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Dai teologi un grido di profezia per il Mediterraneo

A metà giugno si è svolto a Molfetta un laboratorio di alcune facoltà teologiche del Mediterraneo, da cui è scaturito un documento in grado di offrire un contributo ‘teologico’ per contribuire a leggere quanto accade con spirito critico e profetico alla luce del Vangelo, in grado di denunciare il naufragio di civiltà che in esso si consuma, aprendo al riconoscimento del desiderio e della promessa di fraternità racchiusi in questo mare, dopo l’ultimo naufragio avvenuto nel mar Egeo:

La tomba

Nel 2000, in un’intervista al Corriere della sera, avevo dichiarato che il Mediterraneo era un cimitero di immigrati morti in mare. La tragedia recente degli oltre 600 morti affogati di fronte alla Grecia vanno ad aggiungersi a quelli degli anni precedenti.

Dolore per il naufragio in Grecia: l’Europa sia all’altezza della situazione

“Provo tanto dolore per la morte dei migranti, tra cui molti bambini, nel naufragio avvenuto nel Mar Egeo. Dobbiamo fare tutto il possibile affinché i migranti che fuggono dalla guerra e dalla povertà non trovino la morte mentre cercano un futuro di speranza. In questa festa e in questo mese del Cuore di Gesù, chiediamo al Signore di rendere il nostro cuore simile al suo e di essere suoi strumenti perché Lui possa ‘passare facendo del bene’ a tutti”.

Papa Francesco ha spiegato ai giornalisti l’impegno della Santa Sede per la pace

Atterrato a Fiumicino alle 19.25 di ieri, di ritorno dall’Ungheria, dove dal 28 al 30 aprile si è svolta la 41^ visita apostolica, come di consueto al termine di ogni viaggio, papa Francesco si è recato nella basilica di Santa Maria Maggiore per ringraziare la Vergine Maria del buon esito dei tre giorni che lo hanno impegnato negli incontri a Budapest.

Dal Colosseo la Via Crucis di chi ha abbracciato la croce

Al Colosseo, ieri, papa Francesco non ha potuto presiedere la Via Crucis, ma si è unito da Casa Santa Marta alla preghiera dei fedeli, che hanno meditato le stazioni della Via Crucis, incentrate sul tema ‘Voci di pace in un mondo di guerra’ attraverso le voci di tutti coloro che provengono dai paesi martoriati dalla guerra, chiamata ‘terza guerra mondiale a pezzi, con le testimonianze ascoltate dal papa durante i suoi viaggi apostolici e in altre occasioni.

Da Milano a Casal di Principe: le mafie si possono sconfiggere

“Caro don Luigi Ciotti, signore e signori dell’associazione Libera contro le mafie, benvenute e benvenuti a Milano. L’occasione è particolare e importante: la XXVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Libera da tanti anni conduce una battaglia indefessa e coraggiosa contro la mafia, contro l’organizzazione criminale, ma anche contro le connivenze politiche che talvolta si registrano e contro gli interessi economici che si nascondono e proliferano dietro l’attività criminosa”.

Per il papa i corridoi umanitari evitano le tragedie nel Mediterraneo

‘Una via praticabile per evitare le tragedie e i pericoli legati al traffico di essere umani’: questi sono per papa Francesco i corridoi umanitari, avviati nel 2016 come risposta alla situazione sempre più drammatica nella rotta Mediterranea, ricevendo in udienza i rifugiati giunti in Europa attraverso i corridoi umanitari, insieme alle famiglie e ai rappresentanti delle Comunità che li accolgono e ne curano l’integrazione, che sono la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, la Chiesa italiana attraverso la Caritas.

Il Mediterraneo è un cimitero. Il Papa invoca soluzioni concrete

Le immagini dei corpi senza vita dei migranti spiaggiati sulla costa di Cutro, in Calabria, hanno scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale. 
Si tratta di una delle più gravi stragi di migranti nel Mediterraneo dal 2015, quando morirono oltre 800 persone nel naufragio di un barcone al largo della Libia.

Dopo il naufragio di Cutro: mai più morti per i migranti

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alcuni giorni dopo il naufragio a Cutro di un barcone, con il suo viaggio ha interpretato il sentimento della maggioranza degli italiani, che è di fratellanza e di solidarietà e dalle cronache giornalistiche si può comprendere gli impegni che il presidente della Repubblica avrebbe preso  con i profughi afghani e di altri Paesi che ora dovranno affrontare altre mille difficoltà, esprimendo il “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nel quale hanno perso la vita decine di persone e tra queste alcuni bambini.

Naufragio in Calabria: basta morti nel Mediterraneo

“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle. E non dimentichiamo la tragedia della guerra in Ucraina, già un anno è stato fatto di guerra. E non dimentichiamo il dolore del popolo siriano e di quello turco per il terremoto”.

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