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La ‘Tenda degli Avvolti’ a Torino per vivere la spiritualità della Sacra Sindone

Fino a lunedì 5 maggio è possibile visitare la ‘Tenda di Avvolti’ in piazza Castello a Torino, allestita nell’ambito delle iniziative per la Festa della Sindone ed il Giubileo della Speranza, inaugurata alla presenza della vicesindaco di Torino, Michela Favaro, dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, del prefetto di Torino Donato Cafagna, di Adriana Acutis, vicepresidente della Fondazione Carlo Acutis e del vescovo ausiliare di Torino mons. Alessandro Giraudo, che ha dedicato l’iniziativa a papa Francesco:

“Dedichiamo questo luogo e questa iniziativa alla memoria di papa Francesco, in ricordo del suo ministero e della sua testimonianza di Vangelo. Questa riproduzione digitale  permette di sperimentare un modo nuovo di incontrare la Sindone. Grazie alla tecnologia, alla Tenda di Avvolti i visitatori non sono solo spettatori, ma al contempo diventano partecipi, perché è data loro la possibilità di entrare ancora di più nella profondità del mistero dell’Uomo della Sindone. Spettatori coinvolti, avvolti, perché pur contemplandola in digitale, l’incontro con il Telo sindonico è una esperienza vera”.

La ‘Tenda di Avvolti’ è suddivisa in tre sezioni: nella prima è proposta una visita inedita alla Sindone, grazie a una nuova installazione immersiva (un tavolo interattivo che riproduce il Telo a grandezza naturale e altri supporti multimediali) progettata per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente della Sindone, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi. Una seconda area è sede della mostra ‘volti nel Volto’, curata dalla Fondazione Carlo Acutis. Il terzo spazio ospita un ricco programma di conferenze quotidiane, da quelle del ciclo ‘Tutti Santi’, dedicato in modo particolare alle più recenti e alle prossime canonizzazioni, agli incontri sulla Sindone, tra storia, scienza e fede, e ad altri temi come arte e spiritualità.

Al dott. Mauro Gentile, componente ufficio stampa ‘Avvolti’, abbiamo chiesto spiegazione di questa iniziativa: “Offrire, nel contesto dell’Anno giubilare e non essendo prevista un’ostensione pubblica, un’occasione di riflessione e conoscenza della Sindone, icona della Passione del Signore e anche patrimonio culturale di Torino e del Piemonte.  Con questo obiettivo sono state ideate e programmate dalla Chiesa torinese le iniziative di ‘Avvolti’, che il capoluogo piemontese ospita nei giorni della Festa della Sindone, fino al 5 maggio. Perché chiamarla ‘Avvolti’? E’ una parola che evoca un abbraccio, come quello del Telo sindonico intorno al corpo del Crocifisso, lo stesso con cui Dio accoglie ogni persona”.

Per quale motivo si è creata questa esperienza immersiva e non una esposizione?

“La Tenda della Sindone allestita a Torino, in piazza Castello, e cuore delle iniziative di ‘Avvolti’, propone un’esperienza inedita e innovativa grazie al supporto delle tecnologie digitali, offrendo l’opportunità di ‘conoscere’ il Telo da vicino, come non è mai stato possibile fino ad ora. Un tavolo delle stesse dimensioni della Sindone riproduce l’immagine virtuale del Telo, e offre la possibilità di esplorare e ‘toccare con mano’ i dettagli dell’immagine. E’ un’esperienza che si può definire ‘globale’.

Infatti, il tavolo interattivo e il programma di lettura virtuale ravvicinata della Sindone non dureranno solo otto giorni: dopo la chiusura della Tenda sarà infatti ancora possibile effettuare un’esperienza di lettura interattiva collegandosi da smartphone, tablet e pc, da ogni parte del mondo. Sono anche attivi i social su Instagram e Facebook (@avvolti), oltre ai contenuti esclusivi che si trovano sul sito www.avvolti.org.

