Aifo: la lebbra ancora non è debellata

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Oggi si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra (Gml), giunta alla 69ª edizione. Essa colpisce ogni anno oltre 200.00 persone nel mondo, dove vivono oltre 3.500.000 di persone con disabilità come conseguenza della malattia.

L’Aifo sottolinea che in pandemia “tantissime sono le persone colpite da altre malattie di cui non si parla più. Si tratta di situazioni di sofferenza non meno gravi e diffuse ma praticamente dimenticate perché i sistemi sanitari non sono concepiti ed attrezzati per essere vicino a chi ne ha bisogno”.

Per questo Aifo continua ad attirare l’attenzione sulle malattie tropicali neglette (Mtn), un gruppo di venti patologie di cui fa parte anche la lebbra e che rappresenta una realtà molto più estesa di quanto si possa immaginare: “Le malattie tropicali neglette sono infatti diffuse in 149 Paesi nel mondo e colpiscono 1.700.000 persone, di cui oltre 500.000 bambini/e al di sotto dei 14 anni”.

Oggi la lebbra si trova nella lista delle Malattie Tropicali Neglette (MTN) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e, nonostante sia curabile, è ancora un problema di salute pubblica in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove persistono condizioni socio economiche precarie che favoriscono la trasmissione della malattia e rendono problematica la diagnosi precoce.

L’OMS, all’inizio di settembre, ha pubblicato il tradizionale rapporto sulla situazione della lebbra nel mondo: “Il primo aspetto da evidenziare è che solo 127 paesi (su 221) hanno fornito i dati sulla lebbra del 2020, rispetto ai 160 paesi del 2019.

Il numero annuale di persone diagnosticate nel mondo risulta essere 127.396 (38,6% donne), una cifra molto più bassa rispetto al 2019 (202.185 persone), con una riduzione del 37,1%. Questo calo improvviso è sicuramente dovuto a un declino nel rilevamento dei dati durante la pandemia di Covid-19, e per questo devono essere interpretati con cautela nel calcolo delle tendenze a lungo termine”.

Al primo posto l’India (65.147), seguita dal Brasile (17.979) e dall’Indonesia (11.173), la cui somma corrisponde al 74% del totale mondiale delle persone diagnosticate. Gli altri Paesi con un numero di persone colpite superiore a 1.000 sono 12: Bangladesh, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Filippine, Madagascar, Myanmar, Mozambico, Nepal, Nigeria, Somalia, Sri Lanka, Tanzania.

Inoltre il Covid-19 ha avuto un impatto significativo sui servizi sanitari in tutti i Paesi: “I programmi sulla lebbra sono stati duramente colpiti, come evidenziato dalla drastica diminuzione del numero di nuove persone diagnosticate nel 2020.

L’OMS ha evidenziato che i programmi di controllo hanno diminuito le loro attività (perdita di efficienza ed efficacia) a causa della ridistribuzione del personale sanitario, della cessazione delle attività comunitarie, della diminuzione della ricerca dei casi e del controllo dei contatti, dei ritardi nelle forniture farmaceutiche, con esaurimento delle scorte, del mancato trattamento delle reazioni, con conseguente aumento delle persone con disabilità. Tutti fattori che sicuramente limiteranno e ritarderanno il raggiungimento degli obiettivi della Strategia Globale 2021-2030”.

Aifo spiega anche le ‘convergenze’ tra la lebbra e le altre malattie neglette: “In primo luogo le malattie tropicali neglette si sviluppano in contesti di povertà, fragilità ambientale, emarginazione e vulnerabilità sociale. In secondo luogo le accomuna il fatto di essere trascurate dai sistemi sanitari, dalla formazione del personale; per questo la loro diagnosi è tardiva e produce conseguenze gravi, inclusa la disabilità. Ricevono inoltre poca attenzione dalla ricerca e dall’industria farmaceutica proprio per il contesto di povertà in cui sono diffuse”.

Attualmente l’AIFO gestisce iniziative di controllo ed eliminazione della lebbra in cinque Paesi (India, Brasile, Mozambico, Guinea Bissau e Cina) e sostiene due programmi promossi da altri partner dell’ILEP: in Madagascar (Fondation Raoul Follereau) e Nicaragua (Fontilles):

“In linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG 2030), promuove un approccio multisettoriale che include: riabilitazione fisica delle persone con disabilità, educazione sanitaria e informazione per la popolazione in generale, riabilitazione socio economica delle persone colpite e delle loro famiglie. Un’azione combinata, multisettoriale, che intende difendere i diritti delle persone colpite”.

Nel 2020, nei progetti di controllo della lebbra, promossi e sostenuti da AIFO, sono state diagnosticate 13.447 persone, di cui il 6,1% bambini (minori di 15 anni) e il 56,7% multibacillari (forme contagiose). Complessivamente 260.990 persone hanno beneficiato delle iniziative di AIFO (controllo della lebbra, sanità di base e riabilitazione/inclusione delle persone con disabilità), delle quali 99.557 persone colpite dalla lebbra e i loro familiari.

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