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Papa Francesco invita ad una riflessione sapienziale

“Questa è l’ora del ringraziamento, e abbiamo la gioia di viverla celebrando la Santa Madre di Dio. Lei, che custodisce nel suo cuore il mistero di Gesù, insegna anche a noi a leggere i segni dei tempi alla luce di questo mistero”: nella conclusione dell’anno civile nella basilica di san Pietro papa Francesco ha recitato i Primi Vespri di Maria Santissima Madre di Dio e la tradizionale preghiera di ringraziamento.
Nell’omelia il papa ha sottolineato che l’anno che si chiude è stato molto impegnativo: “L’anno che si chiude è stato un anno impegnativo per la città di Roma. I cittadini, i pellegrini, i turisti e tutti quelli che erano di passaggio hanno sperimentato la tipica fase che precede un Giubileo, con il moltiplicarsi dei cantieri grandi e piccoli”.
Per questo il papa ha invitato ad una riflessione: “Questa sera è il momento di una riflessione sapienziale, per considerare che tutto questo lavoro, oltre al valore che ha in sé stesso, ha avuto un senso che corrisponde alla vocazione propria di Roma, la sua vocazione universale. Alla luce della Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato, questa vocazione si potrebbe esprimere così: Roma è chiamata ad accogliere tutti perché tutti possano riconoscersi figli di Dio e fratelli tra loro”.
Per questo l’omelia del papa è stata un rendimento di grazie: “Perciò in questo momento vogliamo elevare il nostro rendimento di grazie al Signore perché ci ha permesso di lavorare, e lavorare tanto, e soprattutto perché ci ha dato di farlo con questo senso grande, con questo orizzonte largo che è la speranza della fraternità”.
E’ un rendimento di grazie che apre al Giubileo: “Il motto del Giubileo, ‘Pellegrini di speranza’, è ricco di significati, a seconda delle diverse possibili prospettive, che sono come altrettante ‘vie’ del pellegrinaggio. E una di queste grandi strade di speranza su cui camminare è la fraternità: è la strada che ho proposto nell’Enciclica Fratelli tutti”.
La speranza si realizza nella fraternità: “Sì, la speranza del mondo sta nella fraternità! Ed è bello pensare che la nostra Città nei mesi scorsi è diventata un cantiere per questa finalità, con questo senso complessivo: prepararsi ad accogliere uomini e donne di tutto il mondo, cattolici e cristiani delle altre confessioni, credenti di ogni religione, cercatori di verità, di libertà, di giustizia e di pace, tutti pellegrini di speranza e di fraternità”.
Ma questa fraternità ha fondamento?, ha domandato il papa con una risposta positiva: “La risposta ce la dà la Santa Madre di Dio mostrandoci Gesù. La speranza di un mondo fraterno non è un’ideologia, non è un sistema economico, non è il progresso tecnologico. La speranza di un mondo fraterno è Lui, il Figlio incarnato, mandato dal Padre perché tutti possiamo diventare ciò che siamo, cioè figli del Padre che è nei cieli, e quindi fratelli e sorelle tra di noi”.
Quindi il ‘cantiere’ più importante è quello costruito nel cuore di ciascuno: “Ed allora, mentre ammiriamo con gratitudine i risultati dei lavori compiuti in città (ringraziamo per il lavoro di tanti, tanti uomini e donne che lo hanno fatto, e ringraziamo il Signor Sindaco per questo lavoro di portare avanti la città), prendiamo coscienza di quale sia il cantiere decisivo, il cantiere che coinvolge ognuno di noi: questo cantiere è quello in cui, ogni giorno, permetterò a Dio di cambiare in me ciò che non è degno di un figlio (cambiare!), ciò che non è umano, e in cui mi impegnerò, ogni giorno, a vivere da fratello e sorella del mio prossimo”.
Al termine l’affidamento alla Madre di Dio: “Ci aiuti la nostra Santa Madre a camminare insieme, come pellegrini di speranza, sulla via della fraternità. Il Signore ci benedica, tutti noi; ci perdoni i peccati e ci dia la forza per andare avanti nel nostro pellegrinaggio nel prossimo anno”.
Al termine del ‘Te Deum’ papa Francesco ha reso ‘omaggio’ al Bambinello ed ha sostato davanti al presepe di Grado allestito in piazza.
(Foto: Santa Sede)
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‘E’ bello stare davanti al #presepe e lì confidare al Signore la vita, parlargli delle persone e delle situazioni che abbiamo a cuore, fare con Lui il bilancio dell’anno che sta finendo, condividere le attese e le preoccupazioni’: il tweet di papa Francesco ricorda che è necessario per l’umanità mettersi davanti a Dio per un bilancio dell’anno.