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Papa Francesco invita i Cappuccini alla ‘mistica’ della collaborazione

‘Fraternità, disponibilità, impegno per la pace’: con questi tre suggerimenti papa Francesco oggi ha ricevuto i delegati all’86^ Capitolo Generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini con l’invito a promuovere la fraternità attraverso un ricordo di quando era vescovo nella capitale argentina: “Ricordo i vostri frati a Buenos Aires: bravi confessori. Quei baschi che Franco aveva cacciato via, sono arrivati lì. Bravi confessori, bravi.
E uno è ancora vivo, che è argentino; l’ho fatto cardinale, adesso. Questo perdona tutto! Mi ha raccontato questo: che a volte lui sente lo scrupolo di perdonare troppo (perdona sempre), e un giorno è andato davanti al Signore, in cappella, per chiedere scusa: ‘Scusami, Signore, ho perdonato troppo… Però sei stato Tu a darmi il cattivo esempio!’ Così prega questo bravo Cardinale vostro”.
Dopo questa pennellata di ‘colore’ il papa ha sottolineato l’importanza di un Capitolo generale: “Quello che state vivendo è un momento importante per voi e per la Chiesa. Il Capitolo, infatti, raccoglie frati provenienti da Paesi e culture diversi, che si riuniscono per ascoltarsi e parlarsi nell’unico linguaggio dello Spirito.
E’ un’occasione straordinaria per condividere le ‘cose meravigliose’ che Dio continua a operare attraverso di voi, figli di san Francesco sparsi nel mondo. Auspico pertanto che, mentre ringraziate Dio per lo sviluppo dell’Ordine, soprattutto nelle giovani Chiese, profittiate di questo confronto per interrogarvi su quanto il Signore vi chiede, per poter continuare, oggi, ad annunciare con passione il Regno di Dio sulle orme del Poverello”.
Ed ha sottolineato le tre parole importanti per la spiritualità francescana quali la disponibilità, l’impegno per la pace e la fraternità, secondo il motto di questo capitolo (‘Il Signore mi dette dei fratelli’ ‘per andare per il mondo’: “Esso richiama l’esperienza di Francesco, sottolineando che la missione, secondo il suo carisma, nasce nella fraternità per promuovere fraternità (RB 3, 10-12; cfr Lettera ai membri della famiglia francescana nell’VIII centenario dell’approvazione della Regola Bollata, 9 novembre 2023).
Alla base c’è, potremmo dire, una ‘mistica della collaborazione’, per cui nessuno, nel progetto di Dio, può considerarsi un’isola, ma ciascuno è in relazione con gli altri per crescere nell’amore, uscendo da sé stesso e facendo della propria unicità un dono ai fratelli. Uno di voi che abbia cura della propria unicità, ma senza trasformarla in dono ai fratelli, ancora non ha incominciato a essere cappuccino!”
Quindi il centro di ogni azione ‘missionaria’ ci deve essere sempre la persona: “Nei vostri incontri, perciò, vi invito a vigilare perché al centro non si mettano mai le risorse economiche, i calcoli umani o altre realtà di questo tipo: sono tutti strumenti utili, di cui è pure necessario preoccuparsi, ma sempre come mezzi, mai come fini. Al centro ci siano le persone: quelle a cui il Signore vi manda e quelle con cui vi dona di vivere, il loro bene, la loro salvezza. In una parola: al centro ci sia la fraternità, di cui vi incoraggio a farvi promotori nelle vostre case formative, nella grande famiglia francescana, nella Chiesa e in tutti gli ambiti in cui operate, anche a costo di rinunciare, in favore della fraternità, a progetti e realizzazioni di altro tipo. La fraternità è al primo posto. Siete frati”.
La messa al centro della persona significa disponibilità: “Un segno importante, specialmente in tempi come i nostri, segnati da conflitti e chiusure, dove l’indifferenza e l’egoismo sembrano prevalere sulla disponibilità, sul rispetto e sulla condivisione, con conseguenze gravi ed evidenti, come l’iniquo sfruttamento dei poveri e la devastazione ambientale…
