7 febbraio, memoria liturgica del Beato Pio IX. Solenne Santa Messa a Roma

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Venerdì 7 febbraio 2020, memoria liturgica del Beato Pio IX, per impetrarne la canonizzazione, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma avrà luogo alle ore 16.30 l’annuale Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E.R. Mons. Claudio Palumbo, Vescovo di Trivento.
Il Sacro Rito sarà solennizzata dal Coro Salesiano di Santa Maria Ausiliatrice.

Il Presidente dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni comunica che i gentiluomini sono invitati in frac o tight e gilet nero con decorazioni, le dame in abito con velo nero e decorazioni, gli ecclesiastici in abito piano, i cavalieri nei rispettivi mantelli, i signori ufficiali e volontari nelle rispettive uniformi con decorazioni. Abito scuro. I partecipanti sono pregati di dare cortese avviso della loro presenza, con tempestivo messaggio al Conte Crociani Baglioni via Email. Venerdì 7 febbraio 2020, memoria liturgica del Beato Pio IX, per impetrarne la canonizzazione, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma avrà luogo alle ore 16.30 l’annuale Solenne Concelebrazione Eucaristica Venerdì 7 febbraio 2020, memoria liturgica del Beato Pio IX, per impetrarne la canonizzazione, nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma avrà luogo alle ore 16.30 l’annuale Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E.R. Mons. Claudio Palumbo, Vescovo di Trivento.
Il Sacro Rito sarà solennizzata dal Coro Salesiano di Santa Maria Ausiliatrice.

Il Presidente dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni comunica che i gentiluomini sono invitati in frac o tight e gilet nero con decorazioni, le dame in abito con velo nero e decorazioni, gli ecclesiastici in abito piano, i cavalieri nei rispettivi mantelli, i signori ufficiali e volontari nelle rispettive uniformi con decorazioni. Abito scuro. I partecipanti sono pregati di dare cortese avviso della loro presenza, con tempestivo messaggio al Conte Crociani Baglioni via Email.

Papa Pio IX con il Re delle Due Sicilie S.M. Francesco II di Borbone (nella foto a sinistra, in frac) nel 1862.

Papa Pio IX, nato Giovanni Maria dei Conti Mastai Ferretti (Senigallia, 13 maggio 1792 – Roma, 7 febbraio 1878) è stato il 255º Vescovo di Roma e dal 1846 al 1878 e 163º e ultimo Sovrano dello Stato Pontificio dal 1846 al 1870. Il suo pontificato, durato 31 anni, 7 mesi e 23 giorni, rimane il più lungo della storia della Chiesa cattolica dopo quello di San Pietro. Fu terziario francescano. Il 3 settembre 2000 è stato beatificato da San Giovanni Paolo II.

Si racconta che avesse una devozione per la medaglia miracolosa, che teneva sempre con sé. Amava definirsi un “parroco di campagna” e la sua vita privata si svolgeva come quella di un semplice sacerdote. Si alzava alle cinque in punto del mattino e per un’ora rimaneva nella sua camera in preghiera su un inginocchiatoio di fronte a un crocifisso. Celebrava la Santa Messa e poi assisteva a un’altra di ringraziamento, durante la quale recitava le ore canoniche e le preghiere di pietà con un libretto appartenuto alla madre. Dai tempi del Collegio degli Scolopi amava pregare recitando la corona delle Dodici Stelle, una preghiera composta da San Giuseppe Calasanzio in cui ci si rivolge a Maria preservata dal peccato originale. Dopo le preghiere si dedicava alle udienze ufficiali concesse sia agli aristocratici sia ai semplici fedeli. Ogni giovedì riceveva, inoltre, petizioni da chiunque e ogni 14 del mese riceveva tutti in pubblica udienza. Alle tre del pomeriggio terminava le udienze e si recava a pranzo. Non voleva che si consumasse più di uno scudo al giorno per i suoi pasti. Dopo pranzo amava fare lunghe passeggiate o andare in carrozza per la città. Tornato in Quirinale leggeva la corrispondenza e poi recitava il Vespro. Dopo la cena riceveva il suo confessore e si ritirava nella cappella privata a pregare dinanzi al tabernacolo. Ricordava spesso l’importanza di pregare Gesù Eucaristico, al quale si poteva confidare tutto.
L’8 dicembre 1854 proclamò il dogma dell’Immacolata concezione con la bolla Ineffabilis Deus.