Il programma di lettura è realizzato da Reply, società specializzata in consulenza digital e tecnologica, nata a Torino e oggi presente in tutto il mondo. L’allestimento della Tenda Sindone e delle opere connesse ha coinvolto diverse imprese specializzate italiane, coordinate dalla torinese Eventum. Per visitare la Tenda della Sindone, che fino al 5 maggio ospita anche la mostra ‘volti nel Volto’ della Fondazione ‘Acutis’ ed una serie di incontri dedicati alla Sindone sotto gli aspetti di storia, scienza e fede, ai Santi sociali legati a Torino e a Guarino Guarini, l’architetto che progettò la Cappella della Sindone, è necessario prenotare attraverso il sito web www.avvolti.org .

Cosa c’è sotto il Telo? Ma soprattutto cosa dice oggi la Sindone ai giovani?

“Un invito, quello di vivere la vita con speranza. E, vedendo Telo sindonico una testimonianza della Passione, della Morte e della Resurrezione di Gesù, anche il messaggio che dopo il buio, anche quello che pare più assoluto, Dio può sempre intervenire per portare la luce. Quel volto e il corpo impressi nel Lino sono quelli di uno sconfitto dalla storia, come sconfitti lo sono, anche oggi, tanti donne e uomini che vivono nella guerra, che sono malati, disoccupati, anziani che si sentono soli e abbandonati.

Ma nell’orizzonte dell’eternità le sconfitte della storia non sono l’ultima parola, perché vi è la speranza che interviene proprio laddove si prova l’esperienza dell’abbandono e della drammaticità della vita. Nella tradizione cristiana è Dio ciò che rappresenta la speranza e con tali occhi dobbiamo guardare al Volto dell’Uomo della Sindone, che è anche il ‘calco’ della Resurrezione e ricorda sempre a tutti noi che Dio può sempre intervenire e portare luce laddove vi sono tenebre”.

Qual è il rapporto della città con la Sindone?

“Da secoli la storia di Torino è intimamente legata a quella della Sindone, ai suoi infiniti significati e la sua capacità di parlare all’umanità. La città ha infatti, tessute nella propria memoria e nelle sue fibre, l’attenzione verso l’altro, la capacità di accogliere e includere, il senso di una pìetas consapevole e umanissima. Qui la fratellanza è da sempre fatta di azioni concrete. Non è certo un caso che il carattere di Torino, non si può dimenticare, sia stato ed è a tutt’oggi fortemente segnato dall’opera dei suoi santi sociali”.

(Tratto da Aci Stampa)

A Torino aperta la ‘Tenda di Avvolti’ per un incontro con la Sindone digitale

Fino a lunedì 5 maggio è possibile visitare la ‘Tenda di Avvolti’ in piazza Castello a Torino, allestita nell’ambito delle iniziative della Chiesa torinese per la Festa della Sindone e il Giubileo della Speranza. Ieri mattina è stata infatti aperta ufficialmente alla presenza del vescovo ausiliare di Torino mons. Alessandro Giraudo, della vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, dell’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, del prefetto di Torino Donato Cafagna, e di Adriana Acutis, vicepresidente della Fondazione Carlo Acutis.

“Dedichiamo questo luogo e questa iniziativa alla memoria di papa Francesco, in ricordo del suo ministero e della sua testimonianza di Vangelo – ha dichiarato il vescovo ausiliare di Torino, mons. Alessandro Giraudo – . Questa riproduzione digitale – ha aggiunto parlando del tavolo interattivo del Telo –  permette di sperimentare un modo nuovo di incontrare la Sindone. Grazie alla tecnologia, alla Tenda di Avvolti i visitatori non sono solo spettatori, ma al contempo diventano partecipi, perché è data loro la possibilità di entrare ancora di più nella profondità del mistero dell’Uomo della Sindone. Spettatori coinvolti, avvolti, perché pur contemplandola in digitale, l’incontro con il Telo sindonico è una esperienza vera”.

La ‘Tenda di Avvolti’ è suddivisa in tre sezioni. Nella prima, superato l’ingresso e lo spazio dedicato all’accoglienza dei visitatori, è proposta una inedita visita alla Sindone grazie a una nuova installazione immersiva (un tavolo interattivo che riproduce il Telo a grandezza naturale e altri supporti digitali) progettata per offrire un’esplorazione dettagliata e coinvolgente della Sindone, accompagnata da narrazioni e approfondimenti visivi.

