Papa Francesco: il Metodo Billings è aiuto per generare vita

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“Il ‘Metodo Billings’ rappresenta una delle forme più appropriate per realizzare in modo responsabile il desiderio di essere genitori. Se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto. Alla radice della crisi demografica in atto c’è, assieme a diversi fattori sociali e culturali, uno squilibrio nella visione della sessualità, e non è un caso che il ‘Metodo Billings’ sia una risorsa anche per affrontare in modo naturale i problemi di infertilità e per aiutare gli sposi a diventare genitori individuando i periodi più fertili”.

E’ questo un passaggio del messaggio inviato da papa Francesco e letto da mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, al Congresso Internazionale WOOMB, dal titolo ‘La Rivoluzione Billings 70 anni dopo’, svoltosi a fine aprile alla sede di Roma dell’Università Cattolica, promosso dal Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità – ISI, dal Centro di Ricerca e studi sulla Salute Procreativa, dal Centro Pastorale dell’Ateneo, dalla World Organization Ovulation Method Billings (WOOMB) e dal Centro di Ateneo in Bioetica e Scienze della Vita, in collaborazione con le Associazioni Centri Italiani Metodo dell’Ovulazione Billings OdV (CIMOB-OdV) e Donum Vitae.

Sul palco dell’Auditorium si sono succeduti gli interventi di Maria Luisa di Pietro, direttrice del Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo, di Bernadette Davies, una dei cinque direttori della World Organization Ovulation Method Billings (WOOMB), presente a Roma assieme a Gillian Barker, di Massimo Antonelli, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della Vita, di Claudio Celli, presidente dell’Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI, e di Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.

Promosso insieme al Centro pastorale universitario, alla World Organization Ovulation Method Billings e al Centro di Ateneo in bioetica e scienze della vita, in collaborazione con le associazioni Centri italiani metodo dell’ovulazione Billings OdV e Donum Vitae, il congresso ha suggerito “prospettive di studi, ricerca, formazione perché l’onda lunga della rivoluzione Billings continui a produrre conoscenza e consapevolezza. Infatti il letargo demografico si basa anche sulla cultura”, ha osservato la professoressa Di Pietro.

E la coordinatrice nazionale Metodo dell’ovulazione Billings, prof.ssa Paola Pellicanò, del Centro studi e ricerche per la regolazione naturale della fertilità, ha sottolineato come il metodo sia “una scoperta anche per le coppie, delineando un linguaggio gioioso della pienezza dell’amore che, se non decifrato, lascia i giovani in balia di cattivi maestri. I coniugi che lo hanno ideato affermavano: ‘Avevamo dinanzi agli occhi i danni della contraccezione e i benefici dei metodi naturali’.

La fertilità è mistero di alterità e lo stile d’insegnamento del metodo non impone, non risponde attaccando, ma è elemento di dialogo fra religioni, strumento concreto per realizzare un ecumenismo delle opere’. Non solo: santa Teresa di Calcutta seppe intuire la profezia affidata alla testimonianza della santità di vita dei Billings, nell’educazione alla propria dignità e all’accoglienza della vita”.

Ha concluso l’intervento con la presentazione del Centro: “Il nostro Centro è punto di riferimento per la rete di operatori, in Italia e in diversi Centri internazionali del Metodo dell’Ovulazione Billings, in particolare a motivo della sua peculiarità di Centro universitario per la regolazione naturale della fertilità.

Oltre alle comuni attività, il Centro ha spesso celebrato alcune scadenze significative con Congressi Internazionali, ai quali hanno preso parte delegati da tanti Paesi del mondo, spesso seguiti, come sarà anche per questo congresso internazionale, da corsi di formazione che hanno permesso la qualificazione di molti operatori del Metodo dell’Ovulazione Billings, soprattutto in Europa, Africa, America Latina”.

La coordinatrice nazionale del Metodo Billings ha ricordato la ginecologa Anna Cappella, consacrata e missionaria in Pakistan dove conobbe i dottori John ed Evelyn Billings, fortemente incoraggiata anche dal card. Elio Sgreccia ad aprire in Università Cattolica il Centro studi e ricerche per la regolazione naturale della fertilità.

Anche l’arcivescovo Claudio Celli, presidente dell’Istituto scientifico internazionale Paolo VI, incontrò gli ideatori del metodo negli anni ’70 ma in Honduras, dov’era responsabile della pastorale familiare: “Oggi occorre creare condizioni socioeconomiche affinché le famiglie, anche quelle in difficoltà, abbiano il desiderio di generare vita, guardando con fiducia al futuro”.

Richiamando l’enciclica ‘Humanae Vitae’ di san Paolo VI papa Francesco nel messaggio  ha sottolineato la necessità di una seria educazione sessuale: “Una seria educazione in questo senso appare oggi necessaria, in un mondo dominato da una visione relativistica e banale della sessualità umana.

Essa chiede invece di essere considerata entro uno sguardo antropologico ed etico, in cui le questioni dottrinali siano approfondite senza semplificazioni indebite né rigide chiusure. In particolare, è bene tenere sempre presente la connessione inscindibile tra il significato unitivo e quello procreativo dell’atto coniugale”.

E’la generatività il motore dell’amore tra i coniugi: “Il primo esprime il desiderio degli sposi di essere una cosa sola, una sola vita; l’altro esprime la comune volontà di generare vita, che permane anche nei periodi di infertilità e nell’anzianità.

Quando questi due significati sono consapevolmente affermati, nasce e si rafforza nel cuore degli sposi la generosità dell’amore, che li dispone ad accogliere una nuova vita.

Quando ciò manca, l’esperienza della sessualità si impoverisce, si riduce alle sensazioni, che presto diventano autoreferenziali, e perde la sua dimensione umana e di responsabilità. La tragedia della violenza tra i partner sessuali, penso alla piaga del femminicidio, trova qui una delle sue cause principali”.

E la sessualità è legata alla generazione della vita: “In effetti, la conoscenza della fertilità, se ha un valore educativo generale, ha ancora più rilevanza nel momento in cui la coppia decide di aprirsi all’accoglienza dei figli. Il Metodo Billings, assieme ad altri simili, rappresenta una delle forme più appropriate per realizzare in modo responsabile il desiderio di essere genitori.

Oggi la separazione ideologica e pratica della relazione sessuale dalla sua potenzialità generativa ha determinato la ricerca di forme alternative per avere un figlio, che non passano più per i rapporti coniugali, ma si avvalgono di processi artificiali”.

Il Metodo Billings è un aiuto per generare vita: “Però, se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto.

Alla radice della crisi demografica in atto c’è, assieme a diversi fattori sociali e culturali, uno squilibrio nella visione della sessualità, e non è un caso che il Metodo Billings sia una risorsa anche per affrontare in modo naturale i problemi di infertilità e per aiutare gli sposi a diventare genitori individuando i periodi più fertili.

In questo campo, una maggiore conoscenza dei processi della generazione della vita, che si avvalga di moderne acquisizioni scientifiche, potrebbe aiutare molte coppie a fare scelte più consapevoli ed eticamente più rispettose della persona e del suo valore”.

(Foto: Università Cattolica)

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