Ecumenismo, l’incontro tra il papa e il vescovo Hilarion

Chiesa russa di Bari
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Non si ferma il dialogo tra Chiesa cattolica e patriarcato ortodosso di Mosca. L’arcivescovo Hilarion, il nuovo ministro degli Esteri del patriarcato, ha incontrato il papa a Castel Gandolfo. Un incontro a tutto campo. L’esponente ortodosso ha lodato un pontefice che sa essere politicamente scorretto nel campo dei valori e della morale. Vedendo nella cooperazione su tematiche quali vita, famiglia e ecologia una “vastissima possibilità di cooperare” tra ortodossia e cattolicesimo, divisi da oltre mille anni.

“Sosteniamo il Papa nel suo impegno per la difesa dei valori cristiani”, ha detto Hilarion, incontrando un gruppo di giornalisti presso la nuova chiesa russa di Santa Caterina, a Roma. “Lo sosteniamo anche quando le sue coraggiose dichiarazioni – ha aggiunto – suscitano reazioni negative da parte di alcuni uomini politici o personalità pubbliche o sono osteggiate e a volte travisate da parte di alcuni mass media. Riteniamo che il capo della più grande Chiesa cristiana non debba curarsi di essere politicamente corretto, né possa conformarsi alla mentalità dominante o cercare di essere gradito. Crediamo invece che egli abbia il dovere della testimonianza della verità. Siamo quindi con lui anche quando la sua parola incontra opposizione”. “Ho detto oggi al Papa – ha proseguito Hilarion – che dobbiamo sviluppare la nostra collaborazione in tutti i campi. Cogliere e portare a frutto la vastissima possibilità di cooperare che oggi ci si offre. Per noi è evidente che oggi la Chiesa ortodossa e quella cattolica non possono più essere concorrenti come è stato in passato, ma al contrario devono essere alleate, aprirsi alla cooperazione. Davanti a noi si apre un campo vastissimo, nel quale il Signore ci chiede di lavorare: il campo del mondo scristianizzato di oggi. Il relativismo morale, il materialismo pratico, il secolarismo militante, l’edonismo, il consumismo sfrenato, tutte queste caratteristiche del pensiero e più ancorea dell’ethos contemporaneo – secondo l’arcivescovo russo – sono in realtà altrettante sfide che la nostre società lancia a tutti i cristiani. A queste sfide, tutti noi cristiani, e in particolare ortodossi e cattolici, possiamo e dobbiamo rispondere insieme. Insieme possiamo proporre i valori spirituali e morali della fede cristiana. Insieme possiamo offrire la nostra visione cristiana della famiglia, della procreazione, di un amore umano fatto non solo di piacere, affermare il nostro concetto di giustizia sociale, di una più equa distribuzione dei beni, di un impegno per la salvaguardia dell’ambiente, per la difesa della vita umana e della sua dignità”.

Hilarion ha detto la sua anche sulla proposta di un concilio ecumenico tra cattolici e ortodossi, avanzata dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani. Si tratta di una strada impercorribile – ha spiegato l’arcivescovo Hilarion in questi giorni a Roma per incontrare il Papa e diversi esponenti della Curia romana – sia perché le diverse Chiese ortodosse non riescono neppure a organizzare un concilio interno pan-ortodosso. E sia perché in Russia ancora ricordano un concilio medievale nel quale si tentò di ricucire lo scisma di qualche secolo prima come “una delle pagine più dolorose se non vergognose della storia della Chiesa”. “Quando parliamo di un concilio ecumenico dobbiamo dire che allo stato delle cose non ci sono neanche le condizioni per un concilio pan-ortodosso”, ha spiegato Hilarion in un incontro con la stampa. Tra le diverse Chiese nazionali ortodosse è in corso “un processo di preparazione pre-conciliare che dura da 50 anni…”, ha rilevato l’arcivescovo, che ha definito, perciò, “molto difficile” un concilio cattolico-ortodosso. Il termine ‘concilio’, inoltre, per il Patriarcato russo è connotato negativamente. Hilarion ha citato, al proposito, il concilio di Ferrara e Firenze (1431-1445) nel quale una delegazione bizantina partecipò al fine di sondare la possibilità – poi sfumata – di porre fine allo scisma tra cattolici e ortodossi. “La Chiesa cattolica lo considera uno dei concili canonici, mentre dal punto di vista ortodosso è considerato una delle pagine più dolorose e forse più vergognose della storia della Chiesa. Non vale la pena di ripetere lo stesso errore”. Ne conclude Hilarion: “Più che di un concilio io parlerei di un’alleanza ortodossa-cattolica in cui possiamo insieme riaffermare e difendere valori morali tradizionali cristiani”. Rispondendo alle domande dei giornalisti sui rapporti intra-ortodossi, Hilarion ha sottolineato che tra il Patriarcato russo e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli – il ‘primus inter pares’ tra le Chiese nazionali ortodosse – i rapporti sono migliorati con l’elezione di Kirill alla sede moscovita. Rimangono, però, tensioni relativamente all’Ucraina, considerata da Mosca parte del proprio territorio canonico. “L’impegno da parte di Costantinopoli a non immischiarsi nella questione ecclesiali ucraina è per noi la garanzia che i nostri rapporti si sviluppino positivamente”, ha detto l’esponente ortodosso russo.

Fonte: APCOM

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