Una seconda area ospita la mostra multimediale ‘volti nel Volto’: curata dalla Fondazione ‘Carlo Acutis’, l’esposizione, con l’ausilio delle tecnologie digitali pone a confronto numerosi ritratti del volto di Gesù dipinti nel corso dei secoli, individuando elementi iconografici e tratti distintivi che, seppure presenti in opere d’arte realizzate in contesti ed epoche diverse, paiono essere accomunate dal trovare fonte d’ispirazione nello stesso volto, il Volto dell’Uomo della Sindone.

Tra le prime due sezioni è presente anche lo speciale plastico del Telo (messo a disposizione dal Museo della Sindone) con la riproduzione in rilievo dell’impronta sindonica, che consente anche ai non vedenti di conoscerne, attraverso il contatto tattile, i dettagli.

Il terzo ambiente è costituto da uno spazio conferenze che ospita un ricco programma di incontri quotidiani, da quelli del ciclo ‘Tutti Santi’, dedicato in modo particolare alle più recenti e alle prossime canonizzazioni, agli appuntamenti sulla Sindone, tra storia, scienza e fede, e ad altri temi come arte e spiritualità. Tutti gli incontri possono essere seguiti in diretta streaming sul canale YouTube di www.avvolti.org .

Oggi, martedì 29 aprile, apre la giornata di appuntamenti allo spazio conferenze della Tenda di Avvolti, alle ore 11, l’incontro ‘Guarino Guarini e la Cappella della Sindone: dall’idea al cantiere’, curato dal Comitato nazionale Guarino Guarini. Il professor Giuseppe Dardanello, ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Torino, Marina Feroggio, già direttrice dei lavori di completamento del restauro della Cappella della Sindone, e il direttore dell’Archivio di Stato di Torino e presidente del Comitato nazionale Guarino Guarini, Stefano Benedetto, guidano alla lettura del progetto che ha portato alla costruzione di uno dei gioielli dell’architettura barocca e parlano degli interventi di restauro condotti a seguito dell’incendio del 1997.

Nel pomeriggio, doppio appuntamento dedicato al turismo religioso. Alle ore 15 incontro su ‘Scoprendo i Sacri Monti del Piemonte: un percorso tra spiritualità e arte’, a cura della Regione Piemonte in collaborazione con i Sacri Monti, e alle 16 su ‘Sentieri dell’Anima: alla scoperta dei cammini spirituali piemontesi’, ancora a cura della Regione Piemonte in collaborazione con la Rete dei Cammini e Viaggio Italia around the World.

A seguire, alle ore 17, secondo appuntamento del ciclo ‘Tutti Santi’ dedicato a ‘Sebastiano Valfrè e la Sindone”. Il Beato Valfrè devoto alla Sindone, nel 1694 contribuì a riparare, rammendandole personalmente, alcune parti del telo di sostegno al Telo apposto dalle suore Clarisse dopo l’incendio di Chambery del 1532, e, con le sue opere di carità e assistenza ai più bisognosi, ebbe un ruolo significativo durante l’assedio di Torino del 1706.

Alle ore 18, curato da ARPA Piemonte, incontro su ‘Giubileo e sostenibilità ambientale: economia circolare per un futuro più verde’ e, nello specifico, sul tema dell’impatto del settore tessile sull’ambiente e sul cambiamento climatico come punto di partenza per capire quanto il riciclo e l’economia circolare possano contribuire ad assicurare un futuro più sostenibile per tutti, dai produttori ai consumatori.

(Foto: Arcidiocesi di Torino)

A Torino si ‘esplora’ la Sindone

Nei giorni scorsi al Polo Teologico Torinese e in collegamento in diretta con la Sala Stampa della Santa Sede, si è svolta la conferenza stampa di presentazione delle iniziative collegate alla festa liturgica della Sindone nell’anno giubilare con il card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, custode pontificio della Sindone, in cui è stata presentata l’iniziativa giubilare ‘Avvolti’, iniziativa che la Chiesa di Torino propone, nei giorni della festa della Sindone, ai torinesi e piemontesi, e a quanti si troveranno in città, dal 28 aprile al 5 maggio.