. Cercate di essere sempre così: semplici, liberi e disponibili, pronti a lasciare tutto (cfr Mc 1,18) per farvi presenti là dove il Signore vi chiama, senza cercare riconoscimenti e senza accampare pretese, con cuore e braccia aperti. E questa sarà la vostra povertà”.
Fraternità e disponibilità conducono alla pace: “E veniamo così al terzo valore che vi caratterizza: l’impegno per la pace. Siate pacifici. Infatti, il vostro saper stare con tutti, in mezzo alla gente, al punto da essere comunemente considerati i ‘frati del popolo’, nel corso dei secoli vi ha resi esperti ‘operatori di pace’, capaci di creare occasioni di incontro, di mediare la risoluzione di conflitti, di riunire le persone e di promuovere una cultura della riconciliazione, anche nelle situazioni più difficili”.
Questo è un carisma particolare per i francescani: “San Francesco stesso, come sappiamo, è giunto ad essere l’ ‘uomo di pace’ che tutto il mondo riconosce, partendo dall’incontro con i lebbrosi, nel cui abbraccio ha scoperto e accettato le sue ferite più profonde e nella cui presenza ha incontrato Cristo, suo Salvatore. Così, da perdonato si è fatto portatore di perdono, da amato dispensatore di amore, da riconciliato promotore di riconciliazione.
Si è sentito perdonato, amato, riconciliato e porta il perdono e porta l’amore e porta la riconciliazione. E voi dovete essere così, uomini d’amore, di perdono, di riconciliazione. È la fede che lo ha reso in tante occasioni strumento di pace nelle mani di Dio, ed essa, per Lui come per noi, ha avuto e avrà sempre un legame vitale con la vicinanza agli ultimi, non dimentichiamolo”.
Terminata quest’udienza papa Francesco ha ricevuto i dirigenti ed o dipendenti dell’Azienda ‘Terna’, “un’impresa che è tra gli attori più importanti della vita economica e sociale in Italia e in Europa, con presenze significative in altri Paesi”.
Ha sottolineato la necessità di una produzione di energia pulita: “Voi vi impegnate per un futuro alimentato da energia pulita, per nuovi modi di consumarla e di produrla basati sempre più su fonti rinnovabili. In effetti, c’è molta energia sporca nel pianeta. Sporca, certo, per le troppe fonti fossili e non rinnovabili; ma anche sporcata dall’ingiustizia, da guerre che nascono e si alimentano dalla fame di energia; sporcata da rapporti di lavoro ingiusti, da concentrazioni di enormi profitti in poche mani, da ritmi di lavoro insostenibili che inquinano le relazioni aziendali e l’anima delle persone”.
Energia pulita deve portare anche ad una ‘democrazia energetica’: “Non si può essere cittadini sovrani se si resta sudditi energetici. Ecco perché merita di essere sostenuta e incoraggiata la diffusione delle comunità energetiche, quelle nuove espressioni di cittadinanza integrale e di democrazia, che, con fatica, si stanno sviluppando anche in Italia. E questo è buono”.
(Foto: Santa Sede)
Il papa ai Redentoristi: non temete di sporcarvi le mani

Sabato 1 ottobre, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, papa Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti al XXVI Capitolo Generale dei Redentoristi, in cui è stato eletto il nuovo Governo Generale della Congregazione del Santissimo Redentore ed il nuovo Superiore Generale, p. Rogério Gomes, che ha presentato al papa alcune delle conclusioni delle riflessioni e dell’impegno della Congregazione del Santissimo Redentore per i prossimi sei anni.
Papa Francesco presenta la Madonna orante

“Oggi celebriamo la Dedicazione della Basilica di San Pietro in Vaticano e quella di San Paolo sulla via Ostiense. Questa festa che pone in luce il significato della chiesa, edificio sacro dove si raccolgono i credenti, susciti in tutti noi la consapevolezza che ognuno è chiamato ad essere tempio vivente di Dio”.