Sovrano Ordine di Malta: ‘diplomazia umanitaria diventi strumento per promuovere dialogo e pace’

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Un accorato appello affinché “la diplomazia umanitaria diventi sempre di più strumento indispensabile per promuovere il dialogo e la pace e per risolvere i conflitti decennali che insanguinano tante parti del mondo” è stato lanciato oggi da Fra’ Giacomo Dalla Torre, Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta. L’occasione è stata l’udienza di inizio anno con gli ambasciatori dei Paesi con i quali il Sovrano Ordine di Malta intrattiene relazioni diplomatiche.

Ad aprire l’incontro è stato l’ambasciatore del Camerun, Antoine Zanga, da quest’anno decano del Corpo diplomatico. Fra’ Giacomo Dalla Torre, eletto Gran Maestro nel maggio 2018, ha ricordato le crisi umanitarie più eclatanti come quelle che si consumano da anni in Yemen e Siria, ma ha posto l’attenzione anche sulle crisi più silenziose, combattute lontano dalle cronache dei giornali come quelle in Mali e nella Repubblica Democratica del Congo e sulle recenti vicende che interessano lo scacchiere mediorientale:

“Vorrei esprimere la mia grande preoccupazione per le crescenti tensioni degli ultimi giorni in Iraq, Iran e Libia. Il Sovrano Ordine di Malta fa suo l’appello alla pace e alla riconciliazione rivolto da Sua Santità papa Francesco in occasione della 53ª Giornata mondiale per la pace, lo scorso primo gennaio”.

Ha sottolineato l’andamento altalenante dell’anno appena concluso: “Negli ultimi anni il numero di persone che soffrono la fame è diminuito, così come il tasso di mortalità infantile: due importanti indicatori del progresso umano. Tuttavia, questa tendenza rischia di invertirsi esclusivamente a causa delle azioni umane e non per cause naturali o dovute al sottosviluppo.

Le ragioni vere vanno ricercate nelle guerre e nei disordini civili. Questo è uno scandalo e invito voi ambasciatori a non smettere di ricordare ai governi questo intollerabile pericolo. Il mio auspicio è dunque che la diplomazia umanitaria diventi sempre di più strumento indispensabile per promuovere il dialogo e la pace e per risolvere i conflitti decennali che insanguinano tante parti del mondo”.

Ha ribadito che il 2019 è stato difficile per le crisi umanitarie: “Lasciamo alle nostre spalle un anno difficile. Le crisi umanitarie in Siria, ma anche quelle nello Yemen e in Venezuela, il dramma del popolo Rohingya nel Myanmar stanno producendo un numero sempre più elevato di sfollati e rifugiati che cercano riparo nei paesi circostanti, oramai al collasso.

Oltre alle grandi crisi tristemente note, ci sono quelle più silenziose che si consumano lontano dalle pagine dei giornali e dei riflettori: penso alle crisi e ai conflitti congelati nei Balcani Occidentali e nel Caucaso meridionale, fra cui la Georgia. In Africa alle tensioni in Eritrea, Burundi, Repubblica Democratica del Congo e Mali. E ancora alle emergenze nel Triangolo Nord Centroamericano, ad Haiti e nella regione filippina del Mindanao. Assistiamo ad un drammatico record negativo nel numero di persone costrette a ricorrere alla protezione umanitaria: oltre 130 milioni di persone in circa 42 paesi”.

Inoltre ha elencato le attività svolte dall’Ordine di Malta: “Negli ultimi anni, l’azione del Sovrano Ordine di Malta si è concentrata in particolare nella lotta al traffico di esseri umani. Un fenomeno odioso in cui è pesantemente coinvolta la grande criminalità internazionale. Pochi mesi fa abbiamo organizzato a Parigi la conferenza ‘Come meglio combattere lo sfruttamento delle donne in Africa Occidentale e sostenere la loro reintegrazione’, riunendo diplomatici, accademici, politici, rappresentanti di istituzioni europee e nigeriane, organizzazioni cattoliche e congregazioni religiose, e consulenti in ambito psicosociale.

Nel suo intervento il Gran Cancelliere ha ricordato il lavoro svolto dall’Ordine di Malta in Nigeria dove, all’inizio del 2019, con il sostegno di uno dei nostri due Ambasciatori incaricati di affrontare la piaga del traffico di esseri umani, è stato inaugurato un centro di accoglienza a Lagos, per offrire cura, protezione e reintegrazione alle donne vittime di tratta che tornano nel loro paese. Il contributo dell’Ordine di Malta in questo ambito così drammatico emerge anche nella comunità internazionale. A Ginevra la nostra missione alle Nazioni Unite partecipa attivamente a campagne e iniziative per sollecitare risposte più efficaci e tenere alta l’attenzione sulla schiavitù, che mai come oggi ha raggiunto cifre altissime”.

Ed ha annunciato un altro progetto su cui si sta lavorando nelle zone di crisi: “Da diversi anni l’Ordine di Malta è impegnato a promuovere tale azione e ha recentemente redatto un documento che raccoglie i principi chiave che le religioni monoteistiche abbracciano, come la sacralità della vita umana e la protezione dei luoghi di culto. Tale documento (‘Religious Compact’), redatto con il contributo di esponenti delle religioni cattolica e islamica, verrà presentato nei prossimi mesi. 

Esso contiene principi e linee guida sul ruolo che le comunità e le istituzioni religiose possono svolgere per aiutare a risolvere le situazioni di crisi, mitigarne gli effetti sulle popolazioni interessate e migliorare l’erogazione e la distribuzione degli aiuti umanitari. La dimensione religiosa non deve essere considerata come un problema o come causa di conflitto, ma al contrario come un’opportunità per superare tali crisi”.

Infine nel discorso rivolto agli ambasciatori accreditati, Fra’ Giacomo Dalla Torre si è soffermato sugli appuntamenti più significativi in agenda a partire dal pellegrinaggio internazionale dell’Ordine in Terra Santa il prossimo novembre in occasione dei 900 anni dalla morte del fondatore, il beato Gerardo:

“Quest’anno ricorrono i 900 anni dalla morte del nostro fondatore, il Beato Gerardo. Per questo anniversario così speciale l’Ordine di Malta sta organizzando per il prossimo novembre un pellegrinaggio internazionale in Terra Santa. Un’occasione per ribadire il forte legame con questa regione, dove la nostra azione rimane salda.

A Betlemme il nostro Ospedale della Sacra Famiglia è un punto di riferimento per le famiglie della Cisgiordania. Con 4.700 nascite all’anno, l’Ospedale offre anche cure specializzate a bambini nati prematuri o con malattie congenite. Si tratta infatti dell’unica struttura sanitaria della regione ad avere un reparto intensivo di neonatologia”.

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