Non essendo in programma nel 2025 nessuna ostensione pubblica della Sindone il Custode ha deciso l’iniziativa di ‘Avvolti’ per offrire, nel contesto dell’Anno giubilare, un’occasione di riflessione e conoscenza della Sindone: icona della Passione del Signore ma anche patrimonio culturale di Torino e del Piemonte.

Durante la presentazione il card. Repole ha sottolineato le novità di questa iniziativa giubilare: “In questo anno giubilare abbiamo cercato un approccio nuovo al Telo sindonico, puntando sulle nuove tecnologie digitali. Il volto e il corpo impressi nel Telo sindonico sono quelli di uno sconfitto dalla storia. Come sconfitti sono, anche oggi, tanti donne e uomini che vivono nella guerra, che sono malati, disoccupati, anziani che si sentono soli e abbandonati. Ed in ogni caso, che lo vogliamo o no, siamo tutti sconfitti dalla morte. Nell’anno giubilare dedicato alla speranza partiamo proprio da queste situazioni, che sembrano non dare speranza”.

La resurrezione è la ‘novità’ della speranza che Dio offre all’uomo: “Ma proprio quel Telo è un invito a vivere la vita con speranza, perché direi che è anche il calco della Resurrezione, di qualcuno che non è più nella morte, il sepolcro è vuoto. Nell’orizzonte dell’eternità, le sconfitte della storia non sono l’ultima parola.

Spesso rischiamo di confondere la speranza con l’illusione e l’ottimismo; la speranza invece interviene proprio laddove tu fai l’esperienza dell’abbandono e della drammaticità della vita, ma soprattutto della morte, ma nonostante questo continui ad avere fiducia. Nella tradizione cristiana la speranza è Dio e ciò che può costituire speranza è che guardiamo con occhio nuovo il volto sindonico: è anche il calco della Resurrezione, che dice che Dio può intervenire”.

La Sacra Sindone è custodita nella Cattedrale di Torino (piazza San Giovanni), nell’ultima cappella della navata sinistra, sotto la Tribuna Reale. Essa è un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce delle dimensioni di circa m. 4,41 x 1,13. Secondo la tradizione si tratta del Lenzuolo citato nei Vangeli che servì per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro.

Nella Tenda della Sindone in piazza Castello i visitatori potranno compiere un’esperienza digitale innovativa: ‘conoscere’ il Telo da vicino, come non è mai stato possibile fino ad ora. Un tavolo delle stesse dimensioni della Sindone riproduce l’immagine virtuale del Telo, e offrirà la possibilità di esplorare e «toccare con mano» i dettagli dell’immagine.

Il tavolo interattivo e il programma di lettura virtuale ravvicinata della Sindone non durano solo otto giorni: dopo la chiusura della Tenda sarà possibile effettuare un’esperienza di lettura interattiva collegandosi da smartphone, tablet e pc, in ogni parte del mondo. Sono anche attivi i social su Instagram e facebook (@avvolti), oltre ai contenuti esclusivi che si trovano sul sito www.avvolti.org, dove è possibile prenotare la propria visita. Nella Tenda i visitatori troveranno anche la mostra «Volti Il volto dei Volti», a cura della Fondazione Carlo Acutis (www.fondazionecarloacutis.org/progetto/volti-nel-volto).

Ci sarà anche uno spazio dedicato per incontri, conferenze, dibattiti. In particolare è in calendario un incontro sulla figura di mons. Giuseppe Ghiberti, il biblista che ha guidato la preparazione delle ostensioni dal 1998 al 2010 ed è stato il primo consulente degli arcivescovi custodi.

Altri incontri verranno dedicati ad alcuni dei ‘santi’ legati alla Sindone o presenti nell’attualità della Chiesa torinese in questi mesi. In particolare: Carlo Acutis (28 aprile), Giuseppe Allamano (30 aprile), Pier Giorgio Frassati (2 maggio). Un incontro illustrerà la figura del beato Sebastiano Valfrè, che fu tra i protagonisti dell’Assedio di Torino del 1706, e che ebbe una venerazione particolare per la Sindone.

Domenica 4 maggio alle 10.30 il Custode pontificio della Sindone card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiede la celebrazione eucaristica in Cattedrale, nel giorno della festa liturgica della Sindone. La celebrazione sarà trasmessa in diretta social dal sito ufficiale www.sindone.org e dal sito della diocesi www.diocesi.torino.it.

