Charents, la parabola della breve vita di un poeta armeno
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.05.2023 – Vik van Brantegem] – L’Ambasciata della Repubblica di Armenia e l’Università La Sapienza di Roma invitano alla presentazione dei libri Yeghishe Charents, Io della mia dolce Armenia. Antologia delle opere poetiche (1911-1922), con testo armeno a fronte, a cura di Naira Ghazaryan (Leonida Edizioni 2022, 384 pagine) e Yeghishe Charents. Vita inquieta di un poeta di Letizia Leonardi, con la prefazione di Carlo Verdone (Le Lettere 2022, 220 pagina), con la partecipazione di Carlo Verdone, che si terrà martedì 16 maggio alle ore 11.30 presso l’Aula Odeion-Museo dell’Arte Classica Facoltà di Lettere e Filosofia, piano terra, piazzale Aldo Moro 5 in Roma.
Intervengono
- Antonella Polimeni, Rettore dell’Università La Sapienza di Roma
- Tsovinar Hambardzumyan, Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia
- Giorgio Piras, Direttore del Dipartimento di scienze dell’antichità
- Domenico Polito, Leonida Edizioni
- Alfonso Pompella, Traduttore delle opere di Yeghiste Charents
- Letizia Leonardi, Autrice di Yeghishe Charents. Vita inquieta di un poeta
- Filippo Orlando, Le Lettere
- Carlo Verdone, Attore, regista e sceneggiatore
Modera
- Marco Bais, Professore del corso di Lingua e cultura armena presso l’Università La Sapienza di Roma
Seguirà un rinfresco.
Nel 30° anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Armenia e Italia, la Leonida Edizioni e l’Ambasciata della Repubblica di Armenia in Italia hanno rafforzato il ponte culturale tramite la figura del poeta Yeghishe Charents. Il volume Io della mia dolce Armenia fa parte di un progetto più ampio e raccoglie le opere poetiche pubblicate dal 1911 al 1922 in lingua armena e nelle traduzioni in italiano a cura degli studiosi Mariam Eremian, Grigor Ghazaryan, Alfonso Pompella, Anush Torunyan, Hasmik Vardanyan, Mario Verdone e Boghos Levon Zekiyan. L’antologia è inoltre arricchita dalla nota introduttiva dell’Ambasciatore Tsovinar Hambardzumyan, dalla prefazione del Prof. Stefano Garzonio, da una nota biografica del poeta redatta dalla Dott.ssa Letizia Leonardi e da materiale fotografico concesso dalla Casa Museo di Yeghishe Charents di Yerevan. Con questa iniziativa, oltre che festeggiare il 125° anniversario della nascita del grande poeta armeno, è stato consegnato al pubblico italiano uno straordinario lavoro che permette di conoscere in modo approfondito la figura di un personaggio tempestoso.
Yeghishe Charents è stato un uomo, un patriota e un poeta che ha vissuto pienamente, in un periodo storico buio, le sue speranze e fragilità, le sue illusioni e delusioni. Questo racconto della sua vita, che viene pubblicato nel 125° anniversario della sua nascita, è la testimonianza diretta degli orrori che Charents ha vissuto in prima persona, e che la Prima Guerra Mondiale ha inferto a tutto il popolo armeno. Vittima delle repressioni staliniste, Charents è stato dapprima un rivoluzionario a fianco dei bolscevichi, e poi un anti-rivoluzionario, disilluso da quello stesso partito comunista che aveva inizialmente appoggiato. La parabola della sua breve vita è ripercorsa, in questo intenso racconto, attraverso lettere, testimonianze dirette e opere, che mostrano il temperamento di uno dei più grandi esponenti della letteratura armena di tutti i tempi. A più di 80 anni dalla sua morte, le opere di Yeghishe Charents suscitano un interesse sempre crescente, anche oltre i confini nazionali, mantenendo tutta l’energia, e la forza del sentimento ma anche zone d’ombra sulla sua vita di uomo e di grande letterato dell’Armenia Sovietica.
L’autrice Letizia Leonardi è giornalista professionista, ha lavorato per testate come Il Tempo e Il Messaggero. Ha pubblicato e pubblica contributi sulla cultura armena su riviste e volumi. Ha tradotto dal francese Mayrig di Henri Verneuil e Nella notte di Inga Nalbandian. È coautrice del libro Destino Imperfetto che racconta la storia di un figlio della diaspora. Ha ricevuto il Premio Internazionale Giornalistico e Letterario Marzani 2019 per il suo costante contributo all’affermazione dei valori di indipendenza e libertà dell’informazione.