della Cei ha rinnovato l’appello alle Istituzioni, affinché si mettano in atto tutte le misure necessarie per andare incontro alle esigenze delle famiglie e delle comunità locali, oltre che per evitare che catastrofi del genere si ripetano con tale frequenza: “Ancora una volta vediamo la fragilità del nostro territorio. Prevenzione e messa in sicurezza della Casa comune non possono restare lettera morta, ma sono azioni necessarie e doverose”.
Filippo Monari, direttore della Caritas di Forlì-Bertinoro e delegato regionale per l’Emilia Romagna, raggiunto telefonicamente dall’Agenzia Sir, ha affermato che sono stati attivati numeri telefonici per l’emergenza: “Abbiamo attivato dei numeri d’emergenza per qualsiasi necessità . Contestualmente stiamo contattando gli alluvionati del 2023 per verificare la loro condizione”.
Solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione è giunta dalla Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli attraverso la presidente nazionale, Paola Da Ros, ed il responsabile nazionale del settore ‘Solidarietà e Gemellaggi nel Mondo’:
“Ancora una volta, la natura si abbatte con forza su una regione già provata, lasciando dietro di sé danni, sofferenza e un senso di smarrimento. In quella drammatica occasione del 2023, la Società di San Vincenzo De Paoli intervenne attraverso il Settore Solidarietà e Gemellaggi nel Mondo, fornendo un supporto concreto alle famiglie seguite dalle Conferenze vincenziane dei Consigli Centrali di Cesena, Forlì e Imola-Lugo”.
Ed ha assicurato la vicinanza alla popolazione: “Le famiglie che vivono in condizioni di disagio, già messe a dura prova quotidianamente, in momenti come questi si trovano a essere vittime due volte: alla precarietà della loro condizione si aggiungono i danni e le difficoltà causati da eventi naturali così violenti. Davanti a queste calamità, come davanti ai problemi della vita, non possiamo restare indifferenti, ecco perché Volontarie, Volontari, Consorelle e Confratelli della Società di San Vincenzo De Paoli sono sempre presenti al fianco dei più vulnerabili. Fedeli al nostro motto: ‘serviens in spe’, ci adoperiamo e ci adopereremo sempre per portare una luce di speranza ovunque ci sarà un bisogno”.
Anche le Acli hanno espresso solidarietà alle comunità colpite dalle gravi alluvioni che hanno interessato l’Emilia Romagna e le Marche, attraverso le parole del presidente Emiliano Manfredonia: “Di fronte a questi eventi sempre più frequenti, le Acli fanno appello al Governo e a tutte le istituzioni locali e nazionali affinché si intervenga con urgenza nelle opere di prevenzione e messa in sicurezza del territorio. I danni provocati dai cambiamenti climatici stanno diventando una realtà quotidiana in molte delle nostre regioni e non ci si può più limitare a gestire l’emergenza.
E’ necessario investire in una strategia a lungo termine per affrontare il dissesto idrogeologico e proteggere le persone e le infrastrutture dalle conseguenze sempre più evidenti del climate change. Le Acli si impegnano a collaborare con le istituzioni e le comunità locali per contribuire al supporto delle popolazioni colpite e ribadiscono la necessità di una politica ambientale che metta al centro la prevenzione e la sicurezza del territorio nazionale”.
(Foto: Acli)