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Papa Francesco ai seminaristi: vivete la misericordia di Dio

In occasione del centenario dell’elezione di papa Pio XI papa Francesco ha incontrato in udienza la Comunità del Pontificio Seminario Lombardo, che si affaccia sulla piazza davanti la basilica di Santa Maria Maggiore, nel rione Esquilino in Roma, rispondendo alle domande dei seminaristi e ringraziando il Rettore:

Papa Francesco: la Parola di Dio rigenera

Nella giornata della Parola del Signore papa Francesco nell’Angelus domenicale ha raccontato l’inizio dell’insegnamento di Gesù, che annuncia la liberazione e da senso alla vita:

“C’è l’unzione dello Spirito Santo. A volte, capita che le nostre prediche e i nostri insegnamenti rimangono generici, astratti, non toccano l’anima e la vita della gente. E perché? Perché mancano della forza di questo oggi, quello che Gesù ‘riempie di senso’ con la potenza dello Spirito è l’oggi. Oggi ti sta parlando.

Sì, a volte si ascoltano conferenze impeccabili, discorsi ben costruiti, che però non smuovono il cuore e così tutto resta come prima… Per questo chi predica, per favore, è il primo a dover sperimentare l’oggi di Gesù, così da poterlo comunicare nell’oggi degli altri. E se vuole fare lezioni, conferenze, che lo faccia, ma da un’altra parte, non al momento dell’omelia, dove deve dare la Parola così che scuota i cuori”.

Ed ha ringraziato chi annuncia il Vangelo: “La Parola di Dio, infatti, è viva ed efficace, ci cambia, entra nelle nostre vicende, illumina il nostro quotidiano, consola e mette ordine. Ricordiamoci: la Parola di Dio trasforma una giornata qualsiasi nell’oggi in cui Dio ci parla. Allora, prendiamo in mano il Vangelo, ogni giorno un piccolo brano da leggere e rileggere”.

E’ un invito a leggere il Vangelo: “Portate in tasca il Vangelo o nella borsa, per leggerlo nel viaggio, in qualsiasi momento, e leggerlo con calma. Con il tempo scopriremo che quelle parole sono fatte apposta per noi, per la nostra vita.

Ci aiuteranno ad accogliere ogni giornata con uno sguardo migliore, più sereno, perché, quando il Vangelo entra nell’oggi, lo riempie di Dio. Vorrei farvi una proposta. Nelle domeniche di quest’anno liturgico viene proclamato il Vangelo di Luca, il Vangelo della misericordia… Familiarizziamo col Vangelo, ci porterà la novità e la gioia di Dio!”

Mentre nella celebrazione eucaristica papa Francesco ha sottolineato che la Parola svela Dio: “Gesù, all’inizio della sua missione, commentando quel determinato passo del profeta Isaia, annuncia una scelta precisa: è venuto per la liberazione dei poveri e degli oppressi. Così, proprio attraverso le Scritture, ci svela il volto di Dio come di Colui che si prende cura della nostra povertà ed ha a cuore il nostro destino”.

Gesù annuncia la vicinanza di Dio: “Il Dio vicino, con quella vicinanza che è compassionevole e tenera, vuole sollevarti dai pesi che ti schiacciano, vuole riscaldare il freddo dei tuoi inverni, vuole illuminare le tue giornate oscure, vuole sostenere i tuoi passi incerti.

E lo fa con la sua Parola, con la quale ti parla per riaccendere la speranza dentro le ceneri delle tue paure, per farti ritrovare la gioia nei labirinti delle tue tristezze, per riempire di speranza l’amarezza delle solitudini. Ti fa andare, ma non in un labirinto: ti fa andare nel cammino, per trovarlo di più, ogni giorno”.

Ed allora la Parola porta all’uomo: “Ci porta a Dio e ci porta all’uomo. Proprio quando scopriamo che Dio è amore compassionevole, vinciamo la tentazione di chiuderci in una religiosità sacrale, che si riduce a culto esteriore, che non tocca e non trasforma la vita. Questa è idolatria. Idolatria nascosta, idolatria raffinata, ma è idolatria. La Parola ci spinge fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli con la sola forza mite dell’amore liberante di Dio”.

Gesù è venuto per annunciare la liberazione: “Nella sinagoga di Nazaret Gesù ci rivela proprio questo: Egli è inviato per andare incontro ai poveri, che siamo tutti noi, e liberarli. Non è venuto a consegnare un elenco di norme o ad officiare qualche cerimonia religiosa, ma è sceso sulle strade del mondo a incontrare l’umanità ferita, ad accarezzare i volti scavati dalla sofferenza, a risanare i cuori affranti, a liberarci dalle catene che ci imprigionano l’anima. In questo modo ci rivela qual è il culto più gradito a Dio: prendersi cura del prossimo”.

Per questo la Parola di Dio mette in crisi: “Non ci lascia tranquilli, se a pagare il prezzo di questa tranquillità è un mondo lacerato dall’ingiustizia e dalla fame, e a farne le spese sono sempre i più deboli. Sempre pagano i più deboli.

La Parola mette in crisi quelle nostre giustificazioni che fanno dipendere ciò che non va sempre da altro e dagli altri. Quanto dolore sentiamo nel vedere i nostri fratelli e sorelle morire sul mare perché non li lasciano sbarcare! E questo, alcuni lo fanno in nome di Dio”.

