Un documentario francese sul Vaticano all’International Catholic Film Festival

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Cercavo qualcos’altro (di Alessio Rupalti, Italia); Sain Dee Dee (di Helen Baldwin Kingkade, Usa); The passion of Veronica (di James Day, Usa) come miglior cortometraggio; Voyage au coeur du Vatican (di Stéphane Ghez, Francia); Nolite timere (di Giuseppe Tandoi, Italia); Untameable Cardinal (di Mirela Cigic e Ivan Cigic, Croazia) in gara come miglior documentario; Doris Guillén (Ana de Los Angeles in Love and Faith di Miguel Barreda Delgado, Perù); Juliet Stevenson (Madre Teresa in The letters, Usa); Iñigo Etayo (Ramón Illa in Un Dios prohibido, Spagna) per l’attribuzione di  miglior attore/attrice protagonista; William Riead (The letters, Usa); Stéphane Ghez (Voyage au coeur du Vatican, Francia); Cheyenne-Marie Carron (L’Apôtre, Francia) come miglior regista; The letters (di William Riead, Usa); Un Dios prohibido (di Pablo Moreno, Spagna); L’Apôtre (di Cheyenne-Marie Carron, Francia) quale miglior film. Sono le 5 terne all’interno delle quali saranno scelti i vincitori dell’edizione 2014 dell’International Catholic Film Festival, la rassegna che premia le migliori produzioni audiovisive mondiali di ispirazione cristiana, in programma dal 20 al 26 giugno a Roma, giunta quest’anno alla sua quinta edizione. Promosso, ideato, presieduto e realizzato con inesauribile entusiasmo e carica vitale dalla cineasta e produttrice Liana Marabini,  il festival è nato per dare spazio e luce a produttori, registi e attori e ai loro prodotti che intendano promuovere valori morali universali e modelli positivi ed è posto sotto l’alto patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, diretto dal cardinale Gianfranco Ravasi. A tutti i vincitori sarà consegnato come premio il Pesce d’Argento, ispirato al primo simbolo cristiano visibile nelle catacombe cristiane.

Alla manifestazione di quest’anno hanno preso parte 1600 film provenienti da 120 paesi, di cui le terne sono il risultato dell’ampio lavoro di selezione svolto dalla giuria presieduta, quest’anno, dal produttore austriaco Norbert Blecha. Oltre ai cinque riconoscimenti previsti, saranno assegnati anche due premi speciali,  Capax Dei Foundation Award,  per il film, anche fuori concorso, che ha contribuito incisivamente alla promozione e diffusione dell’arte sacra, e Associazione “Friends of the Festival” Award.

E proprio la neonata Associazione internazionale “Friends of the Festival”, che si prefigge lo scopo di diffondere i valori della manifestazione presso scuole e università, è una delle novità di quest’anno. L’altra, prevista per l’edizione 2015, sarà l’istituzione del Premio della stampa cattolica, che sarà attribuito dai giornalisti ad un film giunto in finale. “Grazie anche al nostro Festival – ha dichiarato la presidente Liana Marabini – moltissimi film che altrimenti non avrebbero un distributore, hanno trovato distribuzione e reti televisive che li trasmettono. Questo ci riempie di gioia, perché lo scopo principale del Festival è quello di evangelizzare attraverso il cinema, ma per raggiungerlo i film devono arrivare al largo pubblico”.

Sull’auspicio di un rinnovato dialogo tra autori e pubblico è intervenuto monsignor Franco Perazzolo, componente del Pontificio Consiglio della Cultura e membro della giuria: “Papa Francesco insiste che tra l’interno del tempio e la piazza non ci devono essere ostacoli, ma libera circolazione. È importante che il Festival entri in questa logica di comunicazione, che non pone ostacoli, ma anzi facilita l’accesso, perché anche chi abitualmente non frequenta il tempio abbia la possibilità di gettare un occhio dentro il tempio, magari solo per vedere o curiosare. Ma è proprio dalla curiosità che poi nascono le svolte nella vita e anche nella storia. Che il Festival allora diventi davvero un punto nodale di quella nuova modalità comunicativa che facilita questo interscambio tra chi frequenta il tempio e chi invece è più abituato a stare nella piazza, in maniera tale che si scopra che i problemi, le attese, le paure, ma anche le speranze degli uni e degli altri sono le stesse. E ci si può quindi confrontare per trovare delle soluzioni”.

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