Il Papa e i cardinali, ancora in ascolto

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Una settimana strana quella che si sta vivendo Oltretevere. Si perché se da una parte c’è grande fermento e attesa per le riunioni presiedute dal Papa giorno dopo giorno, aumenta anche la convinzione che in effetti non sta succedendo un gran che. La situazione è in stallo e dopo l’entusiasmo dei primi mesi dopo la creazione da parte del Papa delle commissioni e dei consigli che sembravano dover cambiare il mondo la Chiesa e il Vangelo in poche battute, ora si torna alla realtà. Una riforma seria ha bisogno di tempo e di riflessione. E anche di esperti. Non di agenzie di consulenza. Così dei due giorni di riunione del C8 si è saputo ufficialmente solo che le due commissioni per lo IOR e per la revisione dei conti hanno fatto le loro relazioni. Riserbo assoluto suo contenuti e una precisazione del Direttore della Sala Stampa Vaticana come risposta ai rumors su chiusure e aperture, lettere più o meno eleganti di personaggi del mondo economico italiano che non ci stanno ad aver perso il posto in Vaticano con relative influenze e mandano veline ai giornali.

Nelle riunioni nel C8 intanto è arrivato il Segretario di Stato Parolin, elemento non ufficialmente inserto nell’organigramma ma ovviamente indispensabile. Come indispensabile sembra sia ormai diventato il segretario del Papa Alfred Xuereb che ha il compito di essere referente delle commissioni referenti.

Intanto martedì sera l’appuntamento consueto per politica e vaticanisti è a Palazzo Borromeo sede dell’ Ambasciata d’ Italia presso la Santa Sede. Il presidente della Repubblica, il “vecchio” governo di Enrico Letta e il nuovo segretario di Stato, il presidente della Cei Bagnasco e il segretario ad interim Galantino si sono incontrati, ma certo più per cortesia che per mettere a fuoco questioni precise. Tanto che Pietro Parolin ha risposto ai giornalisti in attesa: “Il nostro auspicio è che il futuro governo possa realizzare il programma, che mi pare molto impegnativo”. Famiglia e lavoro al centro della attenzione, dice. Decisamente poco originale, ma per ora non si può fare di più.

Il ricevimento del resto da qualche anno, a causa dei restringimenti di budget del Ministero degli Esteri, non è più quella occasione di incontri “off the records” per il mondo della politica, della economia e della cultura italiani con monsignori e cardinali che era una volta. Ai giornalisti che chiedono al Segretario di Stato notizie sul C8 arrivano risposte laconiche: “ i lavori procedono bene mi pare che ci sia un clima molto buono. In questi giorni abbiamo sentito le due Commissioni referenti, ora i cardinali devono dare un parere e poi sarà  il Papa a decidere”. Per tutto il resto solo “no comment”  e  sui tempi  solo un “Spero siano brevi”.

Insomma tutto è fermo. Almeno visto da fuori. Ovviamente da qualche finestra di Santa Marta arrivano degli spifferi. Qualcuno dice che il clima tra gli 8 non è affatto buono, che le troppe interviste del cardinale onduregno Maradiaga, grande elettore di Papa Francesco, siano decisamente fuori luogo, che nelle commissioni c’è stanchezza e che alcuni membri sono stati gentilmente “tenuti fuori”. Ma sono solo spifferi. Intanto gli incontri vanno avanti e di fatto ci saranno consultazioni fino a martedì prossimo. E proprio martedì ci sarà la presentazione del libro del cardinale Müller sulla povertà con la prefazione del Papa. A presentare proprio Maradiaga.

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