L’Ordine Malta per i rifugiati in Medio Oriente

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Un esempio di collaborazione tra cattolici e musulmani in Siria. Sin dallo scoppio della guerra civile, oltre tre anni fa, il Sovrano Ordine di Malta opera incessantemente con ampio impiego di mezzi per far fronte alla gravissima emergenza umanitaria dei profughi siriani in fuga. Il bilancio delle vittime, degli sfollati e dei feriti, molti dei quali ridotti disabili a vita, è un dramma che non conosce sosta. Quasi un siriano su tre è stato costretto ad abbandonare la propria casa; oltre 130 mila persone sono morte e di queste 11mila erano bambini. Il numero dei rifugiati continua a crescere ed ha superato ormai i due milioni e mezzo tra il Libano, la Turchia, la Giordania e l’Iraq.
Sul piano sanitario la situazione in Siria è altrettanto drammatica, mentre il personale medico presente è ridotto all’osso: ad Aleppo, nel nord della Siria, vicino al confine con la Turchia, sono rimasti 36 medici, mentre secondo l’Oms, per far fronte alla gravissima emergenza umanitaria in corso, dovrebbero essercene almeno 2.500. Proprio ad Aleppo il Sovrano Ordine di Malta, attraverso il Malteser International, l’Agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine, ha aperto tre nuove cliniche mobili dislocate nei campi profughi nei pressi della città, per garantire cure mediche immediate a circa 50mila siriani.

Dal 2011 il Malteser International e l’Associazione libanese dell’Ordine, hanno soccorso oltre 40.000 profughi in Siria, Libano e in Turchia, distribuendo cibo, kit di vestiti invernali, coperte e stufe. Attraverso la collaborazione con partner umanitari, nella regione intorno a Damasco e Aleppo, il Malteser International ha aiutato migliaia di famiglie di sfollati con la distribuzione di kit igienici, stufe e olio. L’impegno in Turchia e la collaborazione con International Blue Crescent

L’impegno umanitario del Sovrano Ordine di Malta in un contesto islamico rappresenta un esempio di efficienza nella cooperazione multi-religiosa per tutto il Medio Oriente, grazie alla stretta collaborazione con organizzazioni umanitarie del mondo musulmano.

In Turchia, nel distretto di Kilis (circa 3 chilometri dal confine siriano) è operativo da settembre 2013 un ospedale da campo, gestito dal Malteser International e l’International Blue Crescent, in grado di ospitare fino a 28 pazienti. La maggior parte dei pazienti curati soffre di forme acute di stress dovute alle violenze vissute e ha bisogno di terapie psicologiche di sostegno.

Molti sono rimasti feriti da armi di guerra o sono affetti da malattie croniche come l’ipertensione e il diabete e necessitano di cure urgenti. La struttura dispone di quattro ambulanze munite di tutte le apparecchiature necessarie per permettere ai medici di operare d’urgenza. Non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, l’Ospedale potrà essere trasportato in Siria.

Una persona su quattro in Libano oggi è un rifugiato siriano: a fine maggio, circa 1,1 milioni di profughi siriani sono stai registrati nella “Terra dei cedri”, che conta una popolazione totale di poco più di 4 milioni di abitanti.

Una presenza che grava sull’infrastruttura sanitaria locale, che a causa delle risorse limitate per l’assistenza medica – sia per rifugiati che per i residenti – deve limitare gli interventi ai casi di emergenza. Nella zona di Wadi Khaled, una valle remota nella regione nord-orientale di Akkar vicino al confine siriano, la popolazione locale di circa 30mila persone ospita un numero ancora maggiore di profughi: una situazione prossima allo stallo per un territorio dalle condizioni di vita difficili anche in tempi normali, per la carenza di infrastrutture e le scarse opportunità di lavoro, dove il centro sanitario più vicino dista quasi 20 miglia su strade di montagna.

Per sostenere l’assistenza locale, il Malteser International ha recentemente consegnato una Clinica mobile (Mobile Medical Unit – MMU) al Centro sanitario di Wadi Khaled. La MMU è attrezzata con dispositivi diagnostici, come elettrocardiografo ed ecografo; il personale a bordo è composto da due medici generali, due infermieri e un’assistente sociale. L’Unità, insieme a un’altra già operativa, garantisce l’assistenza medica gratuita (prestazioni e farmaci) ogni settimana nei villaggi della zona.

Il Centro di assistenza di Khaldieh dell’Associazione Libanese del Sovrano Ordine di Malta, in collaborazione con la Congregazione delle Sorelle di Sant’Antonio, dal 1986 opera nell’ambito socio sanitario nella regione di Zgharta, nel Nord del Libano a pochi chilometri da Tripoli, offrendo cure mediche, educazione sanitaria e assistenza sociopsicologica.

Dall’agosto 2012 l’avamposto libanese per l’accoglienza e l’assistenza dei rifugiati siriani si trova nel Centro di Khaldieh. Ogni giorno sono un centinaio i pazienti che si recano al Centro per ricevere assistenza medica, soprattutto specialistica, in particolare ginecologica. Sono infatti moltissime le donne musulmane fuggite insieme ai propri figli o incinte, che necessitano di cure e per le quali il Centro mette a disposizione medici donne, nel rispetto delle esigenze della cultura musulmana.

Proprio la capacità di dialogare con religioni diverse e di assistere il prossimo senza distinzione di fede e provenienza ha permesso all’Ordine di Malta di essere apprezzato da tutta la comunità.

Grazie all’efficienza, al livello dei servizi offerti e all’umanità del personale il Centro di Khaldieh è stato accreditato dal governo di Beirut al primo posto nella lista di oltre 40 centri medici censiti in tutto lo Stato. Il centro di Siddikine in Libano e la cooperazione con la Fondazione Imam Al Sadr.

Un ulteriore esempio di tolleranza e coesistenza tra differenti gruppi etnico-religiosi è rappresentato dall’operato dell’Associazione Libanese dell’Ordine di Malta nel distretto di Tiro, parte del Governatorato del Sud, che ha avviato nel 1985 una collaborazione con la Fondazione musulmana Imam Moussa al Sadr per la gestione del Centro medico di Siddikine, che gestisce una struttura in cui sono ospitati più di 1.500 bambini e ragazzi. Il personale impiegato a Siddikine risponde alle necessità di una popolazione povera in una zona considerata altamente instabile, fornendo servizi medici, paramedici e sociali ai villaggi della zona. In particolare il centro opera nel sostegno socio-psicologico alle famiglie bisognose, nella cura dei disabili, nell’educazione sanitaria, nei corsi pre-parto, nell’assistenza pediatrica.

Nel novembre del 2009, in occasione della visita ufficiale del Gran Maestro dell’Ordine Fra’ Matthew Festing, è stato firmato con lo stato libanese un accordo di cooperazione per sviluppare e facilitare ulteriormente l’operato dell’Ordine in Libano. In onore del Gran Maestro è stata organizzata una riunione con i leader delle 18 diverse confessioni religiose, che hanno espresso apprezzamenti per l’approccio multi religioso dell’Ordine.

Fonte: SMOM

 

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