Il 14 marzo 1848, a seguito dei moti rivoluzionari che avevano investito tutta l’Europa, Papa Pio IX concesse lo Statuto Fondamentale pel Governo Temporale degli Stati della Chiesa, seguendo l’esempio del Sovrano delle Due Sicilie, S.M. Francesco II di Borbone. Lo Statuto istituiva due Camere legislative e apriva le istituzioni sia legislative sia esecutive ai laici. Il 15 settembre nominò Pellegrino Rossi Primo Ministro. Quest’atto può essere visto come un tentativo da parte del Pontefice di cercare un compromesso con le forze rivoluzionarie interne allo Stato Pontificio, oltre ad un tentativo di portare avanti il progetto federativo iniziato con la Lega Doganale. Il programma di Rossi cercava di conciliare le istanze rivoluzionarie da un lato e le esigenze pontificie dal’altro, ma il progetto federalista era inviso a chi voleva unire l’Italia in uno stato centralizzato sul modello francese. Rossi avviò la riorganizzazione delle Finanze e dell’Esercito. Il 15 novembre, alla riapertura del Parlamento, Rossi fu accoltellato sulle scale del Palazzo della Cancelleria e il suo assassinio fu l’inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana. A seguito dell’assassinio del Rossi i rivoluzionari, guidati da Ciceruacchio, pretesero di dettare condizioni per la formazione del nuovo governo. Pio IX, non volendo scendere a patti con essi, ma avendo capito che un’azione repressiva avrebbe potuto innescare una guerra civile, decise di lasciare Roma. Il 24 novembre partì nottetempo, vestito da semplice sacerdote, con destinazione Gaeta, nel territorio del Regno delle Due Sicilie. Rese note le sue ragioni con una Lettera aperta ai sudditi e a tutti gli uomini di buona volontà, in cui affermò: «Le violenze usate contro di Noi negli scorsi giorni, e la manifestante volontà di prorompere in altre […], Ci hanno costretto a separarci temporaneamente dai Nostri sudditi e figli, che abbiamo sempre amati e amiamo. Fra le cause che Ci hanno indotto a questo passo (Dio sa quanto doloroso è al Nostro cuore) una di grandissima importanza è quella di avere la piena libertà nell’esercizio della suprema potestà della Santa Sede, quale esercizio potrebbe dubitare l’Orbe cattolico che nelle attuali circostanze ci venisse impedito. […] Intanto avendo a cuore di non lasciare acefalo in Roma il governo del Nostro Stato, nominiamo una Commissione Governativa […] [e] nell’affidare alla detta Commissione Governativa la direzione temporanea degli affari pubblici, raccomandiamo a tutti i Nostri sudditi e figli la calma e la conservazione dell’Ordine».
Durante la permanenza nel Regno delle Due Sicilie, il Papa l’8 settembre 1849 sperimentò per la prima volta un viaggio in treno sulla linea Napoli-Nocera.
Il Papa ritornò a Roma il 12 aprile 1850. Acclamato dalla folla, si diresse in Vaticano, scelto come sua nuova residenza in luogo del Quirinale. La situazione dello Stato era peggiorata. Le finanze erano vicine al dissesto. L’amministrazione pontificia, ripreso il controllo dell’economia, cominciò un’opera di risanamento che portò in otto anni al pareggio di bilancio. Il carico fiscale dei cittadini era molto al di sotto della media europea, il che si tradusse in un afflusso di residenti stranieri a Roma, molti dei quali non cattolici, che creò problemi in quanto il loro culto pubblico non era permesso. Pio IX continuò poi la politica riformista già attuata nei primi due anni di pontificato. Il 14 agosto 1850 con una legge unica nell’Europa dell’epoca stabilì disposizioni per tutto lo Stato Pontificio per la tutela e formazione dei sordomuti. Fra le principali opere pubbliche cominciate o portate a compimento vi furono: prosciugamento delle paludi di Ferrara e di Ostia; ampliamento dei porti di Ravenna, Cesenatico, Senigallia e Ancona; nuovi fari negli scali di Ancona, Civitavecchia, Anzio e Terracina; ammodernamento delle strade con la costruzione di venti importanti viadotti, tra cui spiccò quello fra Albano e Ariccia; completamento della rete telegrafica; consacrazione il 9 dicembre 1854 della basilica di San Paolo fuori le mura, ricostruita dopo l’incendio del 15 luglio 1823; realizzazione di una rete ferroviaria. Nei due decenni che precedettero l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia, furono in massima parte completati i lavori di bonifica dell’Agro romano e cominciati quelli relativi alla rete idrica per il soddisfacimento del fabbisogno di acqua potabile degli abitanti di Roma che tuttavia vennero portati a compimento solo dopo la costituzione del Regno d’Italia.
Lo scontro con il neo costituito Regno d’Italia giunse all’apice quando nel 1870, alla caduta di Napoleone III, le truppe dei Savoia entrarono a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, ponendo fine alla sovranità temporale dei Papi.

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