La preghiera per l’Afghanistan. L’Angelus del papa

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Sono numerosi gli spunti di riflessione lanciati dal papa all’Angelus di oggi, a partire dall’Afghanistan. Benedetto XVI esprime la sua ”riprovazione” per l’attentato contro i parà italiani e i civili afghani. “Mi unisco con la preghiera alla sofferenza dei familiari e delle comunità civili e militari e, al tempo stesso – ha sottolineato il papa – penso con eguali sentimenti di partecipazione agli altri contingenti internazionali, che anche di recente hanno avuto vittime e che operano per promuovere la pace e lo sviluppo delle istituzioni, così necessarie alla coesistenza umana; a tutti assicuro il mio ricordo davanti al Signore, con un particolare pensiero alle care popolazioni civili, e per tutti invito ad elevare a Dio la nostra preghiera”.

Vicinanza ai familiari, ma anche l’invito a ”contrastare la logica della violenza e della morte”, a ”favorire la giustizia, la riconciliazione, la pace” e a ”sostenere lo sviluppo dei popoli partendo dall’amore”. 

Commentando le letture della domenica, il papa chiede anche una società basata sul rispetto reciproco. “Ai nostri giorni, – dice – forse anche per certe dinamiche proprie delle società di massa, si constata non di rado un carente rispetto della verità e della parola data, insieme ad una diffusa tendenza all`aggressività, all’odio e alla vendetta”. La strada invece, è quella di’essere uomini di pace, mettendosi alla scuola della ‘sapienza che viene dall’alto'”. “Se ciascuno, nel proprio ambiente, riuscisse a rigettare la menzogna e la violenza nelle intenzioni, nelle parole e nelle azioni, coltivando con cura sentimenti di rispetto, di comprensione e di stima verso gli altri, forse non risolverebbe tutti i problemi della vita quotidiana, ma potrebbe affrontarli più serenamente ed efficacemente”. L’invito vale per tutti, “ma, in primo luogo, per chi è chiamato ad essere promotore e ‘tessitore’ di pace nelle comunità religiose e civili, nei rapporti sociali e politici e nelle relazioni internazionali”.

Il papa ricorda poi il suo viaggio a Praga, Brno e Stàra Boleslav in programma da sabato prossimo. “La Repubblica Ceca – ha detto  – si trova geograficamente e storicamente nel cuore dell’Europa, e dopo essere passata attraverso i drammi del secolo scorso, ha bisogno, come l’intero Continente, di ritrovare le ragioni della fede e della speranza. Sulle orme del mio amato predecessore Giovanni Paolo II, che visitò quel Paese per ben tre volte, anche io renderò omaggio agli eroici testimoni del Vangelo, antichi e recenti e incoraggerò tutti ad andare avanti nella carità e nella verità”.  

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