La domenica di Papa Francesco: dalla Messa con i nunzi all’incontro con i bambini

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Ne erano rimasti a Roma 40, dei 150 nunzi apostolici giunti da ogni parte del mondo per celebrare con il Papa l’Anno della Fede. E a loro, in una Messa Celebrata alla Domus Sanctae Marthae alle 9.30 del mattino, Papa Francesco ha ribadito che “siamo chiamati ancora oggi da Gesù a compiere quella scelta radicale fatta dagli apostoli, una scelta totale, nella logica del ‘tutto o niente’, un cammino per compiere il quale dobbiamo essere illuminati da una grazia speciale: vivere sempre sulla solida base della venerazione e dell’amore per Gesù”.

 

Questo amore, per Papa Francesco, è centrale. Lo aveva sottolineato sabato, incontrando i pellegrini della diocesi di Brescia arrivati per ricordare i 50 anni dall’elezione di Paolo VI. Prendendo spunto dalla figura di Papa Montini, Francesco ha sottolineato il “profondo amore per Cristo” del suo predecessore, che ha “vissuto in pieno il travaglio della Chiesa dopo il Vaticano II” e che pure ha saputo testimoniare la fede in Gesù Cristo. “L’amore totale a Cristo – ha affermato Papa Francesco – emerge nella vita di Montini. Un profondo amore a Cristo non per possederlo, ma per annunciarlo”.

Ai nunzi rimasti a Roma, Francesco raccomanda “venerazione e amore per il suo Santo Nome. Certezza che lui ci ha stabiliti su una roccia: la roccia del suo amore. E da questo amore noi ti diamo la risposta, diamo la risposta. E quando Gesù fa queste domande – ‘Chi sono io per te?’ – bisogna pensare a questo: io sono stabilito sulla roccia dell’amore di Lui. Lui mi guida. Devo rispondere fermo su quella roccia e sotto la guida di lui stesso”.

Dopo la Messa, Papa Francesco incontra i volontari dell’Associazione Santi Pietro e Paolo. Ne plaude l’impegno, sottolinea che “soprattutto la carità, l’attenzione concreta verso gli altri, verso i più poveri, deboli e bisognosi è un segno distintivo del cristiano”, apprezza il programma di formazione per gli aspiranti dell’Associazione perché “crescere nella conoscenza e nell’amore di Dio è essenziale per portare e per vivere la sua misericordia a tutti, vedendo nel volto di chi incontriamo e il suo volto”. Papa Francesco si congratula con i 22 nuovi soci che hanno appena giurato, e afferma: “Questo è bello: servire senza chiedere nulla in cambio, come ha fatto Gesù. Gesù ha servito tutti e non ha chiesto nulla in cambio! Gesù ha fatto le cose con gratuità e voi fate le cose con gratuità. La vostra ricompensa è proprio questa: la gioia di servire il Signore e di farlo insieme!”.

Dopo l’Angelus, Papa Francesco ha invece un appuntamento speciale: quello con il treno dei bambini, che poco prima aveva fatto sosta nella stazione ferroviaria in Vaticano (dove era arrivato trainato da un locomotore diesel una volta giunto alla stazione San Pietro), in attesa del saluto del Papa.

Si trattava di un Frecciargento composto da 7 carrozze, proveniente da Milano, che aveva precedentemente fatto tappa a Bologna e Firenze, con a a bordo oltre 250 bambini dai 6 ai 10 anni, con i loro accompagnatori. Il treno è parte di un progetto – patrocinato dal “Cortile dei Gentili”, e chiamato “Il cortile dei bambini” – dedicato ai bambini segnati da esperienze di difficile inserimento nella società e con problematiche psico-sociali, con lo  scopo quello di avvicinare i piccoli alla comunicazione visiva e al linguaggio delle immagini attraverso la visita di opere artistiche – in particolare il Duomo delle diverse città – e attraverso laboratori didattici.

Il viaggio è stato allegro. Patrizia Martinez, responsabile del progetto “Il Cortile dei Bambini” – ha detto a Radio Vaticana che il viaggio è andato “benissimo. Veramente meravigliosamente bene! hanno disegnato, hanno ascoltato la musica, hanno cantato. Dei bimbi hanno anche suonato la fisarmonica… Sono stati veramente dei perfetti piccoli passeggeri”.

Arrivato alla stazione vaticana, Papa Francesco ha accolto al grido di “Benvenuti” i 250 passeggeri del Treno dei Bambini, e si è intrattenuto a lungo con i giovani provenienti da case famiglia di Milano, Bologna, e Firenze, ai quali non ha risparmiato saluti calorosi. “Che bello che bello! – dice – vi auguro una bella giornata! Certo, sarà un po’ calda!”

Il Papa si intrattiene per una mezz’ora con i piccoli ospiti della visita, s’informa sul viaggio, li ringrazia e si fa raccontare come trascorreranno le prossime ore in Vaticano. E i bambini gli dicono che pranzeranno e giocheranno nell’atrio dell’Aula Paolo VI, visiteranno il colonnato di San Pietro e poi ripartiranno per Milano. E poi regalano al Papa i disegni e i lavoretti realizzati durante la prima fase del progetto, che prevedeva visite alla cattedrale della loro città, per conoscere l’arte e la storia attraverso il gioco. Una bimba di 13 anni, che ha viaggiato stringendo tra le braccia il suo bambino, ha donato al Papa un mazzo di fiori di camomilla, con una dedica speciale alla Vergine Maria.

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