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Papa Francesco continua ad invocare la pace
“Cari amici, vi giunga questo saluto per il vostro incontro dal titolo ‘AI Ethics for Peace’. Intelligenza artificiale e pace sono due temi di assoluta importanza, come ho avuto modo di sottolineare ai leader politici del G7: Conviene sempre ricordare che la macchina può, in alcune forme e con questi nuovi mezzi, produrre delle scelte algoritmiche. Ciò che la macchina fa è una scelta tecnica tra più possibilità e si basa o su criteri ben definiti o su inferenze statistiche. L’essere umano, invece, non solo sceglie, ma in cuor suo è capace di decidere. La decisione è un elemento che potremmo definire maggiormente strategico di una scelta e richiede una valutazione pratica’.
Anche se luglio è un mese di riposo per papa Francesco non mancano i suoi messaggi, come quello inviato ai partecipanti dell’incontro ‘AI Ethics for Peace’, svoltosi ad Hiroshima, con l’obiettivo quello di promuovere lo sviluppo etico dell’Intelligenza Artificiale: “Nel lodare questa iniziativa vi chiedo di mostrare al mondo che uniti chiediamo un fattivo impegno per tutelare la dignità umana in questa nuova stagione di uso delle macchine.
Il fatto che vi ritroviate a Hiroshima per parlare di intelligenza artificiale e pace è di grande importanza simbolica. Tra gli attuali conflitti che scuotono il mondo, sempre più spesso purtroppo oltre all’odio della guerra si sente parlare di questa tecnologia. Per tale motivo ritengo di straordinaria importanza l’evento di Hiroshima”.
Ed ha chiesto che l’intelligenza artificiale possa diventare una ‘ricchezza’ per tutti a favore della pace: “Se guardiamo alla complessità delle questioni che abbiamo davanti, includere nel governo delle intelligenze artificiali le ricchezze culturali dei popoli e delle religioni è una chiave strategica per il successo del vostro impegno per una saggia gestione dell’innovazione tecnologica. Mentre auguro che questo incontro porti frutti di fraternità e di collaborazione, prego affinché ognuno di noi possa farsi strumento di pace per il mondo”.
Ed ha espresso dolore per gli attacchi contro i civili in Ucraina ed in Terra Santa: “Il Papa manifesta il suo profondo turbamento affinché la violenza si accresca. Mentre esprime vicinanza alle vittime e ai feriti innocenti, auspica e prega che si possano presto identificare percorsi concreti che mettano fine ai conflitti in corso”.
Nel frattempo aveva inviato una lettera ai partecipanti al Congresso Eucaristico Nazionale negli Stati Uniti d’America affinchè possano essere consapevoli del dono eucaristico: “Tutti i partecipanti a questo evento, infatti, saranno incoraggiati affinché, uniti a Gesù nel Santissimo Sacramento della nostra Redenzione, siano pienamente consapevoli dei doni universali che ricevono dal cibo celeste e possano trasmetterli agli altri”.
Trieste abbraccia mons. Trevisi
Domenica 23 aprile mons. Enrico Trevisi è diventato vescovo di Trieste, accompagnato dal vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni e 150 fedeli, ed accolto da mons. Giampaolo Crepaldi, mons. Carlo Maria Redaelli, da mons. Andrea Bruno Mazzocato, da mons. Michele Tomasi e dal patriarca Francesco Moraglia, che ha detto:
La Chiesa celebra l’Immacolata Concezione di Maria
Nel clima natalizio ogni anno, l’otto dicembre, ricorre la festività dell’Immacolata Concezione: Maria, concepita senza macchia di peccato sin dal primo istante del suo concepimento, è il dogma di fede promulgato dal Papa Pio IX il 8 dicembre 1854. E’ il dogma che quattro anni dopo, nel 1858, riceve un nuovo impulso quando la Santissima Vergine comparve ripetutamente a Lourdes, nella grotta di Massabielle, a Bernerdette Doubirous e la Signora si autopresentò alla fanciulla dicendo: ‘Io sono l’Immacolata Concezione’.
Patriarca Moraglia: dalla misericordia nasce la salvezza
Domenica scorsa Venezia ha celebrato la festa del Santissimo Redentore a ricordo della fine dell’epidemia di peste del 1575-1577. Qualche giorno prima il patriarca Francesco Moraglia aveva inaugurato il ponte votivo, sottolineando le difficoltà naturali che in tale periodo ci sono, ma anche quelle causate dall’uomo, come le guerre:
Papa Francesco: la redenzione inizia nel deserto
“Evcharistó! [Grazie!]. Dalla lingua greca è venuta per tutta la Chiesa questa parola che riassume il dono di Cristo: Eucaristia. E così per noi cristiani il ringraziamento è inscritto nel cuore della fede e della vita. Che lo Spirito Santo possa fare di tutto il nostro essere e agire un’Eucaristia, un rendimento di grazie a Dio e un dono d’amore ai fratelli… Domani lascerò la Grecia, ma non lascerò voi! Vi porterò con me, nella memoria e nella preghiera. E anche voi, per favore, continuate a pregare per me”.
Il volto di Dio: un mistero d’amore
Fra Manuel Valenzisi racconta la teologia del card. Biffi
“Unico e straordinario è il disegno di Dio: prima Cristo e poi Adamo! Come a dire: ‘la soluzione precede il problema’. Non esistono due progetti, come se il peccato avesse costretto Dio a cambiare piano, esiste un unico e straordinario disegno. Infatti, il peccato di Adamo può aver sorpreso Dio fino al punto da sconvolgere il suo disegno originario d’amore? La Scrittura rivela che Cristo è prima di tutte le cose, tutte sono state create per mezzo di lui (cfr. Col 1,16). Siamo stati pensati e voluti nel Redentore. All’inizio di tutto c’è Cristo morto e risorto e solo in Lui si rivela il mistero dell’uomo e della Chiesa. Il testo conduce il lettore alla scoperta di questa visione cristocentrica che Giacomo Biffi ha meditato e proclamato per tutta la sua vita”. Così viene riportato nella quarta di copertina.
Sant’Ambrogio: la Parola di Dio è per tutti
“La nostra Chiesa diocesana vuole far risuonare la sua voce per dire che le porte sono aperte, che tu sei atteso, che vogliamo essere un unico popolo che sente questa Chiesa come la propria casa”: nella festa di sant’Ambrogio mons. Mario Delpini ha rivolto una ‘parola’ a tutti i milanesi: “E’ la parola del buon pastore che ti chiama e ti invita: è la voce amica di Gesù che desidera che anche tu sappia di essere atteso, ti essere chiamato a entrare nella famiglia degli amici di Dio, perché ci sia un solo gregge e un solo pastore”.
Mons. Sigismondi: coniugare carità politica e carità pastorale
Tra fine giugno ed i primi di luglio la chiesa di Orvieto-Todi ha accolto il nuovo vescovo, mons. Gualtiero Sigismondi, con una solenne concelebrazione eucaristica nella cattedrale di Orvieto. Prima della celebrazione eucaristica mons. Sigismondi ha salutato nella piazza principale le autorità civili e religiose della città, ‘antica dimora dei papi’: