Sesso, horror e gender: il Comitato “Media e Minori” procederà contro la Rai. “NEMICI!”: duro attacco dal Parlamento Europeo a Pro Vita & Famiglia

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In occasione del Festival di Sanremo e della choccante, violenta e sessualmente esplicita serie 9-1-1 in onda sulla Rai, Pro Vita & Famiglia Onlus ha dato vita ad una serie di petizioni, affissioni e camion-vela per chiedere alla Rai di cessare con la messa in onda di contenuti blasfemi o non idonei per un pubblico di minori. Per la RAI si mette male, scrive l’Associazione Pro Vita & Famiglia Onlus.

A seguito del contestato episodio della serie 9-1-1, trasmesso il 7 gennaio in fascia protetta [Serie shock sulla RAI davanti ai bambini. È deciso: Pro Vita & Famiglia denuncia la Rai e ha lanciato una petizione urgente – 2 febbraio 2022], il Comitato di Applicazione del codice di autoregolamentazione “Media e Minori” ha stabilito di avviare un procedimento di istruttoria nei confronti dell’emittente pubblica. La decisione è stata presa all’unanimità nel corso della seduta del 10 febbraio. Ulteriori sviluppi saranno oggetto di pubblicazione nei termini della normativa vigente.

Il ricorso al Comitato era partito a metà gennaio per iniziativa dell’ex parlamentare Carlo Giovanardi e dell’ex presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Luisa Santolini, a seguito della visione dell’episodio intitolato Luna piena. Le immagini tramesse erano raccapriccianti, sessualmente esplicite, con riferimenti persino al gender e a tratti irreali o ai limiti dell’irreale: scene di licantropia e antropofagia, sadomasochismo e lesbismo, accompagnate dall’ennesima velata propaganda all’utero in affitto.

«Puntiamo innanzitutto a far rispettare la normativa vigente sulla tutela dei minori nelle fasce protette. Il punto di partenza è quindi l’ottemperanza delle regole che, in questo caso, ritengo siano state platealmente disattese. Per di più parliamo di un programma della tv di stato, per la quale pago il canone», aveva dichiarato Carlo Giovanardi, intervistato da Pro Vita & Famiglia Onlus, subito dopo la presentazione del ricorso.

Al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione “Media e Minori” è stata indirizzata anche una petizione di Pro Vita & Famiglia, che in pochi giorni ha raccolto oltre 24mila firme: QUI.

In ambito parlamentare, invece, il caso ha suscitato la reazione del senatore leghista Simone Pillon, che ha rivolto un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, per sapere «se il Ministro interrogato è a conoscenza della questione; quali iniziative abbia messo in atto o intenda mettere in atto per rimediare a questa incresciosa vicenda; quali misure, anche di carattere normativo, intenda porre in essere per impedire che si ripeta una situazione come quella descritta in premessa e per garantire alle famiglie italiane che i loro figli possano fruire di un servizio televisivo scevro da contenuti osceni e violenti».

“NEMICI!”: Duro attacco dal Parlamento Europeo a Pro Vita & Famiglia

Il 10 febbraio 2022 si è svolta al Parlamento Europeo un’audizione della Commissione diritti delle donne e uguaglianza di genere sul tema Contrastare i movimenti anti-gender oggi per difendere l’uguaglianza di genere in Europa domani, nel corso della quale è stata espressamente citata l’Associazione Pro Vita & Famiglia, definita un “nemico comune” per donne e persone LGBTQAI+, a causa delle sue campagne per la tutela della vita e del diritto dei genitori di educare i loro figli. È la prima volta che l’Associazione è attaccata dai piani alti di un potere così forte, parlandone come fosse una banda di pericolosi terroristi che attentano ai diritti umani, mentre fa l’esatto opposto: chiede che i diritti umani siano davvero applicati, a partire da quelli dei più indifesi nel grembo materno.

Quindi, Pro Vita & Famiglia sarebbe un “nemico” da studiare e contrastare perché farebbe parte di un terribile “movimento anti-aborto e anti-gender” (sic!). Che cosa intendono per “anti-aborto” e “anti-gender”? Forse che si difende la dignità della vita umana al 100%, sin dal concepimento, e il diritto dei genitori di difendere i figli dalla folle ideologia gender?

«Beh, allora sì, lo siamo! – dichiara Jacopo Coghe, Vice Presidente de Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus -. E sai cosa? Io ne vado anche molto fiero (spero anche chi legge). Non ci faremo intimidire dagli attacchi dei poteri forti. Da non crederci. Si deve assolutamente ascoltare con le proprie orecchie ciò che si è detto al Parlamento Europeo contro Pro Vita & Famiglia tramite il video di pochissimi minuti che ho fatto realizzare. Guarda di seguito il video».

Clicca qui per ascoltare le esatte parole pronunciate contro Pro Vita & Famiglia, per rendersi conto di persona dell’attacco che è stato appena sferrato, perché ci riguarda tutti noi.

«Parole di gravità inaudita – prosegue Jacopo Coghe -, e per di più senza il minimo contraddittorio. Hai presente quando la relatrice cita gli iniziatori del movimento anti-gender in Italia nel 2013? Siamo proprio noi! Le prime manifestazioni contro il Ddl Scalfarotto (l’antenato del Ddl Zan) sono state organizzate proprio da Pro Vita e Generazione Famiglia, che poi si sono unite in… Pro Vita & Famiglia! Adesso dico che cosa faremo. Non subiremo questo attacco senza reagire. Non ce ne staremo “zitti e buoni”. Per un motivo semplice: io non ci sto a passare per un “nemico” delle donne, delle persone omosessuali o transessuali o di chicchessia. Io non sono “contro” nessuno, e so che nemmeno tu lo sei. Per questo Pro Vita & Famiglia risponderà al Parlamento Europeo.

Noi siamo talmente rispettosi delle donne (come degli uomini) e di chiunque – a prescindere dall’orientamento sessuale o qualsiasi altra caratteristica – che ci battiamo ogni santo giorno perché sia garantito il diritto alla Vita di TUTTI gli esseri umani. Nessuno escluso!

A proposito, visto che si avvicina l’8 marzo… Sai quante donne sono abortite ogni anno nel mondo solo perché tramite esami di laboratorio si è scoperto che si tratta di feti femminili? Milioni. L’aborto oggi è il più grande nemico delle donne, perché ne stermina a milioni in tutto il mondo. E poi l’Unione Europea si lamenta perché “non ci sono abbastanza donne nei ruoli apicali e di potere delle aziende private o degli organi pubblici”! Quale ignobile ipocrisia! Se solo smettessimo di abortirle…

Ovviamente, parlo delle donne per evidenziare meglio il paradosso, ma è chiaro che non c’è nessuna differenza tra uomini e donne quando si tratta dell’orrore assoluto dell’aborto. Nessuna.
Andrò fino al Parlamento Europeo a mettere in chiaro tutto ciò. Nei prossimi giorni condividerò i dettagli del piano che ho già in mente per rispondere a questo attacco dei poteri forti. Sarà qualcosa di “grosso”, lo assicuro».

Pro Vita & Famiglia non è un club privato. Non è una serie di articoli che vengono letti e (speriamo) apprezzati. È molto di più. È azione comune. L’Associazione ci mette passione, determinazione, pianificazione e strumenti pratici. Ma se chi legge non “accendi la miccia” (leggendo, firmando, condividendo, donando, se può) è tutto vano.

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