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Papa Francesco:il patto educativo per riscoprire il rapporto con Dio e con gli altri

Ieri papa Francesco ha incontrato i membri della ‘Fondation Internationale Religions et Sociétés’, delegazione di promotori del Patto Educativo Africano, invitando a guardare all’Africa con fiducia, in un discorso arricchito da citazioni di proverbi e aforismi e dalle testimonianze di Nelson Mandela, Julius Nyerere e Plinio il Vecchio:

Quinta Domenica di Pasqua: Io sono la Via, la Verità, la Vita

Quando si è smarriti, disorientati, si vivono momenti esistenziali terribili. Anche gli apostoli provarono sentimenti simili, ma fortunatamente intervenne Gesù: ‘Non siate turbati, abbiate fiducia, io vado a prepararvi un posto; poi verrò e dove sono io, sarete anche voi’. Il Padre vi ama; Io vado al Padre, poi verrò di nuovo e sarò sempre con voi. A guidare l’uomo, a guidare questa Chiesa sarà sempre Gesù e l’amore di Dio (lo Spirito Santo). Noi talvolta ci lamentiamo, ma la Liturgia ci presenta la Chiesa già nel suo nascere alle prese con un ‘malcontento’.

Papa Francesco ai giovani: mettetevi in gioco

“Le siamo grati per la Sua visita in Ungheria e soprattutto per la speciale attenzione dedicata ai giovani. In qualità di vescovo responsabile della pastorale giovanile, Le do il benvenuto a nome degli oltre 10.000 giovani presenti, degli oltre 45.000 giovani che studiano nelle scuole superiori della Chiesa, dei 17.000 studenti delle nostre università cattoliche, delle cappellanie universitarie, dei movimenti di pastorale giovanile e dei giovani attivi nelle parrocchie, nonché dei partecipanti ungheresi provenienti dalle diocesi dei Paesi vicini”: con queste parole mons. Ferenc Palànki, responsabile della pastorale giovanile magiara, ha salutato papa Francesco, che ha incontrato i giovani arrivati alla ‘Laszlo Papp Arena’, arrivati in migliaia con la voglia di incontrare il Papa.

Papa Francesco sollecita i congolesi a ‘rialzarsi’

Papa Francesco è stato accolto da uno stuolo del popolo lungo il tragitto che lo ha condotto dall’aeroporto di Kinshasa al giardino del ‘Palais de la Nation’, dove ha salutato le autorità civili ed il corpo diplomatico della Repubblica Democratica del Congo, pronunciando un discorso, che tocca tutti i punti sensibili del Paese, mostrando il ruolo della Chiesa, che è voce della coscienza nazionale, con uno sguardo particolare alle varie forme di violenza:

Papa Francesco ricorda la dedizione orante di Benedetto XVI

‘Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito’: da queste ultime parole di Gesù prima di morire in croce, papa Francesco ha ricordato il papa emerito Benedetto XVI nella celebrazione esequiale, perché è una conferma della vita di Gesù:

“Mani di perdono e di compassione, di guarigione e di misericordia, mani di unzione e benedizione, che lo spinsero a consegnarsi anche nelle mani dei suoi fratelli. Il Signore, aperto alle storie che incontrava lungo il cammino, si lasciò cesellare dalla volontà di Dio, prendendo sulle spalle tutte le conseguenze e le difficoltà del Vangelo fino a vedere le sue mani piagate per amore”.

Quella di Benedetto XVI è stata una dedizione orante: “Dedizione orante, che si plasma e si affina silenziosamente tra i crocevia e le contraddizioni che il pastore deve affrontare e l’invito fiducioso a pascere il gregge. Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità.

In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare. Fecondità invisibile e inafferrabile, che nasce dal sapere in quali mani si è posta la fiducia. Fiducia orante e adoratrice, capace di interpretare le azioni del pastore e adattare il suo cuore e le sue decisioni ai tempi di Dio”.

E’ stata una “dedizione sostenuta dalla consolazione dello Spirito, che sempre lo precede nella missione: nella ricerca appassionata di comunicare la bellezza e la gioia del Vangelo, nella testimonianza feconda di coloro che, come Maria, rimangono in molti modi ai piedi della croce, in quella pace dolorosa ma robusta che non aggredisce né assoggetta; e nella speranza ostinata ma paziente che il Signore compirà la sua promessa, come aveva promesso ai nostri padri e alla sua discendenza per sempre”.

L’omelia del papa è un invito a seguire il suo insegnamento: “Anche noi, saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita”.

Papa Francesco ha terminato l’omelia esprimendo gratitudine al papa emerito Benedetto XVI: “E’ la consapevolezza del Pastore che non può portare da solo quello che, in realtà, mai potrebbe sostenere da solo e, perciò, sa abbandonarsi alla preghiera e alla cura del popolo che gli è stato affidato. E’ il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore.

Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni.

Vogliamo dire insieme: ‘Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito’. Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!”

Dopo la messa la bara è stata benedetta e incensata dal card. Re decano del sacro Collegio, mentre papa Francesco ha fatto un saluto personale prima che il feretro fosse riportato in basilica.

Mentre nel rogito per il ‘pio transito’ del papa emerito è stata ricordata anche l’ultima Udienza generale del pontificato, il 27 febbraio 2013, in cui assicurò: “Continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che vorrei vivere sempre”.

(Foto: Santa Sede) 

Da Rostock i giovani di Taizé pregano per la pace

Quest’anno i giovani fino al 1° gennaio si incontrano a Rostock per l’incontro europeo di Taizé, in Germania, come aveva annunciato da Torino alcuni mesi fa frère Alois: “Siamo felici che gli abitanti di Rostock e della regione possano incontrare i giovani di tutta Europa. In tutta la nostra diversità, possiamo mostrare un segno di fiducia e di pace all’interno della Chiesa e oltre. E’ un pellegrinaggio di fiducia che toccherà i nostri cuori e può farci avanzare sul cammino della pace”.

Papa Francesco: il discernimento aiuta ad una scelta giusta

A conclusione dell’udienza generale odierna in sala ‘Paolo VI’ papa Francesco ha affidato il popolo ucraino alla protezione della Vergine Immacolata Maria: “Domani è una bella giornata, ricorre la Solennità dell’Immacolata Concezione: con lo sguardo rivolto alla Vergine Maria, siate sempre audaci nel promuovere i valori dello spirito. A Lei, madre dolcissima, chiediamo di essere conforto per quanti sono provati dalla brutalità della guerra, specialmente per la martoriata Ucraina. Preghiamo per questo popolo martire che sta soffrendo tanto!”

Da Verona il Festival della Dottrina Sociale un invito a costruire speranza

Si è conclusa sabato scorso a Verona la XII^ edizione del Festival della Dottrina Sociale dal titolo ‘Costruire la fiducia – La passione dell’incontro’, organizzata dalla Fondazione ‘Segni Nuovi’ e incentrata sul tema della fiducia reciproca, con il messaggio conclusivo del vescovo della città, mons. Domenico Pompili, che ha dialogato con il prof. Mauro Magatti, docente di sociologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano:

A Santa Maria di Leuca si apre l’inchiesta diocesana della causa di beatificazione del card. Agustoni

Nella serata di sabato 19 novembre, a Leuca nella Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, mons. Vito Angiuli, vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, presiederà la sessione di apertura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Card. Gilberto Agustoni, Prefetto Emerito del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

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