All’insegna della solidarietà Savoia e Borbone delle Due Sicilie con il Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano

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Appena varato, il nuovo statuto del Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano OdV, presieduto dal Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, si fregia già di due prestigiosi membri nel proprio Comitato d’Onore. Il Comitato può essere composto anche da non associati che ne facciano richiesta propria sponte o che siano nominati dal Consiglio Direttivo, i quali – su richiesta del Presidente o del Consiglio Direttivo – esprimeranno pareri, pur non vincolanti. Ne potranno far parte, su proposta del Presidente, le Autorità Civili e Militari di alto profilo, i rappresentanti di Case Reali e i Gran Maestri di antichi Ordini Cavallereschi. I primi due membri ascritti sono S.A.R. il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Noto, cugino terzo del Re di Spagna e S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Piemonte, Principe di Venezia, nipote dell’ultimo Re d’Italia.

Don Jaime, il più giovane, è particolarmente sensibile verso i temi della beneficenza, patrocinata dalla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Ordine Dinastico della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, con a Capo S.A.R. Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Emanuele Filiberto, da sempre attento ai bisogni degli “ultimi”, porta avanti con successo le tradizioni filantropiche della propria famiglia attraverso la promozione delle attività umanitarie e caritative degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia.

Si tratta, dunque, di due membri accomunati dalla volontà sincera e sentita di prodigarsi concretamente a favore delle attività del Corpo Internazionale di Soccorso, anche al di là dell’ascrizione al Comitato d’Onore del C.I.S.

S.A.R. Il Principe Don Jaime di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Noto

Discendente di Francesco II, ultimo Re delle Due Sicilie, è il figlio primogenito di S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Gran Maestro dell’Insigne e Reale Ordine di San Gennaro e degli Ordini Dinastici e di S.A.R. la Principessa Doña Sofía di Borbone delle Due Sicilie, Duchessa di Calabria e Contessa di Caserta, ecc. nata Landaluce y Melgarejo, figlia di Don José Manuel Landaluce y Domínguez e di Doña Blanca Melgarejo y González (nipote del V Duca di San Fernando de Quiroga).
Suo nonno, cugino di primo grado di S.M. Don Juan Carlos Re di Spagna, era S.A.R. il Principe Don Carlos Maria di Borbone delle Due Sicilie e Borbone-Parma, Duca di Calabria, Conte di Caserta, Infante di Spagna, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie (1964-2015), Gran Maestro degli Ordini Dinastici e sua nonna è S.A.R. la Principessa Anna d’Orléans (1938), Principessa di Francia e Duchessa Vedova di Calabria, figlia di S.A.R. Enrico d’Orléans Conte di Parigi e di S.A.R. la Principessa Isabella d’Orléans-Braganza nata Principessa Imperiale del Brasile, Contessa di Parigi e Duchessa d’Orléans.
Nato a Madrid il 26 giugno 1996, è laureato in giurisprudenza al Centro Universitario Villanueva e ha conseguito un Master in Business Administration alla IE University Business School.
Dal 2018 è Direttore di un fondo di venture capital (una delle principali società globali specializzate in investimenti nelle fasi iniziali e come acceleratore e innovatore aziendale) a Parigi e da luglio 2019 anche in Spagna.
Parla italiano, spagnolo, inglese e francese. Attualmente vive a Parigi.
Visita di frequente l’Italia, accompagnando l’Augusto Genitore o rappresentandolo nelle attività religiose, benefiche e culturali patrocinate dalla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Ordine Dinastico della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie.
È Cavaliere dell’Insigne e Real Ordine di San Gennaro, Gran Connestabile del Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione, Gran Prefetto e Presidente della Real Deputazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere Gran Croce di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere dell’Ordine Militare di Alcántara, Cavaliere Real Maestranza de Zaragoza, Cavaliere Real Maestranza de Valencia, Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta.

