Musulmani in Chiesa per solidarietà nei confronti del sacerdote francese sgozzato

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Un gesto eclatante, forte e da apprezzare. In tutta la Penisola, la liturgia domenicale cattolica è stata officiata alla presenza di circa 23 mila musulmani, entrati in Chiesa per testimoniare vicinanza alla comunità ecclesiale, a seguito della tragica morte di padre Jacques Hamel.Iman e fedeli musulmani d’Italia hanno accolto positivamente l’invito promosso dalle comunità islamiche francesi.

Da Palermo a Milano, passando per Bari, Roma e Genova, la presenza è stata notevole e significativa. Il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, dichiara: “Siamo molto grati per questa risposta pronta, tempestiva e chiara. Se continuano su questa strada si potrà creare un vero isolamento attorno a questi fanatici omicidi. Non sempre abbiamo sentito una reazione corale, ora questo invece si sta creando.

E’ vero che il mondo musulmano è abbastanza frammentato per motivazioni di carattere teologico, che non ci competono. Ma su questo punto fondamentale di condanna netta della barbarie si può essere tutti d’accordo. E ora mi pare che si vada in questa direzione”.

Secondo i dati rilasciati da Foad Aodi, presidente delle Comunità del mondo arabo in Italia (Comai) il numero dei presenti alle celebrazioni liturgiche ha superato le più rosee aspettative. Musulmani in preghiera insieme ai cristiani, impreziosiscono i messaggi di pace e i momenti di commozione con abbracci per un comune dolore.

Non manca la benzina sul fuoco. La replica del califfato non è tardata. Tramite il numero di Dabiq, la rivista della propaganda jihadista – con in copertina un miliziano che abbatte una croce sul tetto di una Chiesa – si titola: “Rompiamo la Croce” e ancora, “Soldati nascosti, attaccate i crociati”.

Il lavaggio del cervello è purtroppo la vera piaga da contrastare. Come ha ribadito Papa Francesco, anche durante la Gmg di Cracovia, identificare il terrorismo con tutto l’Islam è un errore. Quanto dimostrato domenica conferma tali affermazioni. Per un giorno, la preghiera comune ha avuto il sopravvento sulle divergenze. E’ necessario partire da tale inizio per costruire un dialogo interconfessionale.

Anche il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni si è espresso sull’accaduto tramite il canale di Twitter: “Grazie a tutti quegli italiani di religione islamica che indicano alle loro comunità la via del coraggio contro il fondamentalismo”.

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