Mentre sabato 3 maggio i giovani delle diocesi di Torino e Susa si ritroveranno alla Tenda per poi andare a conoscere da vicino i luoghi della santità torinese. Divisi in gruppi, faranno tappa al Cottolengo e al Sermig; e anche a Maria Ausiliatrice e a Palazzo Barolo, nella chiesa di Santa Maria di Piazza e in altri luoghi, per conoscere meglio le realtà e la storia dei ‘santi sociali’. I giovani che hanno partecipato agli incontri con l’arcivescovo passeranno anche in Duomo per un momento di meditazione di fronte alla Sindone.

La Tenda e le iniziative collegate sono promosse dalla diocesi di Torino e hanno ottenuto contributi di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Fondazione Carlo Acutis. Inoltre nella Tenda sarà presente il ‘plastico’ del Telo, realizzato con materiali speciali, che consente alle persone ipovedenti di esplorare tatticamente la figura e le caratteristiche dello stesso, offrendo un’esperienza sensoriale che aiuta a comprendere meglio i dettagli e la posizione del corpo.

Online il sito www.sindone.it: portale web del centro internazionale di studi sulla Sindone

Un portale web dinamico e user-friendly per scoprire o approfondire la conoscenza della Sindone e dei temi ad essa legati. È il rinnovato www.sindone.it, il sito internet del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS) e del Museo della Sindone di Torino, progettato e rielaborato per rispondere alle specifiche esigenze degli utenti italiani e stranieri interessati a tutto ciò che riguarda il Telo custodito nel Duomo di Torino.

Da molti anni il CISS è presente sul web e sulle principali piattaforme social digitali allo scopo di offrire un servizio qualificato ed essere un interlocutore affidabile e serio per le persone che si avvicinano alla Sindone per i più svariati motivi. 

Il portale è una finestra aperta al mondo e contribuisce ad aiutare il CISS nelle attività di coordinamento e promozione a livello nazionale e internazionale di studi e attività divulgative relative alla Sindone, assicurandone il collegamento con la Custodia (Arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole) e la Proprietà (Santa Sede).

Dalle statistiche relative ai contatti via internet, mediamente ogni anno, risulta che le pagine web del CISS sono visitate da oltre 400.000 persone e ogni numero della Rivista digitale ‘Sindon’ (leggibile e scaricabile gratuitamente dal portale) conta una media di oltre 2.000 download.

La nuova versione del sito si adatta a tutti i terminali, dagli smartphone fino agli schermi HD, offrendo ai visitatori un’esperienza di navigazione ideale, con un approccio interattivo, oltre all’integrazione di contenuti multimediali. Il design ergonomico rende più facile, rapida e intuitiva la ricerca delle informazioni direttamente dalla home page, anche grazie ai menu a discesa che danno una visione generale dell’offerta.

Fin dalla pagina di apertura è infatti possibile avere una panoramica generale: la Sindone in primo piano e le due componenti fondamentali che fanno da motore ad ogni attività, ovvero il Centro Studi e il Museo.

Il nuovo sito web è stato progettato e realizzato dal dottor Daniele Druetto con il contributo degli studiosi del Centro. Tutti i contenuti sono fruibili attualmente in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo. Per le traduzioni il CISS si è avvalso della  consulenza del dottor Paolo Di Lazzaro (ENEA), del dottor Alfonso Sánchez Hermosilla (CES) e del dottor Laurent Touchagues (CIELT).

Le sezioni del sito più innovative sono quelle relative al tour virtuale del Museo, frutto del lavoro congiunto del professor Nello Balossino, Direttore Scientifico del Museo e dell’ingegner Sergio Rabellino, Tecnico di ricerca dell’Università di Torino. Altra novità è la possibilità di consultare mappe interattive che presentano la diffusione su territorio regionale, nazionale e internazionale del ricco patrimonio storico-artistico legato alla Sindone, frutto del progetto di censimento condotto dal CISS tuttora in corso.