S.A.R. Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, Principe di Piemonte, Principe di Venezia

Nasce a Ginevra il 22 giugno del 1972. Suo Nonno, Sua Maestà Re Umberto II d’Italia, gli conferì il titolo di Principe di Venezia.
Da bambino ha potuto contare sulle doti culturali, in specie storiografiche, della Regina d’Italia, Sua Maestà Maria José, Sua nonna. Quando lo si incontra, si intuisce subito il carattere dell’uomo reale, concreto, dalla mentalità rivolta al futuro, nutrita dalle radici storiche e morale di Famiglia, avendo quali esempi diversi antenati, tra cui spiccano figure di profonde doti politiche, spirituali e umane. Non ultimo il grande esempio ricevuto da Suo nonno Sua Maestà Re Umberto II, e da Suo Padre il Principe Vittorio Emanuele, dai quali ha accolto e fatto Sue la grande dignità, il senso del dovere e di abnegazione, e l’amore profondo per la Sua Patria e il Suo Popolo.
L’esilio a cui è stato costretto dalla nascita e fino ai trent’anni, è stato per lui un ulteriore stimolo a partecipare, in modo attivo e responsabile, alla vita del Paese. La Sua formazione umana si è sviluppata inoltre attraverso il Liceo Le Rosey, conseguendo il diploma di maturità scientifica a Losanna. Il Suo istinto per la finanza l’ha portato ad abbandonare gli studi universitari intrapresi in architettura in favore di quelli in scienze politiche, per poi lanciarsi nel mondo bancario internazionale. Ha creato, a soli ventisei anni, il «Fondo Altin» primo «fondo di fondi hedge» quotato nella Borsa di Zurigo. Successivamente ha istituito un prodotto finanziario tutto italiano, legato alla «Fondazione Emanuele Filiberto Charity Fund». Il fondo si proponeva di generare utili per sostenere due realtà nazionali che operano nel sociale. L’esperienza nella finanza internazionale gli ha consentito di toccare con mano le dinamiche dei processi di globalizzazione, i limiti dell’attuale integrazione europea, principalmente economico monetaria, e la crisi politica nell’Europa, il declino degli Stati nazionali e l’incertezza d’una Sovranità condivisa. Con la nascita della «Fondazione Principe di Venezia», creata nel 2001 e dedicata alla memoria della nonna, Sua Maestà la Regina d’Italia Maria José, sceglie di utilizzare l’arte quale veicolo di comunicazione tra i popoli, punto d’incontro e di comunione di ideali attraverso gli stimoli di culture diverse.
Il rientro in Italia è stato “coronato”, dopo pochi mesi, dal matrimonio con Clotilde Courau, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma, che vide le nozze del suo bisnonno, il Re Vittorio Emanuele III con la Principessa Elena di Montenegro. Dal matrimonio sono nate due figlie oggi adolescenti, Vittoria, Principessa di Carignano e Marchesa d’Ivrea e Luisa, Principessa di Chieri e Contessa di Salemi.
Il Suo amore per la Patria lo porta ad essere testimone delle bellezze italiche dall’arte alla cultura, alla moda, e non ultima la tradizione culinaria italiana così famosa ed apprezzata in tutto il mondo, tradotta da lui in un nuovo food concept. Oltre la promozione della cultura italiana nel mondo, Emanuele Filiberto ha nel cuore la costruzione di un futuro migliore per l’Italia e gli Italiani.
Le tradizioni filantropiche di famiglia sono portate avanti dal Principe Emanuele Filiberto attraverso la promozione delle attività umanitarie e caritative degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia. È Presidente dell’Associazione Internazionale dei Cavalieri degli Ordini Dinastici di Casa Savoia (AICODS) che sostiene diverse opere benefiche in tutto il mondo.

Intervista con il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli
È IMPORTANTE AIUTARE GLI ALTRI
di Laura Caico
Terronianmagazine.com, 27 aprile 2020

Tra gli imprenditori partenopei, molti hanno continuato a mantenersi attivi, se non nel campo del proprio lavoro, bloccato dal Covid 19, almeno nel settore della solidarietà: ne parliamo con il Deputato alla Real Cappella del Tesoro di San Gennaro con il ruolo di Delegato alla Rappresentanza, il Marchese Don Pierluigi Sanfelice di Bagnoli, dei Duchi di Bagnoli, dei Duchi di San Cipriano, Patrizio napoletano, Cavaliere d’onore e devozione dello Sovrano Militare Ordine di Malta, Cavaliere Gran Croce del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, esponente della più antica nobiltà nata all’ombra del Vesuvio. Napoletano, classe 1946, il marchese vanta un lignaggio eccelso, incluso tra le Famiglie nobili e titolate del napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d’Oro Napolitano, come dimostrano i suoi titoli nobiliari.