La Parola di Dio invita all’azione: “Ci esorta ad agire, a unire il culto di Dio e la cura dell’uomo. Perché la sacra Scrittura non ci è stata data per intrattenerci, per coccolarci in una spiritualità angelica, ma per uscire incontro agli altri e accostarci alle loro ferite. Ho parlato della rigidità, di quel pelagianesimo moderno, che è una delle tentazioni della Chiesa.

E quest’altra, cercare una spiritualità angelica, è un po’ l’altra tentazione di oggi: i movimenti spirituali gnostici, lo gnosticismo, che ti propone una Parola di Dio che ti mette ‘in orbita’ e non ti fa toccare la realtà. La Parola che si è fatta carne e vuole diventare carne in noi”.

L’invito del papa è quello di essere profetici: “Chiediamoci allora: vogliamo imitare Gesù, diventare ministri di liberazione e di consolazione per gli altri, attuare la Parola? Siamo una Chiesa docile alla Parola?

Una Chiesa portata all’ascolto degli altri, impegnata a tendere la mano per sollevare i fratelli e le sorelle da ciò che li opprime, per sciogliere i nodi delle paure, liberare i più fragili dalle prigioni della povertà, della stanchezza interiore e dalla tristezza che spegne la vita? Vogliamo questo?”

(Foto: Santa Sede)

Card. Zuppi: ‘Aiutare a far crescere una cultura della vita, che vuol dire una protezione della fragilità’

“Abbiamo di fronte tante sfide, che richiedono molta serietà, preparazione, competenza, capacità di ascolto e di dialogo e, anche per questo, difesa delle proprie ragioni. Uno dei problemi sui quali ci troveremo a confrontarci è quello dell’idea della vita che, come dice papa Francesco, non può essere mai scartata”.

La Chiesa cammina nella strada del Concilio Vaticano II

Ieri a Roma si è conclusa la 75^ assemblea dei vescovi, aperta da un incontro con papa Francesco sulla necessità del sinodo come cammino unitario, su cui è stato incentrato il discorso di apertura del presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, che ha trovato conferma negli approfondimenti con cui i vescovi hanno rimarcato la preoccupazione per una situazione sociale e ambientale che rischia di penalizzare soprattutto i giovani e i più deboli, oltre che l’invito a fare del cammino sinodale un’occasione di incontro e di ascolto di tutti, in particolare di quanti vivono con difficoltà l’appartenenza ecclesiale o sono disillusi.

La Giornata del Migrante a Loreto per costruire un ‘noi’ più grande

“A tutti gli uomini e le donne del mondo va il mio appello a camminare insieme verso un noi sempre più grande, a ricomporre la famiglia umana, per costruire assieme il nostro futuro di giustizia e di pace, assicurando che nessuno rimanga escluso”: questo è stato il tweet con il quale papa Francesco ha introdotto la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Il papa affida il popolo slovacco al Madonna dei sette dolori

Giunto all’ultima tappa del viaggio apostolico papa Francesco ha celebrato la messa al Santuario della Madonna dei sette dolori di Šaštín, venerata nel giorno odierno dalla Chiesa locale, disegnando l’identikit dell’autentico fedele di Cristo attraverso il disegno del logo del viaggio in Slovacchia:

Papa Francesco invita il Consiglio Ecumenico a non cadere nella trappola del quieto vivere

Con l’incontro ecumenico del pomeriggio papa Francesco ha lasciato l’Ungheria ed è atterrato in Slovacchia,  ringraziando il presidente Áder per la ‘calda ospitalità’ dei cittadini. A Bratislava il papa è stato accolto dalla presidente della Repubblica ai piedi della scala anteriore dell’aereo. All’arrivo il papa è stato  accolto da un piccolo gruppo di fedeli e dalle delegazioni ufficiali, tra cui anche una sopravvissuta all’ Olocausto.

Mons. Sorrentino: l’economia di san Francesco suscita la fraternità

Rifondare una nuova economia, mettendo al centro l’uomo, creando le condizioni affinché si attivino processi produttivi dal basso in cui l’elemento della fraternità degli attori in campo sia fondamentale: poggia su questi elementi la riflessione teologico-economica contenuta nell’ultimo libro del vescovo di Assisi–Nocera Umbra–Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, intitolato ‘Francesco d’Assisi e l’economia della fraternità’, pubblicato da Edizioni Francescane Italiane.

Card. Bassetti ai fedeli: non rassegnarsi alla banalità

“Stiamo attraversando un periodo storico turbato da tante tensioni e fermenti, ma purtroppo privo di slanci utopici e spesso ripiegato nella contemplazione di ‘bassi profili’. Proprio agli uomini e alle donne che si agitano in tale contesto, il credente è chiamato a testimoniare la radicalità del Vangelo. Non è facile oggi per noi calarci nel solco di una tradizione passata che, pur coi suoi limiti, è stata capace di coniugare, almeno nei suoi tempi migliori, profezia ed etica della responsabilità”.

Lo Bascio: l’Oratorio è l’anima dei ragazzi

La scuola è terminata e l’estate è iniziata; i ragazzi cercano un po’ di riposo, pensando di fuggire alla quotidiana noia tra mascherine e la ripresa della normalità della vita, dopo la ‘quarantena’ dovuta al Covid 19. Ed allora si aprono gli oratori che, sempre nel rispetto delle regole, ospitano ragazzi e ragazze, che riflettono e giocano con un’ambientazione da Far West, affrontando il tema di fondo dell’amore, in quanto l’oratorio fa sentire tutti a casa.

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