Papa Francesco alla comunità monastica di Montevergine: farsi dono per Dio

“Do il benvenuto a tutti voi, al Padre Abate, ai monaci e ai collaboratori. Avete voluto questo incontro in occasione del Giubileo per il nono centenario di fondazione dell’Abbazia di Montevergine, avvenuta nel 1124 ad opera di San Guglielmo da Vercelli”: con queste parole papa Francesco ha ricevuto in udienza la Comunità Monastica dell’Abbazia di Montevergine, legata a Guglielmo da Vercelli, un monaco eremita vissuto tra l’XI e il XII secolo, attratto dai pellegrinaggi nei luoghi della cristianità.

E’ una storia che il papa ha ricordato ben volentieri: “All’origine della vostra storia non ci sono miracoli o eventi straordinari, ma la sollecitudine di un Pastore, il Vescovo di Avellino, che volle costruire, in quel luogo elevato, una chiesa e raccogliervi un piccolo numero di persone al servizio di Dio, per farne un centro di preghiera, di evangelizzazione e di carità”.

Riprendendo le parole di sant’Agostino di Ippona papa Francesco li ha invitati a farsi ‘dono per Dio’: “E’ il senso della vocazione monastica, che mette alla radice di ogni azione l’opera di Dio, e cioè la preghiera, a cui san Benedetto raccomanda di non anteporre nulla. Il Santuario della Madonna di Montevergine, posto in alto, come una vedetta, è visibile da tutta l’Irpinia, ed i fedeli vi accorrono, spesso a piedi, per trovarvi consolazione e speranza, per ricevere durante il pellegrinaggio nuova forza, come ancora oggi ricordano molti canti tradizionali, anche dialettali, che accompagnano i pellegrinaggi.

Ad accoglierli c’è la bellissima icona della Madre di Dio, con i suoi grandi occhi a mandorla, pronti a raccogliere lacrime e preghiere, che mostra a tutti, sulle ginocchia, il Bambino Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. Ebbene, farsi “dono per Dio” vuol dire pregare per avere anche voi quegli occhi grandi e buoni, e per mostrare, a chiunque incontrate, come Maria, il Signore, presente nei vostri cuori”.

In questa abbazia è stata accolta anche l’immagine della Sindone: “Durante la seconda guerra mondiale, la vostra comunità ha avuto la grazia di accogliere la Sacra Sindone, portata in segreto presso il vostro Santuario, perché vi fosse custodita e venerata, al sicuro dal rischio dei bombardamenti. Anche questa è un’immagine bellissima della vostra vocazione primaria: custodire l’immagine di Cristo in voi, per poterla mostrare ai fratelli”.

Una seconda sollecitazione proposta dal papa è quella di essere ‘dono di Dio’: “Donarsi cioè con generosità a chi sale al Santuario, perché, accostandosi ai Sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione, si senta, nell’attenzione e nella preghiera, accolto e portato sotto il manto della Madre di Dio.

E l’essere monaci, fisicamente lontani dal mondo, ma spiritualmente vicinissimi ai suoi problemi e alle sue angosce, custodi nel silenzio della comunione con il Signore, e al tempo stesso suoi ospiti generosi nell’accoglienza degli altri, e questo può rendervi, per chi vi incontra, un segno vivente ed eloquente della presenza di Dio. Perciò, cari fratelli, vi raccomando di non cedere alla tentazione di conformarvi alla mentalità e agli stili del mondo, di lasciarvi trasformare costantemente da Dio, rinnovando il vostro cuore e crescendo in Lui, perché chi viene da voi in cerca di luce non resti deluso”.

Ed a conclusione della giornata papa Francesco ha ricevuto i docenti e gli alunni delle Scuole dell’Archivio Apostolico e della Biblioteca Apostolica: i 140 anni della Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica e i 90 anni della Scuola Vaticana di Biblioteconomia: “Sono due istituzioni di alta formazione che giungono a traguardi importanti di cui mi felicito, perché conosco e apprezzo l’impegno che tutti voi profondete in un servizio che ha preparato e prepara molti archivisti e bibliotecari nella Chiesa e nel mondo”.

