La conversione di San Paolo e il cammino dell’ unità

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Domenica 25 gennaio 2015 alle ore 17.30 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, Papa Francesco presiederà la Celebrazione dei Secondi Vespri della Solennità della Conversione di San Paolo Apostolo, a conclusione della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

L’idea di una preghiera per l’unità delle Chiese cristiane nasce in ambito protestante alla fine del XVIII secolo e solo agli inizi del XX secolo, nel 1908,  il reverendo Paul Wattson (1863-1940), fondatore dei Frati Francescani dell’Espiazione, e pioniere per la causa dei Cristiani, propone la celebrazione di un Ottavario per l’unità della Chiesa dal 18 al 25 gennaio con un significato simbolico: apertura con la festa della cattedra di Pietro, la “cathedra Petri e chiusura con la memoria della conversione di San Paolo. Il movimento Fede e costituzione, divenuto poi una commissione del Consiglio ecumenico delle Chiese, comincia la pubblicazione di alcuni Suggerimenti per l’Ottavario a cui ben presto cominciano a collaborare anche i cattolici francesi. Il Concilio Vaticano II ha definito “ la preghiera come l’anima del movimento ecumenico”. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani viene celebrata in tutto il mondo dal 18 al 25 gennaio a partire da un testo biblico e da un sussidio elaborato dalla Commissione Fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese (protestanti e ortodossi) e dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani (cattolici). Nell’emisfero Sud del mondo, il mese di gennaio è un periodo di vacanze e le Chiese celebrano la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani in altri momenti quali la Pentecoste.

Nella Basilica papale di San Paolo Fuori le Mura lo scorso novembre, esattamente giovedì 20 novembre 2014 alle ore 18.00, sono stati celebrati i vespri in occasione del 50° anniversario della promulgazione del decreto sull’Ecumenismo del Concilio Vaticano II Unitatis Redintegratio, presieduti da SER Card. Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

Quest’anno, per realizzare il caratteristico Sussidio per la settimana, è stato scelto un testo biblico che ha come fonte di riflessione l’acqua, “Dammi un po’ d’acqua da bere” ispirato proprio all’episodio dell’incontro tra Gesù e la Samaritana al pozzo di Giacobbe (Gv 4, 7).

La prima redazione del sussidio è stata curata da un gruppo di lavoro scelto dal Consiglio nazionale delle Chiese cristiane del Brasile (Conic). L’elaborato poi è stato riveduto dalla Commissione internazionale nominata dalla Commissione Fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese e dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. L’acqua che ci disseta è Gesù stesso, vera fonte di salvezza.

Come ogni anno ci sono diverse iniziative di preghiera e di riflessione nello svolgersi di questa settimana. A Roma, ad esempio, nel settore Est della diocesi, nella XX prefettura, giovedì 22 gennaio si svolgerà una veglia di preghiera per l’unità dei cristiani che avrà inizio alle ore 18. 30 presso la Parrocchia di San Policarpo all’Appio Claudio, con la partecipazione dei rappresentanti delle chiese e comunità ecclesiali non cattoliche presenti a Roma. Questa parrocchia è particolarmente sensibile all’ecumenismo anche perché nella sua prefettura c’è una notevole presenza di abitanti romeni, ucraini e  moldavi. La veglia sarà presieduta dal vescovo ausiliare per il settore Est, Mons. Giuseppe Marciante e la liturgia della parola celebrata dal vescovo della Chiesa ortodossa romena in Italia, monsignor Siluan Span.

Lo scorso anno  il sussidio aveva come titolo “Cristo non può essere diviso!” (1 Cor 1, 1-17).  La chiesa di Corinto era dilaniata da gruppi contrapposti. C‘era chi dichiarava: io sono di Paolo, io di Apollo, io sono di Pietro…… Per fortuna c’è stato chi ha dichiarato: “Io sono di Cristo!”.

Purtroppo le varie tradizioni cristiane, invece di creare un patrimonio comune hanno portato scomuniche, conflitti, divisioni. Il paradosso della vita cristiana è proprio questo: essere divisi nel nome di Cristo. Che peccato, quante sofferenze!

Affidiamo questa settimana alla preghiera e alla forza dello Spirito Santo  per l’unità della Chiesa facendo nostre le parole gioiose e fiduciose pronunciate da Chiara Lubich sul dialogo ecumenico: “Amore verso le altre Chiese, dunque, e amore reciproco fra le Chiese, quell’amore che porta ad essere ognuna dono alle altre, poiché si può prevedere che nella Chiesa del futuro una ed una sola sarà la verità, ma espressa in varie maniere, osservata da varie angolazioni, abbellita da molte interpretazioni. Non è che una Chiesa o l’altra dovrà morire (come a volte si teme) ma ognuna dovrà rinascere nuova nell’unità. E vivere nella Chiesa futura in piena comunione sarà una realtà meravigliosa, affascinante come un miracolo, che susciterà l’attenzione e l’interesse del mondo intero”. (Berlino, 19 novembre 1998)

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