Marchese, lei è un alacre imprenditore, promotore di iniziative in campo artistico, culturale e ambientalistico, fondatore della Sanfelice Engineering srl, una società attiva nel campo delle energie alternative – rivolta agli imprenditori che intendono promuovere o ampliare le proprie attività produttive – nonché  del “CIS-Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano ONLUS” di cui è Presidente: per il suo impegno sociale le è stato conferito il XVI premio Regina Maria Cristina e poi il premio “Testimonianza 2018” per la sezione Terzo Settore-Associazionismo. In che modalità sta lavorando adesso?
Grazie alla organizzazione abbastanza capillare degli associati al Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano, in tutto il periodo compreso dal fermo ad oggi, abbiamo organizzato diverse attività attraverso il computer ma, soprattutto, tramite il cellulare: ad esempio, abbiamo donato e installato un macchinario che serve per la rianimazione e ventilazione dei piccoli pazienti del reparto pediatrico dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino, per garantire un presidio sanitario di prima necessità.

Siete stati presenti in città anche con aiuti alimentari?
Sì, nel periodo Pasquale, abbiamo rifornito le Parrocchie di Santa Lucia a Mare, l’Immacolata a Pizzofalcone, il Sacro Cuore di Gesù a Torre Annunziata e la Parrocchia di san Giuseppe de Jacobis a Casoria, distribuendo generi di prima necessità, con particolare attenzione a S. Lucia a Mare e Pizzofalcone: infatti queste zone insistono nel Pallonetto Santa Lucia a Napoli, quartiere esposto e svantaggiato da una serie innumerevoli di questioni rimaste irrisolte.

Come passa le giornate in casa?
La situazione richiede una organizzazione diversa della vita, resa più attenta al piacere dei piccoli gesti: ho ritrovato serenità nella scelta del tempo libero, da dedicare a tutte quelle cose che erano state continuamente rimandate sine die. Infatti, questi ipotetici momenti  di concentrazione su altro dal lavoro venivano sempre sopraffatti dal pulsare degli impegni e, in realtà, non avevamo il tempo di utilizzarli: adesso, lo stare in casa mi costringe a trovare interessi diversi e a dedicarmi finalmente alla sistemazione di oggetti, alla ritrovata volontà di vedere le cose che trascuravo da tempo (come la collezione di francobolli, la lettura approfondita di lettere e documenti antichi presenti in casa), alla sistemazione di libri di famiglia. Ora ho tempo anche per la rilettura di pubblicazioni a me particolarmente care, quali gli scritti (e sono tanti!) sulla vita del nostro Patrono San Gennaro, densi di aneddoti di cui è ricchissima la vita del Santo: da queste riletture traggo spunto, a mia volta, per rinsaldare la mia conoscenza sull’argomento. Con il cellulare faccio videochiamate con i miei nipotini, con i quali ho divertenti discussioni di vita quotidiana e sono bei momenti che, altrimenti, avrei sicuramente perso.

Sta progettando qualcosa in vista della ripresa?
Certamente, sono in contatto telematico con tutti i componenti del Corpo internazionale di Soccorso con i quali ci scambiamo giornalmente saluti, battute e progetti da realizzare: l’idea che prevale è quella di organizzare un banco di prima necessità per i bisognosi. Per fare ciò abbiamo organizzato una associazione di scopo con l’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e la Delegazione di Napoli del Sovrano Militare Ordine di Malta: siamo riusciti a concretizzare un luogo dove convogliare derrate alimentari, generi di prima necessità nel campo sanitario, materiale di pulizia intima e per la casa e vestiario, da distribuire successivamente a tante realtà disagiate della nostra città.

Soffre nel non poter uscire come prima?
Sono convinto che, nell’attuale congiuntura, bisogna assolutamente essere responsabili, ascoltare quanto ci viene consigliato dai comunicati diramati per radio, televisione e stampa: bisogna ottenere da parte di tutti un eguale comportamento, che sia di aiuto allo Stato. Solo così si potrà programmare la possibilità, in tempi compatibili, di potere tornare ad una vita normale: eravamo abituati a fare tante cose, a muoverci liberamente, a viaggiare, incontrare molte persone ed è così che ci piace vivere.

È importante restare a casa?
È importante essere disciplinati in questo momento, perché tutti noi abbiamo la necessità di riprendere una vita sociale: vogliamo tutti tornare ad abbracciare i nostri cari, programmare il nostro lavoro, frequentare le nostre Chiese, vivere serenamente una vita in funzione anche del prossimo che ci circonda e che amiamo.

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