Il Parlamento Europeo chiede di inserire l’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea

Camion vela Pro Vita
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.04.2024 – Vik van Brantegem] – In un’Europa senza radici, che rinnega in Cristianesimo, si chiede più aborti in nome dei cosiddetti “diritti fondamentali”: il “diritto” di uccidere un essere umano non ancora nato nel grembo di suo madre. Come Cristiani in coscienza diciamo sì alla vita e no al crimine dell’aborto. Come un’idea raccapricciante possa diventare plausibile e perfino auspicabile con la Finestra di Overton, non è la prima volta che lo spieghiamo [QUI]. Tutto ha inizio così. Nel racconto noir Facciamoli mangiare questi bambini. Il progetto Good Food (Chorabooks 2023, 110 pagine [QUI]), Aldo Maria Valli immagina, con un sorriso sarcastico, come un’idea raccapricciante possa diventare plausibile e perfino auspicabile. Un apologo ambientato in un futuro indeterminato. Ma che riguarda la nostra realtà. «L’idea, in principio quasi inconcepibile, era rapidamente diventata estrema e poi, con altrettanta facilità, eccola divenuta accettabile. Agendo sapientemente sul linguaggio e sul marketing culturale era stato possibile viaggiare ad andatura spedita. Ma Goodenough non si illudeva. Sapeva bene che ora era in corso il passaggio più delicato: da accettabile a ragionevole. Un passo che a sua volta avrebbe fatto da piedistallo al colpo finale: rendere il concetto talmente ovvio da impedire che potesse incontrare resistenze e imprimergli il sigillo della legalizzazione».

«Un Cristiano senza coraggio, che non piega al bene la propria forza, che non dà fastidio a nessuno, è un Cristiano inutile» (Papa Francesco – Udienza generale, 10 aprile 2024).

La Finestra di Overton applicata alla campagna per legalizzare come diritto il crimine dell’aborto, l’ha spiegato ieri in un post sul suo profilo Facebook Costanza Miriano: «È iniziata in modo subdolo. Lo hanno fatto passare come un doloroso rimedio necessario nel caso che una donna, magari in seguito a violenza, avesse in grembo un figlio contro la sua volontà. Hanno inventato pure delle storie di sana pianta (nasce da una balla la sentenza americana Roe vs Wade) per far passare un concetto impensabile, qualcosa che ripugna all’uomo naturale, ripugna agli animali, persino. Poi piano piano la soglia si è spostata sempre più in avanti. Adesso è diventato un diritto fondamentale, non più un dolorosissimo dramma, ma un glorioso pilastro di civiltà, un intoccabile valore comune. L’Europa getta la maschera».

L’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus ha portato un camion-vela per le strade di Brussel con lo slogan To Kill a Baby is Not a Fundamental Right (Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale), accompagnato dall’immagine stilizzata di un feto insanguinato circondato dalla bandiera europea (foto di copertina). «Con questa iniziativa – ha spiegato il Portavoce Pro Vita & Famiglia, Jacopo Coghe – vogliamo denunciare la folle intenzione del Parlamento Europeo di consacrare l’uccisione di un bimbo inerme nel grembo materno come “diritto fondamentale” e “valore comune” dell’Unione £uropea, tramite l’inserimento di questa pratica nella Carta dei Diritti fondamentali. Sponsorizzando l’aborto come valore sociale e culturale positivo nel mezzo di una spaventosa crisi demografica, l’Europa si sta letteralmente scavando la fossa».

La sessione plenaria del Parlamento Europeo si è aperta ieri pomeriggio con il ricordo, da parte del Presidente, Roberta Metsola, delle vittime del terrorismo, nella giornata che l’Europa vi dedica. In particolare proprio ieri ricorreva il XX anniversario degli attentati di Madrid che, con dieci bombe su treni di pendolari, fecero 192 morti e oltre duemila feriti.Metsola ha poi fatto riferimento alle recenti “elezioni fantoccio” svoltesi in Bielorussia, volute “dal regime di Lukaschenko”, che non rispetta i diritti umani e usa “intimidazioni, violenze e torture” verso gli avversari politici.

La prima parte della sessione si è poi surriscaldata rispetto a due proposte di intervento sull’ordine del giorno. I Verdi hanno richiesto un dibattito sulla violenza contro le persone LGBT, poi approvato a maggioranza dall’aula. Il deputato Vladislav Ilcic ha però fatto notare che “più volte abbiamo richiesto un dibattito sulle persecuzioni e le uccisioni di Cristiani nel mondo, ma è sempre stato negato. Le vite – ha domandato – hanno tutte la stessa importanza?”. È stato poi richiesto dal gruppo dei “liberali” Renew un dibattito, con risoluzione, per inserire nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea il “diritto all’aborto”. Una deputata tedesca ha preso la parola per stigmatizzare l’“aborto come metodo contraccettivo”, affermando poi che “non è nemmeno un metodo per tutelare la libertà delle donne”.

