Malta: i vescovi invitano a costruire le case sulla roccia

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La Natività della Beata Vergine Maria è una festa liturgica della Chiesa cattolica e della Chiesa ortodossa che ricorda la nascita di Maria e che si celebra l’8 settembre. Secondo la tradizione tramandata dal Protovangelo di Giacomo, uno dei vangeli apocrifi, Maria è nata da Gioacchino ed Anna. In questa data a Malta si celebra la festa di Nostra Signora delle Vittorie, normalmente abbreviata in Victory Day.

Per l’occasione la Chiesa maltese ha scritto una lettera pastorale, partendo dall’insegnamento di papa Francesco circa la cura della ‘casa comune’, riguardo il problema degli alloggi con un appello alla società:

“Ci rivolgiamo in primo luogo a tutta la società maltese. Ci sono situazioni di emergenza nella provvista degli alloggi: famiglie che arrancano per far fronte alle crescenti spese degli affitti e finiscono sfrattati in mezzo alla strada; giovani, figli di lavoratori, a cui le banche rifiutano i mutui perchè lo stipendio percepito non dà sufficienti garanzie di onorare con regolarità il ripagamento mensile;

dove persone che attraversano qualche crisi di vita come la separazione, problemi di salute mentale o qualche dipendenza, sono succubi alle leggi del mercato affittuario perché né possiedono casa propria né abitano in alloggio sociale: queste situazioni creano una vera emergenza sociale che richiede e chiama ad un indistinto impegno collettivo”.

Poi ha rivolto un appello ai politici: “Facciamo appello in secondo luogo a tutti i nostri politici, quelli che stanno al governo centrale, come pure i deputati parlamentari e tutte le giunte locali. Questo è il vostro momento e questo problema deve trovarvi tutti uniti per arrivare a soluzioni pratiche ed effettive per il presente immediato, per il termine medio e per il futuro.

La regolamentazione del mercato degli affitti e dell’alloggio sostenibile offrirebbero alle persone più colpite, la dignità di un tetto proprio. Lavoriamo insieme affinché il problema della casa, sia in chiave di disponibilità di accomodazione sociale come pure in chiave di programmazione e provvista di accomodazione con prezzi accessibili, non sia una palla politica partigiana che ci tiriamo l’un l’altro.

La questione della casa deve essere occasione per dimostrare che siamo in grado, e nutriamo la volontà, di lavorare insieme per il bene comune”.

Il terzo appello è rivolto ai proprietari e gli imprenditori: “Il nostro terzo appello va ai proprietari degli alloggi e gli imprenditori. E’ diritto di tutti noi usare il capitale e far uso delle proprietà per accrescere i propri beni. Ma questo non va fatto senza controllo…

Se qualche volta le leggi economiche sono leggi cieche che funzionano senza scrupoli a base del criterio di domanda e provvista (richiesta e disponibilità), noi cristiani con la nostra coscienza sociale abbiamo pure una mente e un cuore per frenare la corsa al rialzo dei prezzi per l’acquisto o l’affitto delle proprietà, seguendo criteri giusti ed equi, poggiandoci sui criteri della responsabilità e della solidarietà”.

La Chiesa maltese, ponendo alcune domande per uno sviluppo armonioso della società, ha rivolto un appello anche agli inquilini: “E’ dovere dell’affittuario che abita una proprietà altrui prendere cura al meglio dell’alloggio; saldare l’affitto regolarmente; pagare le bollette e, se deve lasciare la casa, evitare di procurarne danni vendicativi.

La giustizia sociale esige pure il ricorso alle enti dell’accomodazione sociale quando impera urgente la necessità dell’appoggio sociale senza però pregiudicare i casi che ne hanno veramente bisogno. Chi abusa del sistema dei benefici sociali con imbrogli e insincerità sta in effetti oberando il sistema nazionale con pesi ingiusti”.

Infine l’appello è stato rivolto anche alle comunità ecclesiali: “Noi li esortiamo a lavorare in concordia con la società civile per cercare risposte alle situazioni di emergenza così da privilegiare e mettere in atto politiche in proiezione futura. E’ di conforto notare quante parrocchie e ordini religiosi mettono a disposizione le loro proprietà per offrire rifugi notturni, ostelli per studenti, e riparo ai meno abbienti.

Già da molti anni, la Chiesa di Malta offre ‘accomodazione’ a 400 nostri fratelli migranti. Caritas Malta collabora tuttora col governo maltese per gestire esperienze come Casa ‘Papa Francesco’ e Casa ‘Maria Dolores’ e per aumentare le disponibilità attuali dettate dalle necessità incombenti”.

E nella conclusione i vescovi maltesi hanno messo sotto la protezione di Maria il suo popolo: “Maria Bambina, che nelle situazioni difficili e di sfida, nei secoli, è sempre stata al fianco del popolo maltese, interceda per noi affinché possiamo rinforzare la coscienza sociale del nostro Paese. In tal modo costruiremmo la nostra casa sulla roccia della Parola e l’esempio del Signore che è venuto per servire e non per essere servito.

Abbiamo il dovere di lavorare insieme per cercare soluzioni affinché nel nostro Paese a nessuno sia negato un riparo adeguato e dignitoso”.

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