Durante l’incontro ha sottolineato l’importante compito della ricerca storiografica: “E’ un compito importante, il vostro, quello di favorire e sostenere, con ogni disponibilità, persone che, come dice l’evangelista Luca nel prologo del suo Vangelo, decidono di ‘fare ricerche accurate in ogni circostanza’ per giungere alla verità. Il vostro è veramente un servizio alla ‘solidità degli insegnamenti ricevuti’, in senso cristiano e umano. Una solidità tanto necessaria in tempi di notizie a volte diffuse senza verifiche e senza ricerche”.

Infine ha ricordato un’importante caratteristica delle due scuole vaticane: “… quella di avere un’impostazione eminentemente pratica e un approccio concreto ai problemi e agli studi, secondo una linea che ho più volte indicato, perché il confronto con la realtà delle cose vale di più dell’ideologia. Le ideologie uccidono sempre.

Tali scuole non sono ideologiche, ma formative: “Da voi si insegna e si impara a essere archivisti e bibliotecari a contatto, oltre che con gli studi, con l’esperienza viva di chi svolge in Biblioteca e in Archivio questa professione; a voi è concesso il privilegio di formarvi attingendo direttamente dal patrimonio secolare che l’Archivio e la Biblioteca hanno il compito e la responsabilità di custodire e di trasmettere alle generazioni presenti e future. E questi contatti, oltre che occasione di apprendimento tecnico, sono anche stimolo di apertura mentale e umana. Questa concretezza e questa apertura siano le stelle polari del vostro futuro cammino e di un deciso rilancio delle due Scuole vaticane”.

(Foto: Santa Sede)

Corpus Domini e Sacra Sindone, un legame indissolubile

La solennità del Corpus Domini chiude il ciclo delle feste del periodo post pasquale e celebra il mistero dell’Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena. La ricorrenza è stata istituita grazie ad una suora che nel 1246 per prima volle celebrare il mistero dell’Eucaristia in una festa slegata dal clima di mestizia e lutto della Settimana Santa. Il suo vescovo approvò l’idea e la celebrazione dell’Eucaristia divenne una festa per tutto il compartimento di Liegi, dove il convento della suora si trovava.

Fabio Quadrini racconta la realtà della Sindone

Per immetterci nella Settimana Santa sabato 1 aprile a Tolentino, in provincia di Macerata, il comitato per il ‘700^ anniversario della morte del Beato Tommaso da Tolentino’, in collaborazione con l’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC), l’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), Gruppo Scout Tolentino1, Sermit, Azione Cattolica Italiana, ha invitato ad una meditazione il sindonologo, dott. Fabio Quadrini (specializzato negli studi sindonici presso l’Ateneo Pontificio ‘Regina Apostolorum’di Roma) sul tema: ‘La Sindone: immagine della sofferenza dell’Innocente di tutti i tempi’, con l’ostensione della copia della Sindone in scala reale, essendo la reliquia originale conservata nel Duomo di Torino, nell’anniversario della morte del beato Tommaso da Tolentino e compagni, avvenuta a Thane, in India il 9 aprile 1321.

Presentata la serie web ‘La Sindone di Torino’

L’avventura della Sindone continua a interrogare i mondi della scienza e della fede. Al Telo custodito nella Cattedrale di Torino è dedicato il progetto crossmediale presentato venerdì 17 febbraio al Polo Teologico torinese, in via XX Settembre 83. Il Custode pontificio della Sindone, l’arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole, ha illustrato l’iniziativa, collegando il progetto alle esperienze di fede, ricercascientifica, devozione che da secoli coinvolgono la storia del Telo.

I giovani di Taizé si incontrano a Torino

Fino a domenica 10 luglio Torino ospita il 44° ‘Pellegrinaggio di fiducia sulla Terra’: un’iniziativa guidata dalla Comunità ecumenica di Taizé che dal 1978 raduna in una grande città europea migliaia di giovani, offrendo loro l’opportunità di vivere insieme, per alcuni giorni, un’esperienza con momenti di confronto, riflessione e preghiera e conoscenza del territorio.

Mons. Nosiglia si congeda da Torino con il pensiero per il lavoro

Oggi Torino elegge il suo arcivescovo, mons. Roberto Repole, che è succeduto a mons. Cesare Nosiglia, il quale ha officiato la celebrazione eucaristica, mercoledì 4 maggio nella festa liturgica della Sacra Sindone, ricordando l’incontro con papa Francesco:

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