La proposta di dibattito con risoluzione, durante questa prima plenaria di aprile, è stata poi approvata a maggioranza. Il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’inserimento dell’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. La proposta è stata approvata con 336 voti favorevoli e 163 contrari, sostenuta soprattutto da deputati di sinistra e centristi. Il voto è simbolico, perché la risoluzione non è vincolante e richiederebbe l’appoggio di tutti i 27 Stati membri per essere inclusa nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

L’aborto rimane fortemente limitato in alcuni Paesi, che probabilmente porrebbero il veto agli sforzi per dichiararlo un diritto. Se venisse dichiarato l’aborto un principio fondamentale dell’Unione Europea, chi all’aborto si oppone violerebbe i diritti umani. Come sempre, lo si maschera come un passo necessario per meglio garantire i diritti delle donne, ma è l’esatto contrario: è una radicale cancellazione del diritto di ogni bambino non ancora nato a vivere e della libertà di coscienza del medico.

La Francia ha da poco compiuto un gesto devastante: ha ufficialmente inserito l’aborto come “diritto” nella sua Costituzione, con il pretesto di “proteggere i diritti delle donne”, che, oltretutto, non sono mai stati minacciati. La notizia è stata accolta con grande gioia dal mondo progressista e dalle femministe, come era prevedibile. Ma sacrificare bambini innocenti non è un passo avanti: è solo un gigantesco passo indietro per la nostra umanità.

Ora, il Parlamento Europeo ha approfittato di questa situazione e ha votato a maggioranza per includere l’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, che difende tutti i diritti umani in Europa… tranne il diritto dei bambini non nati. Come può l’aborto essere un diritto fondamentale di qualcuno, se il bambino non ancora nato non ha voce per difendersi? Come siamo arrivati, come società, a celebrare lo sterminio di vite umane preziose?

È scandaloso pensare che la Carta dei Diritti Fondamentali possa includere il diritto di uccidere un essere umano innocente. La Carta dovrebbe proteggere tutte le vite a tutte le età e in tutte le fasi, soprattutto quelle più vulnerabili.

La maggioranza di sinistra del Parlamento Europeo, alimentata dalla recente inclusione dell’aborto nella Costituzione francese, ha fatto di tutto per assicurare una grande vittoria alla lobby femminista. Gli Europarlamentari stanno anche cercando di mettere a tacere l’opposizione all’aborto chiedendo al Consiglio Europeo di riscrivere la norma attuale, in modo che non richieda l’accordo unanime di tutti gli Stati membri.

È bene precisare che il potere di regolamentare l’aborto rientra nella giurisdizione dei singoli Stati membri, in quanto la politica sanitaria non è nelle mani dell’autorità europea. Qualsiasi emendamento ai trattati che violi queste giurisdizioni potrebbe potenzialmente alienare le nazioni che sostengono la posizione antiabortiste. Questi Paesi “inflessibili” si trovano già ora ad affrontare pressioni significative, ma in futuro queste potrebbero portare anche a sanzioni economiche (come ad esempio i tagli ai fondi). È scandaloso pensare che la Carta dei Diritti Fondamentali possa includere il diritto di uccidere e che i Paesi dissenzienti possano essere messi a tacere per far entrare l’aborto nella Carta: un altro colpo alla democrazia.

In altre parole, il voto degli Eurodeputati a favore dell’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea è un voto contro la vita e contro la democrazia. È sconvolgente come il bambino non ancora nato sia completamente ignorato in questo dibattito. Eppure, a sei settimane, possiamo sentire il suo cuore battere. E il suo diritto alla vita?

In Europa, le leggi sull’aborto variano di Paese in Paese: limite dei 90 giorni in Italia, delle 14 settimane in Francia e Spagna. A 14 settimane, per esempio, il bambino ha le dimensioni di un’arancia, tutti i suoi organi sono completamente formati, il suo volto sta diventando riconoscibile, gli crescono i capelli, le unghie delle mani e dei piedi e i suoi riflessi funzionano. È in questo periodo che le madri iniziano a sentirli muovere. Vogliamo diventare in Italia come i nostri vicini nel Regno Unito o nei Paesi Bassi, dove i bambini possono essere abortiti fino al momento della nascita se si ritiene che abbiano disabilità anche lievi e facilmente curabili? Ora, potremmo vedere il diritto all’aborto ampliarsi a dismisura anche in Italia.

Come Cristiani siamo tenuti in coscienza ad opporci ad un crimine come l’aborto, condannato dalla Chiesa Cattolica Romana come grave violazione del diritto alla vita. Come Cristiani ci battiamo per il diritto alla vita, dando voce ai bambini che non hanno voce.

Infine, va ricordato che lungi dal proteggere le donne, le leggi che sanciscono il loro diritto all’aborto le lasciano continuamente vulnerabili a pressioni e coercizioni per tutta la durata della gravidanza.

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Aborto. L’Europa senza radici, chiede sangue – 12 aprile 2024 [QUI]

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